Reborn Ideas: nasce il Made in Italy dell’upcycling
Brand in Italy
Reborn Ideas: nasce il Made in Italy dell’upcycling
16/01/2019

Maurizio Mazzanti, CoFounder Reborn Ideas e Guest di Brandforum, in collaborazione con la Redazione
Intervista al fondatore di una start up tutta italiana che fonda il suo business sul Made in Italy e sul recycling.

In un’epoca in cui tutto è messaggio, i prodotti che compriamo raccontano chi siamo e ci rappresentano e sempre di più rispondono alle nostre esigenze di sostenibilità ambientale.
In questo scenario nascono delle realtà aziendali capaci di dare visibilità a tutti quei beni che possano parlare di recupero, di circolarità delle materie, di idee.

Tra queste Reborn Ideas, una  start up tutta italiana che si occupa di aggregare e vendere prodotti ecochic, 100% Made in Italy, ispirati all’upcycling, al recycling, o realizzati con nuovi materiali ecosostenibili come le bioplastiche o l’Econyl.

 

 

Abbiamo avuto il piacere di intervistare uno dei sui fondatori, Maurizio Mazzanti – imprenditore attivo nel marketing digitale già founder nel 2000 di E3, per capire meglio le motivazioni che hanno spinto alla nascita di questa realtà; tra queste emerge la volontà di costruire un’attività imprenditoriale che possa al tempo stesso contribuire a una presa di coscienza sulle tematiche di sostenibilità.

 

Inoltre, vista la produzione industriale che massimizza i margini, questo nuovo e-commerce omnicanale risponde con la fantasia dei maker che creano prodotti unici e originali.

 

 

Cosa vuol dire upcycling?
L’upcycling è un processo di conversione creativo e migliorativo, di materie prime di scarto e/o prodotti dismessi in oggetti inediti che acquistano così nuovo valore. A differenza del recycling questo processo non riduce il valore del vecchio, dello scarto ma dà nuova vita e valore. Upcycling, recycling, recupero creativo, materiali innovativi sono tutti approcci e metodologie affini e complementari che portano al prolungamento del ciclo di vita dei materiali. Ma per Reborn Ideas anche le idee e le persone devono beneficiare di un prolungamento del “ciclo di vita” e per questo è attiva anche nel recupero delle professionalità, delle esperienze, delle competenze.

 

 

Reborn Ideas si presenta sul mercato come un “E-commerce omnicanale”, cosa significa nello specifico?
La definizione di “E-commerce omnicanale” può apparire pleonastica, dentro l’omnicanalità è già insita la presenza nel canale digitale, ma nasce per identificare un nuovo tipo di retail che ha nei canali digitali il centro dell’ecosistema distributivo che però non è un centro isolato. Alcuni prodotti sono infatti distribuiti anche nei negozi più affini e nei market fair.

 

Quanto conta per voi l’etichetta di Made in Italy? 

La start up pone molta rilevanza al Made in Italy perché i prodotti sono realizzati in Italia. Questa etichetta è ancora sinonimo di qualità e lo è grazie alle competenze e alla attenzione impiegata in ogni fase della produzione.

 

 

A quale target vi rivolgete, in particolare?
Il destinatario ideale di questi prodotti è un consumatore attento che non vuole rinunciare alla qualità e al design. L’attenzione ai temi della sostenibilità è cresciuta a dismisura rispetto al passato, soprattutto se osserviamo questi fenomeni in termini evolutivi con un confronto negli ultimi decenni. Per esempio la raccolta differenziata nasce con una direttiva CEE del 1975, questo vuol dire che 50 anni fa plastica vetro carta e umido finivano indistintamente nella stessa discarica, non esisteva proprio l’idea del recupero.

Poi come tutte le evoluzioni lente a volte accadono anche scossoni imprevisti che accelerano il cambiamento.

 


Nella fashion industry la tragedia del crollo del Rana Plaza a Dacca ha portato alla creazione di Fashion Revolution. Il sentimento si sta diffondendo ma ancora manca tanto per una fattiva attuazione di modelli di consumo più sostenibili, che in primis partono da una riduzione degli stessi.

 

 

Quali brand hanno aderito finora al progetto di Reborn Ideals?
Krill Design, Dreambike, Fenz, La Mia Cicogna, Emroce, Big To Bag, Myo-Rebel… per dirne alcuni: sono realtà che utilizzano materiali di “scarto” o eco-sostenibili. Deambike realizza cuscini da applicare al manubrio della bicicletta e offrire così un appoggio ai bambini seduti nel seggiolino anteriore recuperando scampoli di jeans e di imbottiture di divani; Fenz invece crea occhiali, orologi ed altri accessori utilizzando materiali eco-friendly come legno, sughero, carta, pietra, e crea borse a partire dalle vele delle barche.

Emroce realizza costumi da bagno zero waste, con un tessuto high-tech, fatto da filo Econyl ottenuto rigenerando reti da pesca ed altri rifiuti di nylon.

 

(Big To Bag)

 

Big To Bag recupera le maxi affissioni in PVC per creare una gamma di borse. Krill Design produce lampade tramite stampa 3D con bioplastica derivata da fonti rinnovabili. Myo-Rebel produce cinture in stile kimono da scampoli di tessitura.

 

 

(La Mia Cicogna)

 

La Mia Cicogna infine realizza fiocchi nascita e copertine per culla e lettino recuperando cashmere.

 

(La Mia Cicogna)

 


Progetti per il futuro?
I prossimi step del 2019 saranno la localizzazione del sito in inglese in ottica di puntare anche a mercati più maturi sul fronte della consapevolezza ambientale, come la Germania o il Nord Europa. 

 

 

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Reborn Ideas, fondata nel 2018, si focalizza su prodotti legati ad abbigliamento, accessoristica e complementi di arredo – all’insegna del Made in Italy e secondo il principio della start up: Nothing is lost. Everything is reborn. I canali di vendita sono gestiti in modalità omnicanale. I touch point digitali di e-commerce sono il sito www.rebornideas.com e i social media www.facebook.com/www.reborn.ideas e www.instagram.com/rebornideas.

 



 

Maurizio Mazzanti ha iniziato a lavorare in pubblicità in Young & Rubicam, ha proseguito come giornalista a Pubblico e nel 2000 ha fondato con due amici E3, una delle prime e più longeve agenzie di marketing digitale in Italia. L’agenzia è stata venduta nel 2015 al Gruppo DigiTouch e Maurizio ne è uscito nel 2017. Dal 2010 insegna Social Media al Master in Comunicazione, marketing digitale e pubblicità interattiva della Università Cattolica.
 

A cura di

Maurizio Mazzanti

Ha iniziato a lavorare in pubblicità in Young & Rubicam, ha proseguito come giornalista a Pubblico e nel 2000 ha fondato con due amici E3, una delle prime e più longeve agenzie di marketing digitale in Italia. L’agenzia è stata venduta nel 2015 al Gruppo DigiTouch e Maurizio ne è uscito nel 2017. Dal 2010 insegna Social Media al Master in Comunicazione, marketing digitale e pubblicità interattiva della Università Cattolica.

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