E3 e DigiTouch, una nuova partnership digitale
Brand life
E3 e DigiTouch, una nuova partnership digitale
31/07/2015

Alessandra Olietti, Redattore Senior di Brandforum.it
Uno sguardo dall’ ”interno” dell’acquisizione tra due grandi del mondo digital per capire, attraverso l’intervista al CEO di DigiTouch, come si sta muovendo il mercato di settore in questo momento.

Novità nel mercato dei servizi digitali: la nuova acquisizione di E3 – una delle principali realtà digital e social italiane – da parte del gruppo DigiTouch, tra i leader nel digital marketing nel nostro Paese.

 

La partnership è avvenuta ai primi di luglio e ha appunto coinvolto DigiTouch SpA, uno dei principali player indipendenti in Italia attivo nell’advertising digitale e quotato sul mercato AIM Italia, e E3 Srl. Con un fatturato 2014 di 4,4 milioni di Euro, E3 è un’agenzia interattiva con un DNA digital specializzata in creatività, media planning & buying, social media strategy e digital PR. E’ una realtà attiva sul mercato da più di 15 anni, che si distingue nel panorama italiano della pubblicità online per una forte expertise nei progetti di comunicazione sui social network, nonché per essere stata riconosciuta nel 2012 come Facebook Preferred Marketing Developer.

 

Vista l’attenzione del nostro Osservatorio sui nuovi trend e sugli sviluppi nel settore della digital brand communication, e considerata la rilevanza dell’acquisizione per l’ambito di riferimento, abbiamo avuto il piacere di intervistare Paolo Mardegan – Ceo di DigiTouch.

 

Abbiamo deciso di soffermarci su due aspetti in particolare, un primo legato alla partnership tra le due realtà coinvolte ed un secondo legato invece alla situazione del mercato digital in questo momento.

 

Quali sono i punti di contatto tra E3 e DigiTouch?
Sicuramente il motivo principale che ci ha spinti – con Federico, Maurizio e Fabio (Federico Ceccarelli, Maurizio Mazzanti e Fabio Racchini, 3 soci fondatori di E3 ndr) – a pensare ad una partnership è stata la stima reciproca che unita alla fiducia nel nostro lavoro ci ha convinti a voler partecipare insieme a questa nuova sfida.
Non nego che averli conosciuti prima e avendo la consapevolezza della loro professionalità nel settore del marketing digitale abbia aiutato il progetto a decollare. Dirò di più, la conoscenza reciproca ci ha permesso di concludere la partnership attraverso un’operazione veloce frutto di un’ottima convergenza di idee e conoscenze.
Per tornare alla domanda, il punto in comune è l’ambito di provenienza ovvero il digital advertising. Mi preme però sottolineare che ciò non porterà ad una conseguente sovrapposizione dei clienti e dell’approccio alle competenze, al contrario il nostro obiettivo è condividere il know-how e farlo crescere insieme.
E3 è specializzata in ambito social, DigiTouch sulla performance: vogliamo creare una compatibilità chimica tra le due realtà, con l’obiettivo di dar vita ad una situazione ideale in cui 1+1 dia come risultato 3.

 

 

Quale valore aggiunto riceveranno le due realtà da questa partnership?
Senza dubbio la condivisione. Entrambe potranno infatti affacciarsi a nuovi ambiti, imparare a conoscerli e viverli in prima persona: ci sarà uno sharing sia di competenze che di clienti per arricchimento reciproco.
DigiTouch per esempio potrà imparare a conoscere meglio l’universo social…

 

 

Quali sono i vostri obiettivi futuri in ambito comunicativo e di business (se è possibile svelarli)?
Più che fare una considerazione su obiettivi specifici, credo che il nocciolo della questione sia la massima autonomia organizzativa, in particolare per E3. Perché ci sia creatività deve esserci necessariamente libertà, ciascuno continuerà ad essere in un certo senso indipendente, con l’obiettivo comune di una crescita condivisa: questa sarà la nostra vera sfida.

