Berto Salotti: quando la fabbrica diventa digital
Brand in Italy
Berto Salotti: quando la fabbrica diventa digital
19/03/2013

Fabio Tornabene, Master IAB-Univ. Cattolica, Network di Brandforum.it
L’esperienza digitale di un’azienda artigiana di arredamento della Brianza, raccontata in prima persona dal Responsabile Marketing e Comunicazione Filippo Berto.

1. Essere social a 360°


“Oggi non argomentiamo più sui divani ma sull’identità”. Questa è la frase più significativa del Dott. Filippo Berto, resp. Marketing di Berto Salotti in visita al corso tenuto dalla Dott. Patrizia Musso su "Forme e strategie della comunicazione digitale" nel Master in comunicazione, marketing digitale e pubblicità interattiva dell’Università Cattolica di Milano (v. foto 2).


Berto Salotti nasce in Brianza nel 1974 per la produzione di divani artigianali. In questa azienda, il lavoro è una filosofia di vita: saper stare insieme per conciliare la passione e la propria professione è quello che hanno sempre fatto i due fratelli Berto fondatori dell’azienda. La loro attività è iniziata proprio nel tempo libero, quando producevano in una cantina i primi pezzi da vendere alle grandi aziende.

 

Oggi Berto Salotti conta due Show Room uno a Meda e uno a Roma, tre punti vendita in Italia e due all’estero in Russia e in Belgio.

 


Il Dott. Filippo Berto, ultimo della famiglia ad essere entrato in azienda ha saputo prendere coscienza di una storia di valori artigiani che nascono da un prodotto fatto a mano,  unendoli alla consapevolezza di un’evoluzione necessaria, che poteva e doveva partire dalla comunicazione in rete.


All’inizio degli anni 2000, quando Internet era ancora un territorio poco popolato, Berto Salotti decide di sfruttare la rete per creare una finestra aperta sul Mondo. Il Dott. Berto ha spiegato come presidiare il web sia un “vantaggio evolutivo della specie”, non è più possibile pensare solo alla propria bottega, bisogna trovare un nuovo modo per parlare con le persone.


Così prende vita un vero e proprio laboratorio della comunicazione affianco a quello degli artigiani. Internet ha una molteplice funzione: attivare delle conversazioni, condividere dei contenuti  e gestire il canale di vendita. L’avventura in rete nasce con il sito internet e le prime campagne adwords, nel 2000 partono le conversazioni attraverso i forum, il negozio Ebay nel 2003, il Blog nel 2004, l’Ecommerce nel 2005 e chiaramente i Social Media che permettono all’azienda di instaurare legami con le persone. Nella pubblicazione dei contenuti non ci sono delle regole, non c’è un numero di post definito da pubblicare, c’è un obiettivo di comunicazione e la rilevanza dei messaggi per le persone con cui si vuol parlare.


Ogni Social che viene presidiato ha la sua reason why, per questo il resp. Marketing dell’azienda ci spiega quali sono i motivi che spingono ad occupare queste piattaforme: “Facebook ci serve per avere un riscontro immediato con i fan, twitter lo usiamo per una comunicazione più personalizzata e specialistica, con youtube raccontiamo le nostre professioni, i nostri prodotti e gli eventi mentre Pinterest ci dà una spinta sul lato visual, è un modo per costruire la Brand Identity e stringere contatti con esponenti importanti del Design”.


A fronte di queste attività di comunicazione, Il tasso di crescita sull’estero è raddoppiato e viene sottolineato come la quantità di fan o followers sia relativa, la cosa più importante è quella di saper trovare il giusto tone of voice per generare dei ritorni sul mondo offline.

 


2. Il progetto #divanoxmanagua


Berto salotti ha recentemente lanciato il progetto #divanoxmanagua che cerca di coniugare vari elementi: la passione del lavoro artigiano, la visita diretta negli show room, la formazione di giovani studenti del Corso di Tappezzieri AFOL attraverso una un esperienza reale, infine la collaborazione con Terre des Hommes Italia per la realizzazione di una Scuola per Falegnami a Managua, Nicaragua (v. foto 3, un momento della 4a sessione).


Questo progetto si fonda sulla volontà di artigiani, designer, professionisti, studenti di condividere un sapere: nello stesso posto, così, e con la stessa voglia si costruisce un divano per una causa comune.

Il progetto Managua è pensato in stile opensource, è un luogo dove si fonde l’esperienza di falegnami, tappezzieri, designer che non tengono più le loro conoscenze nel cassetto ma le mettono a disposizione in perfetto stile 2.0. Ancora una volta strumenti come hashtag, video online e blog, sono indispensabili per parlare e far parlare di un’iniziativa così importante.

 

 

3. Progetti futuri


La comunicazione digitale ha permesso a Berto Salotti di raggiungere una consapevolezza su quello che le persone cercano. Tra gli obiettivi futuri c’è quello di personalizzare al massimo i prodotti su misura delle persone. Il Dott. Berto ci spiega “lo faremo mettendo in primo piano i punti vendita e i lavoratori dell’azienda, cercando di trasmettere proprio la nostra passione”.


L’incontro finisce ma sicuramente non la mia curiosità. Penso che Berto Salotti sia un bell’esempio di Comunicazione bottom-up, di una relazione che mette le persone al centro, di un approccio sensoriale coi suoi showroom che vengono vissuti e non solo visitati, creando una sapiente relazione tra gli spazi dell’azienda, i dipendenti e gli appassionati.


Siamo così distanti da poter parlare di Lovemarks nelle PMI? Io credo di no..

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Fabio Tornabene. Laureato in Scienze della Comunicazione all'Università di Genova, ha svolto un anno accademico nella facoltà di Publicidad y Relaciones Públicas dell'Universidad de Sevilla. Ha svolto uno stage come Videomaker per il web nel Campus di Genova Città Digitale. Frequenta il Master Iab in comunicazione, marketing digitale e pubblicità interattiva dell'Università Cattolica di Milano.
Linkedin it.linkedin.com/in/fabiotornabene/

 

 

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