In un’epoca prettamente digitale come la nostra dove, grazie a un semplice click, possiamo vedere cosa succede dall’altra parte del mondo, ha ancora senso parlare di turismo e di voglia di viaggiare? Sembra di sì, visto che, proprio grazie alle innovazioni tecnologiche, il settore travel si sta delineando come un driver decisivo per lo sviluppo economico di molti Paesi, Italia compresa. Ecco quindi nascere l’esigenza di indagare più da vicino le novità di questo ambito, capaci tra trasformare i luoghi in destinazioni (destination marketing).
Un volume che guida il lettore alla scoperta delle proposte e delle soluzioni più attuali, innovative e interessanti presenti in un settore, quello turistico, erroneamente considerato poco all’avanguardia nelle strategie di comunicazione e di marketing.
Questo volume lo fa con un taglio pratico, ricco di esempi e case histories, per indagare le proposte e le soluzioni più attuali, innovative e interessanti presenti nel settore travel. Il lettore vi troverà invece: dalle nuove strategie visual di comunicazione immersiva alla realtà virtuale, dal coinvolgimento di blogger e influencer per stimolare e ingaggiare, alle Instagram stories che rendono destinazioni e viaggiatori protagonisti indiscussi, fino all’uso funzionale dei Big Data.
Molti, inoltre, i suggerimenti concreti, che vogliono aiutare il lettore a mettere in pratica gli insight proposti, rendendo il testo uno strumento di sicuro interesse tanto per i professionisti del marketing turistico, quanto per gli studenti, per consentire loro di destreggiarsi agilmente nel complesso universo digitale contemporaneo.
“Quando, ormai molti anni addietro, ho iniziato a occuparmi di turismo, un caro amico mi disse: “Ricorda sempre che in Italia siamo: tutti allenatori della Nazionale di calcio e tutti esperti di turismo”. Debbo dire che la profezia si è rivelata quanto mai vera. Se il turismo è un mestiere, ha delle sue regole ed è fatto di studio, analisi, conoscenza, e oggi, in un mondo preda della frenesia, lo studio diventa ancora più urgente, soprattutto per i professionisti del settore.
Studiare il fenomeno del turismo vuol dire imbattersi in nuovi termini – sharing, Millennials, Big Data – vuol dire imbattersi in nuovi turismi – turismo slow, turismo emozionale, food tourism – e vuol dire imbattersi in una tecnologia che, sola, pare essere capace di attrarre il turista, coinvolgerlo, iniziare a farlo viaggiare già dalla poltrona di casa e coccolarlo durante tutto il viaggio. I dati ci consegnano un turismo, penso in particolare all’Italia ma non solo, in netto aumento, una maggiore attenzione verso le destinazioni minori – vai a capire poi perché si debbano chiamare così – una costante, oserei dire spasmodica, ricerca del contatto, dell’incontro, un tentativo di calarsi in vite altre, quasi a voler fuggire dalla propria.
La tecnologia ha di certo dato una grande svolta al turismo, ha permesso di avvicinare i luoghi, di far vivere in anteprima le esperienze, di toccare quasi con mano le destinazioni ed ha permesso ai viaggiatori, più che ai turisti, di essere parte attiva del proprio viaggio. […] Il fenomeno digitale sta tanto permeando la nostra cultura e il nostro modo di vivere da non poterne fare a meno, ma a noi la scelta se governarlo o lasciarci sopraffare, a noi la scelta se usare logiche solo commerciali o approfittare delle moderne tecnologie per sviluppare una nuova coscienza – non una coscienza digitale – ma un uso consapevole della tecnologia, che la trasformi in strumento di educazione e formazione, senza per questo rinunciare alla sua vocazione promozionale e commerciale“.
Estratto dalla Prefazione, a cura di Fabrizio Pozzoli (Presidente FederCultura Turismo Sport – Confcooperative, Lombardia)
Leggi l‘anteprima del volume: https://www.francoangeli.it/Area_PDFDemo/270.11_demo.pdf
Per maggiori info: https://www.francoangeli.it/Ricerca/Scheda_Libro.aspx?ID=24713
Podcast “Intervista alle autrici”: https://www.spreaker.com/user/francoangeli/turismo-digitale