Sofidel CSR: la carta tissue è green
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Sofidel CSR: la carta tissue è green
09/12/2020

SOSTENIBILITÀ

Sofidel, azienda famigliare lucchese produttrice di carta tissue per uso igienico e domestico, porta avanti dal 2008 con continuità diverse attività sostenibili: un tipico caso di tanto doing e poco telling. Ne abbiamo parlato con Susanna Bellandi, Creative, Communication & CSR Director Sofidel.

Dalla testimonianza di Susanna Bellandi: Creative, Communication & CSR Director Sofidel, rilascita in novembre durante la lezione del corso di “Storia e linguaggi della pubblicità” – Prof Patrizia Musso – Università Cattolica di Milano.

Sofidel, azienda famigliare lucchese produttrice di carta tissue per uso igienico e domestico dal 1966, è la seconda azienda in Europa e opera in sette diversi Stati negli USA.

L’azienda in questione è fortemente impegnata nelle dinamiche di CSR (Corporate Social Responsibility). La sostenibilità, un fattore strategico di sviluppo del Gruppo, è stata portata avanti con regolarità dal 2008 in un’ottica lungimirante, in un periodo in cui le tematiche ambientali non erano ancora diffuse e sentite come oggi.

17th Goal: Partnership

Dal 2015, anno in cui sono stati fissati al 2030 a livello globale i 17 Obiettivi di Sostenibilità, sottoscritti dai 193 Stati membri delle Nazioni Unite, la sensibilità delle persone verso queste tematiche è sicuramente cresciuta.

Sofidel intende contribuire, per quanto possibile, al raggiungimento di sette di questi obiettivi, ritenendo l’ultimo, il diciassettesimo, essere probabilmente il più importante di tutti: ‘’Partnership for the goals’’.

Gli obiettivi globali dell’Agenda 2030 sono infatti talmente sfidanti che le collaborazioni con gli altri portatori di interesse sono praticamente indispensabili.

E’ anche per questo che Sofidel collabora regolarmente con le ONG (FSC, PEFC, WWF, Caritas, Telethon e diverse altre), molte delle quali svolgono anche la funzione del certificatore. In quest’ottica l’azienda integra nei propri processi tutti gli stakeholder, dai fornitori, ai partner, ai clienti, in modo tale da rendere sostenibile l’intero processo di produzione, di distribuzione e, per quanto possibile, di smaltimento.

Ci teniamo a menzionare in particolar modo il documentario Chasing Paper, realizzato da Sofidel in collaborazione con National Geographic e prodotto da Fox Network Group. Il branded content è stato prodotto nel 2016 in occasione del cinquantesimo anniversario di Sofidel. Il video, della durata di 60 minuti, racconta la storia della carta e descrive il processo produttivo con un linguaggio semplice e divulgativo che coinvolge sia esperti del settore sia storici: un mondo senza carta che mondo sarebbe? Inimmaginabile.

La Green Life Education è sostenibilità sociale

Sofidel ha particolarmente a cuore i temi della sostenibilità, perciò ha creato una serie di progetti al fine di sensibilizzare il maggior numero di persone possibile, a partire dai giovani. Come ricorda la Dott.ssa Bellandi, è importante partire dai più piccoli, affinché diventino in futuro consumatori responsabili. A tal proposito, il Gruppo collabora dal 2013 con il WWF e con le Scuole primarie e secondarie italiane con il programma Mi curo di te per far conoscere l’importanza delle foreste, dell’acqua e del clima e della gestione responsabile di questo patrimonio naturale.

Tra i diversi progetti di Sofidel citiamo le iniziative Next Gen, che includono il blog Soft&Green, le giornate dedicate alle famiglie, i Family Day e il libro Cambio Rotta: storie di sostenibilità e di successo. Quest’ultimo è stato scritto da cinque giovani autori, che sono andati in giro per l’Italia a raccogliere storie di sostenibilità che hanno avuto successo, spesso delle start-up create proprio da giovani imprenditori. Un modo per Sofidel di suscitare l’interesse dei giovani per i temi della sostenibilità, ma anche di incentivarli a cercare proprio in quest’ambito un’eventuale opportunità lavorativa.

Corporate Brand Strategy

Per poter comunicare a livello corporate occorre avere prima di tutto una strategia ben chiara e individuare la Brand Value Proposition, vale a dire “come l’azienda vuole essere percepita”, “che cosa voglio che le persone pensino della mia realtà aziendale”.

Nel caso Sofidel, la promessa del corporate brand è “endless care, innovative life” che significa: una cura infinita per la qualità e la sostenibilità con cui sono creati i suoi prodotti, una grande attenzione per le persone e per il pianeta e una costante ricerca di innovazioni capaci di rendere la vita delle persone sempre più piacevole.

L’azienda ha fatto proprio il motto “Less is more” che, possiamo dire, è diventata una vera e proprio filosofia aziendale, assorbita da tutti coloro che lavorano nel Gruppo: l’impegno sta nel realizzare prodotti che racchiudano quote sempre inferiori di capitale naturale e che, nel contempo, consentano prestazioni innovative ed efficaci – in perfetta sintonia con i dettami di una produzione sostenibile e responsabile.

