A causa dell’emergenza sanitaria, AIL non potrà scendere nelle piazze per la tradizionale vendita delle Uova di Pasqua che effettua da anni.
L’emergenza Coronavirus (COVID-19) ha esposto ognuno di noi a rischi che non avremmo mai potuto immaginare. AIL (l’Associazione Italiana contro le Leucemie, i linfomi e il mieloma) da sempre, e oggi più che mai, mette al primo posto i pazienti con diagnosi di tumore del sangue, che sono particolarmente fragili.
Il Coronavirus obbliga i pazienti onco-ematologici ad una permanenza forzata in casa, ma la continuità delle cure va garantita da infermieri e medici specializzati grazie al supporto di AIL. Proprio queste persone potrebbero vedersi tagliare servizi fondamentali per affrontare la malattia.
Inoltre, questa emergenza sanitaria impone all’AIL di non poter scendere nelle piazze, come da tradizione, per l’iniziativa che prevede la vendita delle Uova di Pasqua, che il 27, 28 e 29 marzo sarebbe giunta alla sua 27° edizione.
Per di più, molte delle attività che l’associazione supporta potrebbero essere sospese: per questo motivo, AIL lancia la campagna #IOSONOARISCHIO in cui, tramite una donazione, è possibile aiutare l’associazione a sostenere la sua grande attività di supporto quotidiano, ancora più importante in questo periodo.
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L'AIL, riconosciuta con DPR n. 481 del 19/09/1975, è impegnata da oltre 45 anni nel promuovere e sostenere la ricerca scientifica nel campo delle leucemie, mettere in atto l’assistenza sanitaria necessaria a migliorare la qualità della vita dei malati e dei loro familiari, e nel sensibilizzare l’opinione pubblica alla lotta contro le malattie ematologiche. Attualmente l'Associazione si articola in 81 sezioni provinciali distribuite su tutto il territorio nazionale.