Lo sport ai tempi del Covid-19
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Lo sport ai tempi del Covid-19
16/04/2020

SPORT

Le squadre di Serie A del calcio italiano hanno deciso di realizzare alcune iniziative su canali digitali per ingaggiare i propri tifosi.

Il tragico momento della storia dell’umanità in cui ci troviamo ha reso la normalità a tratti impressionante. Andare allo stadio e tifare, oggi, è un’utopia. Il gesto, quasi automatico, di scendere al parco a fare due passaggi con il pallone è una cosa inimmaginabile. È così normale e così paradossalmente impossibile da visualizzare allo stesso tempo, che non spaventarsi è veramente un’ardua sfida.

 

La Serie A e i brand sportivi in generale hanno dovuto adattarsi alla situazione, a volte con entusiasmo, a volte con speranza. Bene o male, ogni club del massimo campionato italiano ha saputo raccogliere in maniera brillante la sfida che il Coronavirus ci ha lanciato. Sui social network tra ricordi (ad esempio di storiche partite), challenge (come l’Orange Challenge proposta dalla squadra del Napoli, che sfida tutti i fan a realizzare il maggior numero di palleggi con l’arancia) e giochi si sta svolgeno una sorta di “Serie A parallela”. Si creano nuovi format, si decontestualizzano le situazioni e i calciatori si tolgono quell’aura di irraggiungibilità che, durante la stagione passata, li ha contraddistinti. Li vediamo così apparire dai loro schermi del cellulare in casa, con la tuta e i bambini; con i loro animali domestici, davanti alla televisione o ai fornelli. I calciatori soffrono quanto noi, hanno parenti anziani a rischio. In questo scenario complesso e “quotidianizzato” sono, in ogni caso, riusciti a diventare un esempio per tutti, rappresentando allo stesso tempo al meglio il brand per cui scendono in campo.

 

Alcune iniziative social lanciate da squadre di Serie A

 

Le squadre della Lombardia, regione focolaio del Coronavirus in Italia, hanno dato il via a una serie di iniziative e pubblicazioni ad hoc, su tutte l’Atalanta: la squadra di Bergamo, una delle città più vessate dalla situazione, ha cercato di mantenere alto il morale dei propri tifosi con foto di ricordi e scenari particolari come quello della Champions League. Appare, infatti, sul profilo Facebook della Dea, un’incredibile performance a distanza dell’orchestra Cherubini, impegnata a far suonare le note della competizione europea più importante. Non mancano continui riferimenti a Bergamo e all’immenso lavoro che i medici stanno svolgendo in questo periodo.

Non coglie la palla al balzo, invece, il Brescia, che rappresenta una città altrettanto colpita. Poca attività, qualche riferimento a stare in casa e non molto altro.

Inter e Milan invece organizzano raccolte fondi e seguono tutti gli hashtag di tendenza come #iorestoacasa e #distanceisthenewstrenght. Di interesse, al proposito, l’iniziativa del Milan, che in continuità con brand dei più diversi settori merceologici, scompone il proprio logo mantenendo separate le sue tre parti, come invito a rimanere distanti ma sempre uniti sotto la stessa bandiera. L’Inter, come molti altri club, posta direttamente video d’incoraggiamento girati dai calciatori in persona, ovviamente a casa.

 

La scomposizione del logo del Milan: uniti e distanti, sempre sotto la stessa bandiera

Nella a noi geograficamente vicina Liguria, Sampdoria e Genoa unite da un unico obiettivo: tifare da casa. Non con il ricordo di alcuni match, neanche facendosi forza con messaggi motivazionali, ma permettendo di partecipare attivamente alle iniziative dei club: la Samp lancia #iorestoacasa e disegno la mia Samp e invita i bambini a fare un disegno positivo a tema blucerchiato; il Genoa, invece, invoglia i propri bimbi tifosi (e anche i più grandi) a creare un oggetto a tinte rossoblu, oltre a pubblicare direttamente i racconti più suggestivi dei tifosi attraverso #ilGenoapervoi. Anche il Mister della prima squadra Davide Nicola si presta ad ascoltare le domande dei tifosi in una diretta Facebook.

