Oggi più che mai, nel flusso incondizionato di messaggi, attività, trend e involuzioni socioeconomiche a cui ogni consumatore è sottoposto, emerge la tendenza nel mondo del branding di innestare “nuovi tempi in nuovi spazi, più a misura d’uomo”. Si tratta di strategie e progetti capaci di introdurre una efficace diluizione dei tempi di contatto con i propri stakeholder finalizzata alla creazione di nuove e più durature relazioni anche di business. Agli spot rapidi, d’impatto e orientati esclusivamente alla vendita di un prodotto si affiancano sempre più contenuti brandizzati (di lunga durata) che intrattengono e che sono capaci di svelare altresì dimensioni valoriali, invitando a riflettere su tematiche sempre più sfidanti (dalla sostenibilità alla Diversity&Inclusion). Fenomeni che succedono offline ma anche online e che attraversano varie generazioni di consumatori, dai Boomers alla Generazione Z.

Le stesse organizzazioni si stanno ripensando, anche alla luce del mutato e mutevole contesto odierno: i temi di benessere individuale e sociale sempre più al centro della nostra attenzione si riversano ormai anche nel mondo lavorativo. L’azienda, senza dimenticare la ragione economica sottostante che la muove, deve per forza trasformarsi in un luogo di relazioni fra persone.

Slow Brand Festival 2022: le 4 categorie 

 

Il concetto di Slow Brand, creato dal nostro Direttore Patrizia Musso nel 2011 all’interno dell’omonimo volume, si confronta oggi con una presa di coscienza divenuta necessaria nel mondo del branding – anche alla luce del contesto postCovid19 che stiamo vivendo – dove i vari touchpoint con i consumatori devono possedere alcune delle seguenti caratteristiche:

1. Innovative campagne pubblicitarie diventano portavoce di valori, visioni e progetti comunicativi commerciali affini a logiche di CSR (Slow Advertising);

2. Singolari punti vendita costruiscono relazioni di qualità e di lungo periodo con vari stakeholder, anche tramite la transmedialità (Slow Spaces);

3. Nuovi spazi digitali costruiscono contenuti in stile long form, in controtendenza alla storica logica fast di internet; i cortometraggi digitali  intrattengono o informano su temi salienti del vivere contemporaneo (Slow Web);

4. Coraggiose gestioni dei brand: dalla sede aziendale che diventa piattaforma relazionale per instaurare un rapporto unico e più duraturo con i dipendenti, a iniziative confinanti con il mondo del welfare aziendale dove l’esigenza/interesse/benessere dei dipendenti vengono messi al centro di attività/servizi e azioni di comunicazione (Slow Factory).

A partire da questi concetti, nel 2015 nasce lo Slow Brand Festival, evento ideato da Patrizia Musso insieme alla redazione di Brandforum e in collaborazione con l’Associazione L’Arte del Vivere con Lentezza Onlus, fondata da Bruno Contigiani.

Le nuove nomination #SBF022 da votare

 

Nonostante quest’anno non si terrà un vero e proprio evento fisico, abbiamo deciso di costruire comunque un momento digitale che, per un attimo, vi faccia rallentare. Vi chiediamo quindi di dedicare qualche minuto del vostro tempo per premiare, in base alle categorie sopra riportate, alcune realtà che incarnano i valori Slow.

Le nomination sono state individuate grazie alla collaborazione degli studenti del corso di Storia e Linguaggi della pubblicità A.A. 2021-22 della Prof.ssa Musso, presso l’Università Cattolica di Milano.

Sono stati dunque creati quattro riconoscimenti:

1. Slow Adv Award

2. Slow Boss Award

3. Slow Space Award

4. Slow Web Award

Per visualizzare i vincitori delle quattro categorie in gara, CLICCA QUI.

 

Ringraziamo Giorgia Bresciani, Redattore Junior di Brandforum.it, ed Elisa Comazzi, studentessa CIMO – Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, per la preziosa collaborazione nella realizzazione dei vari materiali, card e grafiche di Slow Brand Festival 2022.