 

 

C’è un case internazionale che ritenete di particolare ispirazione nel vostro lavoro?
In realtà non abbiamo particolari riferimenti in ambito internazionale questo perché non cerchiamo ispirazioni all’esterno ma vogliamo darne noi agli altri. Vogliamo realizzare un grande gruppo indipendente italiano che sappia essere competitivo anche sul mercato estero, vogliamo dare valore ai nostri clienti per renderli unici, dando loro sempre più opportunità e aiutandoli con un approccio di sempre più ampio respiro.

 

 

Pensando all’ “anima” di E3 come agenzia specializzata tra le altre cose anche in social media strategy e digital PR, quali sono i trend per il prossimo anno nell’uso del digital e dei canali social – in particolare – che i brand italiani non dovranno farsi sfuggire?
E’ vero E3 è molto forte nel settore digital e social. I social network oggi sono sempre più presenti nella quotidianità delle persone. Lo dimostrano i dati di Audiweb (su base mensile aprile 2015): 23,7 milioni di utenti su Facebook con un tempo medio speso di 11 ore/mese, seguono YouTube (21,1 milioni utenti/mese a fronte di più di 2 ore e mezza/mese di tempo), Twitter (8,3 milioni di utenti/mese, quasi 1 ora/mese) e Instagram (7 milioni di utenti/mese, oltre 2 ore e mezza/mese). L’attenzione dei brand si è quindi allargata anche ai canali social. Lo dimostrano anche i dati presentati a giugno 2015 dall’Osservatorio New Media & New Internet del Politecnico di Milano: gli investimenti in social advertising in Italia sono cresciuti del 70% dal 2013 al 2014 raggiungendo quota 170 milioni di Euro e si stima cresceranno ulteriormente del 40-45%; anche gli investimenti in video adv sono cresciuti a doppia cifra (+23% raggiungendo quota 291 Milioni di Euro nel 2014) ed è prevista un’ulteriore crescita del 15% entro fine 2015.
Credo che la chiave di successo a cui devono ispirarsi i brand per rimanere competitivi sia l’approccio olistico, a cui tra l’altro si ispirano tutti i modelli proposti da E3.


 

A cura di

Alessandra Olietti

Redattore Senior 

Project Manager Eventi

Collabora con Brandforum da gennaio 2012

Forte interesse per la scrittura sul web e sui social, nonché per il mondo del brand, in particolare per le strategie comunicative applicate al business turistico. Su questa tematica nel 2018 ha scritto un libro per FrancoAngeli - "Turismo digitale. In viaggio tra i click" - con Patrizia Musso.

Dal giugno 2015 collabora nell'organizzazione di Slow Brand Festival, un appuntamento annuale - ideato dal Direttore di Brandforum - dedicato alle riflessioni sul fenomeno Slow in Italia. 

Si è laureata con lode presso l’Università Cattolica di Milano con una tesi magistrale sulla comunicazione aziendale attraverso gli spazi, riletta alla luce delle teorie dei media digitali e del marketing esperienziale. Attualmente è Docente a contratto presso il medesimo ateneo, nonché formatore e consulente aziendale

In Università Cattolica è inoltre Career Adviser (CIMO. Comunicazione per le imprese,i media e le organizzazioni complesse) e Coordinatore dell'International Master in Cultural Diplomacy.

Oltre alle attività accademiche, si occupa di Coordinamento Media e Marketing per Alchemilla Cooperativa Sociale  in relazione al progetto "Artoo. L'arte raccontata dai bambini", una start up innovativa che propone un modo nuovo di avvicinarsi all’arte, promuovendo l'autoralità e il protagonismo culturale dei bambini anche in età prescolare.

Nel tempo libero cucina, legge e appena può scappa tra i monti.

Profilo LinkedIn

Ti potrebbe interessare anche...

Recensione del libro del sociologo Luca Ricolfi, La società signorile di massa, Milano, La nave di Teseo editore, 2019

Mirko Olivieri, Junior Editor di Brandforum.it

Quali dinamiche comunicative scendono in campo quando si tratta di coinvolgere la Generazione Z? Intervista a Francesco Marinelli, Editor in Chief di Scuola Zoo