Le iniziative delle due squadre di Genova: tenere in forma la mente senza mai perdere la fede

La Fiorentina, dal canto suo, inventa dei veri e propri format in assenza di calcio giocato: è il caso di Take Over, breve racconto in cui un giocatore spiega come si svolge la propria giornata a casa. La squadra viola mostra anche grande vicinanza al popolo di New York, città focolaio del virus negli Stati Uniti: con un post dedicato fa sentire il proprio affetto verso una comunità di tifosi della Fiorentina abbastanza grande e, soprattutto, verso Rocco Commisso, Presidente viola e newyorkese di adozione.

Lo stile quasi cinematografico della Fiorentina: copertina da Serie TV per Take Over e suggestiva immagine di sostegno per la città di New York

C’è invece chi telefona direttamente ai tifosi a casa, come i giocatori del Bologna: i video finali, postati sui social, sono molto divertenti e leggeri, adatti al momento. La squadra felsinea è stata l’unica, inoltre, ad aver avuto il sostegno dalla propria comunità di tifosi della Cina, primo stato del mondo colpito dal virus.

La Juventus, probabilmente impegnata dal polverone mediatico che ha suscitato la positività al Covid-19 di Paulo Dybala e altri tesserati, sui social sceglie la via della sobrietà con solo qualche video-messaggio da parte dei giocatori. Sul sito ufficiale, invece, i bianconeri sfidano i propri tifosi a reinterpretare il logo della Juventus con #YourIcon: scaricando il logo da un link fornito dalla piattaforma, si possono creare grafiche suggestive da mandare alla Società. I rivali del Torino non sono da meno e sui social ritroviamo solo qualche messaggio incoraggiante dei bambini della scuola calcio e poco altro.

Attive invece Sassuolo e Udinese: i social neroverdi ci fanno entrare direttamente in casa delle calciatrici della selezione femminile; i friulani pubblicano tanti video-messaggi dei giocatori della prima squadra e si uniscono, assieme all’Hellas Verona, sotto l’hashtag #weareoneteam.

 

Il sostegno dei tifosi cinesi del Bologna alla squadra e alla città

 

Parma e Spal hanno letteralmente rivoluzionato i propri social con iniziative e slogan di ogni tipo: come il Sassuolo, le altre squadre emiliane si sono dimostrate molto attive in particolare su Instagram. Non si contano le iniziative del Parma: un tutorial su come creare un origami a forma di maglia crociata, i consigli letterari dei calciatori con relative citazioni e i bellissimi video in cui i protagonisti sul campo raccontano ai bambini tifosi una fiaba. La Spal, invece, lancia lo slogan Spalla a Spalla e l’iniziativa #lavostracasa, in cui i tifosi devono farsi immortalare vestiti a tema Spal nelle loro abitazioni.

 

Le iniziative di Parma e Spal: l’incredibile tutorial dei crociati, l’incoraggiamento dei biancazzurri

 

Completamente diverso l’approccio di Roma e Lazio, le due squadre della Capitale. La Roma sceglie di regalare i biglietti per la prossima partita in casa a tutti i medici e infermieri in prima linea per la battaglia contro il Coronavirus: lo fa in maniera molto netta, con dei video in cui si mostrano i nomi, i volti e la nazionalità degli eroi del momento. La Lazio, invece, sceglie di postare vecchi match storici come se si stessero giocando realmente: prima le formazioni, poi il risultato all’intervallo e infine il risultato finale, come la consueta attività della domenica. Un’occasione in più per raccontare anche ai più giovani il glorioso passato biancoceleste e, nel frattempo, far rivivere a tutti i fan partite indimenticabili.

 

La Roma ci mette la faccia: nomi, volti e nazionalità degli eroi del momento

 

Il Cagliari fa vedere le più inusuali attività dei calciatori a casa, come la costruzione con un Lego; il Lecce sceglie il fiume di ricordi: ogni giorno su Instagram un risultato storico della formazione pugliese, alternato ad attività interattive. Nelle ultime settimane, l’allenatore Fabio Liverani e il centrocampista Riccardo Saponara hanno risposto alle domande dei tifosi tramite delle dirette social. Attivissimo anche il Napoli, che pubblica sia video di domande e risposte ai giocatori, sia ricette vere e proprie cucinate da loro. Sulla stessa onda del Milan, anche i partenopei dividono i due omini del brand Kappa (sponsor tecnico della squadra) per invocare la distanza di sicurezza in questo periodo.