A tale scopo sono stati fatti notevoli investimenti, ad esempio in impianti di cogenerazione, in fotovoltaico, in caldaie a biomassa, e comunque sempre alla ricerca di un costante miglioramento dell’efficienza energetica.

Il doing prima del telling

Molte aziende attuano una strategia di greenwashing, “l’ecologismo di facciata”, privilegiando una comunicazione pubblicitaria spesso ingannevole, che sfrutta l’interesse crescente verso l’ambiente, ma senza attuare azioni ecosostenibili concrete.

Sofidel, al contrario, non ha sin qui mai optato per una comunicazione al grande pubblico sul suo impegno in sostenibilità. E questo perché fino a poco tempo fa il mercato non si è mai mostrato sufficientemente pronto e interessato ad affrontare tali temi.

Questo il motivo per cui l’azienda rappresenta un tipico caso di tanto doing e poco telling.

Paper for people, il caso Regina

Il brand più importante del gruppo è senz’altro Regina, che ha introdotto sul mercato innumerevoli innovazioni, pensate sempre in ottica sostenibile. Tra queste: la nascita del formato maxi, il packaging in carta (anziché in polipropilene) e la possibilità di strappare a metà il foglio di carta per evitare gli sprechi di materiale quando non necessario.

Il brand Regina si fa portatore di altri valori fondamentali quali casa, famiglia, cura, sicurezza, che ritroviamo nelle pubblicità di prodotto proposte dall’azienda. Il famoso payoff “Non finiscono mai!” era nato proprio per esprimere la certezza della durata e della qualità del prodotto Rotoloni. Tuttavia, per poter riferire la brand promise al brand Regina, che abbraccia tutta la gamma dei prodotti Regina (Asciugoni, Blitz, Wish, Carta Camomilla ecc) e non solo al prodotto Rotoloni, il pay-off è stato recentemente cambiato in “Paper for People”, ovvero la carta pensata per le persone e per il loro bisogno di igiene e di benessere quotidiano. Inoltre il nuovo pay-off si adatta molto bene allo sviluppo del brand Regina in tutta Europa.

Infine, per suscitare la simpatia del pubblico e coinvolgere grandi e piccini, con Carta Camomilla, Regina ha pensato di reintrodurre il personaggio di Milla, una formichina che incarna le disavventure e le sfide quotidiane di ognuno di noi, ma che poi, con carta Regina, riesce a superare.

 

In conclusione, l’obiettivo del gruppo Sofidel è chiaro: unire in modo efficace “doing” e “telling” in maniera onesta e trasparente. Sempre più consumatori sono interessati a conoscere l’operato effettivo delle aziende che producono i prodotti che acquistano. Sono i consumatori che possiamo chiamare ‘consumatori 2.0’, non più passivi e interessati solo al beneficio temporaneo che possono trarre dal prodotto, bensì attivi e coscienti anche dell’impatto che la produzione di quel bene può avere sul mondo circostante inteso sia come ambiente sia come persone, senza mai perdere di vista le minoranze nel mondo e far sì che non vengano sfruttate, ma piuttosto rispettate.

A cura di

Beatrice Monti

Diplomata presso l’ITES Caio Plinio Secondo di Como in Relazioni Internazionali per il Marketing. Frequenta il secondo anno di Lingue, Comunicazione e Media presso l’Università Cattolica di Milano. Le sue lingue di specializzazione sono inglese e tedesco.

beatrice.monti03@icatt.it

Elena Castelli

Diplomata presso l’ITES Caio Plinio Secondo di Como in Relazioni Internazionali per il Marketing. Frequenta il secondo anno di Lingue, Comunicazione e Media presso l’Università Cattolica di Milano. Le sue lingue di specializzazione sono spagnolo e tedesco.

Elena.castelli03@icatt.it

Roberta Capparelli

Diplomata in Lingue e letterature straniere presso il Liceo Linguistico d’Arconate e d’Europa. Frequenta il secondo anno di Lingue, Comunicazione e Media presso l’Università Cattolica di Milano e le sue lingue di specializzazione sono inglese e tedesco.

roberta.capparelli01@icatt.it

Sara Ardizzone

Diplomata presso il Liceo Linguistico Manzoni di Milano in Lingue, Letterature e Comunicazione. Frequenta il secondo anno di Lingue, Comunicazione e Media presso l’Università Cattolica di Milano. Le sue lingue di specializzazione sono inglese e francese.

sara.ardizzone01@icatt.it

Viola Baltare

Dopo aver frequentato il Liceo Economico-Sociale presso l’Istituto Superiore Lagrangia di Vercelli, si iscrive a Lingue, Comunicazione e Media presso l’Università Cattolica di Milano. Le lingue di specializzazione sono inglese e spagnolo.

viola.baltare01@icatt.it

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