Barilla
Barilla

L’evoluzione del logo di Barilla ha seguito le trasformazioni aziendali, sociali ed estetiche degli anni durante i quali l’impresa si è affermata e ha acquisito il suo prestigio.
Barilla è un’azienda che è stata capace di adattarsi e affrontare diverse sfide, grazie all’imprenditorialità illuminata della famiglia proprietaria e grazie alla capacità di coniugare storia e innovazione, italianità e internazionalità, artigianato e tecnologia.

Il logo che possiamo osservare oggi risulta essere la sintesi grafica dell’evoluzione storica dell’azienda. In particolare, si possono individuare tre fasi temporali (1).

Prima fase: 1910-1936
La prima immagine visiva che ha rappresentato Barilla è stata quella che vede protagonista un “putén”. Il ragazzino raffigurato è il garzone della bottega che, con lo sguardo, richiama l’attenzione dell’osservatore e, nel contempo, è intento a versare un uovo nell’impasto. Si nota la dimensione sproporzionata dell’uovo: tale artificio grafico ha una duplice accezione. Innanzitutto, l’uovo è il simbolo della ricchezza proteica che la pasta artigianale offre. In secondo luogo, si vuole enfatizzare la presenza di una quantità considerevole di tale materia prima nel sito di produzione al fine di poter soddisfare tutti i clienti, che sono raffigurati in secondo piano mentre osservano incuriositi il processo di preparazione della pasta.

(Archivio Storico Barilla)

Seconda fase: 1936-1954
L’evoluzione dell’immagine di Barilla con il tempo passa dalla raffigurazione del processo produttivo a una impronta più grafica, costituita dalla scritta “Barilla”. Complice di tale trasformazione è sicuramente la riduzione dei tassi di analfabetismo per cui non è più necessario offrire un quadro di immediata comprensione ma è possibile inserire solo il nome. Lo stile dei grafemi subisce trasformazione nell’arco del ventennio, rispondendo ai gusti estetici dei diversi anni. Inizia in questo modo ad affermarsi la conoscenza del marchio Barilla e l’associazione del prodotto al brand specifico.

Terza fase: 1954-oggi
Il logo che osserviamo oggi sulle inconfondibili confezioni blu della Barilla è il risultato della sintesi delle due fasi precedenti. Da una parte vi è il richiamo all’immagine dell’uovo: ciò si ritrova nell’ovale rosso che circonda e fa da sfondo al nome “Barilla” e che nell’intento dell’autore Ernesto Carboni, grafico e architetto, rappresenta la raffigurazione stilizzata della materia prima.
Dall’altra parte, troviamo la scritta, protagonista della seconda fase, che oggi assume un aspetto più lineare ed essenziale, senza serif.

(Archivio Storico Barilla)

È interessante analizzare come le evoluzioni macrosociali e quelle relative all’universo Barilla si siano tradotte con coerenza nell’immagine visiva dell’azienda, che, grazie alle scelte strategiche della famiglia, è stata in grado di reinventarsi nel tempo, mantenendo saldo il legame con l’italianità.

Note

1: Ab ovo incipere: il logo Barilla, Patrizia Musso, Andrea Semprini. Disponibile al link: https://www.archiviostoricobarilla.com/esplora/focus/evoluzione-del-logo-barilla/

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