 

Anche il Napoli si divide: stavolta è il logo di Kappa a scomporsi

 

Le Challenge lanciate sui social

 

All’interno di questo scenario comunicativo digitale non mancano poi le challenge, i quiz e tutti i giochi con cui le squadre tengono alto l’umore dei tifosi. Un classico è l’indovinello sul match corrispondente: l’Atalanta fa indovinare in che partita si è verificato un abbraccio con Guess the Hug, il Cagliari mette alla prova sulla ricerca di un calciatore partendo dagli scarpini, l’Inter lo fa indovinare attraverso le emoji. Il Torino dall’ombra, il Parma dall’heatmap corrispondente. E poi il Genoa crea un cruciverba, la Sampdoria mette a disposizione foto su green screen dei propri calciatori per permettere ai tifosi di creare il miglior meme o fotomontaggio. E i blucerchiati usano Telegram: sono gli unici in Serie A, e lo fanno proponendo veri e propri quiz a tema Samp. I tifosi rispondono e alla fine, con un punteggio da 1 a 10, vedono qual è il loro livello di preparazione.

 

Stare a casa, però, significa anche annoiarsi e, di conseguenza, cercare ogni novità possibile. Così hanno fatto anche i brand di Serie A, iscrivendosi a TikTok, social network popolarissimo tra i molto giovani (e non): Parma e Spal, ancora loro, hanno aperto il loro account e hanno raggiunto le già presenti Cagliari, Fiorentina, Inter, Napoli e Roma. Spopolano le challenge musicali del momento durante gli allenamenti a casa, così come immagini vecchie di campo con effetti cinematografici di basso livello molto in voga su internet in questo momento.

 

L’avanzata degli eSports

 

Il calcio non si ferma online e neanche ai videogame: in quarantena gli eSports volano. E se non ora, quando. Due i tornei importanti giocati in questo periodo, e molto pubblicizzati dalle relative squadre: lo #StayatHome Tournament cui hanno partecipato i player di Bologna, Parma, Sampdoria e Sassuolo per l’Italia e di Valencia, Real Saragozza, Villarreal e Huesca per la Spagna; ed Everybody Plays Home, torneo di preparazione alla cosiddetta eSerie A (poi posticipata per emergenza virus proprio in questi giorni), in cui si sono date battaglia Atalanta, Bologna, Cagliari, Fiorentina, Inter, Lazio, Parma, Sampdoria, Sassuolo e Spal. Una sorta di doppia tournée amichevole in preparazione al vero e proprio campionato, visibile ovviamente in diretta su YouTube e Twitch, piattaforma in cui i più importanti gamer streammano le loro nottate alla console.

 

Considerazioni conclusive

 

I brand di Serie A hanno saputo reinventare completamente le loro iniziative di comunicazione, senza mai rinunciare al loro universo di valori. È stata, ed è ancora, un’occasione per unirsi sotto un unico messaggio, quello di stare a casa: quasi tutti i club del massimo campionato hanno condiviso il video dell’account ufficiale della Serie A, in cui si vede ogni squadra esultare per un gol e unirsi sotto l’hashtag #weareoneteam. E i due brand sponsorizzati Nike (Juventus e Roma), così come tutti i calciatori ambassador, hanno condiviso il bellissimo messaggio dell’azienda di sportswear: “Se hai mai sognato di giocare per milioni di persone in tutto il mondo, ora è il tuo momento”.

 

Tutti uniti, senza una chiara visione di cosa succederà in futuro. Bisognerà, di certo, scoprire nuovi mondi. Remando tutti nella stessa direzione.

 

A cura di

Filippo Gallino

Nato a Genova nel 1995, laureato in Comunicazione e Società presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore. Attualmente frequento il master Comunicare lo Sport, in passato ho collaborato con testate giornalistiche online di informazione sportiva, su tutte Tennis Circus e Numerosette. Ho coperto eventi importanti nel mondo del tennis come l’incontro di Fed Cup tra Italia e Belgio dell’aprile 2018 e l’AON Open Challenger di Genova del settembre 2019. Da un paio d’anni desidero ritagliarmi una professione di rilievo nel mondo della comunicazione sportiva, in modo da far avvicinare il più possibile la mia passione alla mia attività lavorativa.

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