Brandforum: tutto cominciò con…
Brand in Italy
Brandforum: tutto cominciò con…
10/06/2013

Gabriele Qualizza, Redattore Senior, Brandforum.it
Questa storia piacerebbe a Paul Auster, autore di racconti che hanno per oggetto il caso e le sue infinite variazioni: tutto comincia quando Brandforum ancora non c’era. O forse esisteva già, sia pure in una forma embrionale…

Questa storia piacerebbe a Paul Auster, autore di racconti che hanno per oggetto il caso e le sue infinite variazioni: tutto comincia quando Brandforum ancora non c’era. O forse esisteva già, sia pure in una forma embrionale, come semplice ipotesi, energia allo stato nascente, progressivo coagularsi di passioni, in attesa di prendere forma in un progetto condiviso…

Era la fine degli anni Novanta: Google muoveva i primi passi, Marc Zuckerberg non si era ancora iscritto ad Harvard, Steve Jobs aveva appena lanciato il primo e coloratissimo iMac, i Motorola con lo sportellino facevano furori, tutti correvano al cinema a vedere Titanic, rigorosamente in 2D. L’aria era frizzante, carica di energia: si aspettava con impazienza l’inizio del nuovo millennio.

 

Ho incontrato il nome di Patrizia Musso, ideatrice di Brandforum.it, proprio in quel momento. In un sito web dedicato alle nuove forme di comunicazione pubblicitaria Patrizia parlava di “advertainment”: un nuovo format nel quale si coniugavano advertising e intrattenimento, mediante una serie di commercial che proponevano una storia a puntate, come nella celebre campagna in cui Massimo Lopez si salvava la vita grazie all’uso del telefono.

Che emozione! Qualcuno a Milano stava elaborando un modello capace di descrivere l’attività in cui eravamo quotidianamente impegnati – in un territorio ricchissimo di aziende, ma … ai confini del vecchio Impero Austro-Ungarico – nell’agenzia con cui collaboravo come copy in quel periodo: tradurre in racconto i valori del brand, offrire un intelaiatura di senso che li rendesse autentici e credibili, fino a trasformarli in elementi tangibili, catalizzatori di relazioni, componenti significative dell’esperienza dei consumatori. Tramontata l’epoca dei grandi budget, nella transizione dall’analogico al digitale il web si annunciava come una terra carica di promesse, dai contorni sfumati e imprevedibili. L’imperativo era uscire dagli schemi, cercare percorsi alternativi, inoltrarsi verso sentieri inesplorati…

Quella suggerita da Patrizia Musso era una prospettiva totalmente nuova: la marca non si proponeva più come modello di astratta coerenza, ma si umanizzava, raccontava storie in grado di trasmettere esperienze emozionanti, varchi aperti a molteplici passaggi, capaci di stimolare la partecipazione attiva dei consumatori.
In coda all’articolo compariva l’indirizzo e-mail dell’autrice, Patrizia appunto. Decisi di scriverle.
La risposta, cortese e cordiale, non si fece attendere: le righe del testo comunicavano competenza e professionalità, ma anche una grande passione, un entusiasmo contagioso, capace di accendere le corde della creatività anche nell’interlocutore più freddo e più distante.

Qualche anno dopo, ancora una volta per puro caso, ho scoperto il sito di Brandforum.it, primo osservatorio in Italia sul mondo delle marche: un laboratorio d’idee, punto d’incontro tra la ricerca scientifica sul branding e le realtà aziendali, un luogo di confronto e di scambio dotato di forte interattività, animato dal contributo di studiosi e di professionisti.
Nato nel 2001 da un’idea di Patrizia Musso: curiosa coincidenza, ho pensato!

Il lavoro infine mi ha portato sempre più spesso a Milano: e qui ho avuto finalmente l’occasione di incontrare dal vivo Patrizia. Ovviamente, nel corso di una proverbiale nevicata e al termine di un memorabile viaggio con l’Eurostar, giunto in Centrale con quattro ore di ritardo. Tutti gli altri impegni erano nel frattempo saltati: Patrizia invece mi aveva gentilmente aspettato nel suo ufficio…

Da lì è nata un’intensa collaborazione professionale, ma forse è più corretto parlare di una grande amicizia, di un feeling, di un comune sentire, che coinvolge anche i tanti collaboratori che in questi anni ho avuto l’occasione di incontrare nelle riunioni di redazione, attraverso il gruppo su Facebook e nei momenti più informali.

 

Nel frattempo Brandforum è cresciuto, diventando un riferimento irrinunciabile per un’ampia community di ricercatori, professionisti e appassionati, che vedono nel brand una sorta di “filo di Arianna”, al quale annodare molteplici aspetti della vita contemporanea. Scenari, case history, interventi, informazioni, materiali bibliografici e multimediali: il progetto, inizialmente centrato sul sito web, ha progressivamente assunto una struttura cross-mediale, arricchendosi di ulteriori touch point, da Facebook a Pinterest, da Twitter ad Instagram, passando attraverso le partnership con altre realtà editoriali, le interviste sui media, il book di successo (Brand Reloading) pubblicato da FrancoAngeli in occasione dei primi dieci anni di attività, gli incontri e la presentazioni offline, anche a livello internazionale, come la recente partecipazione al World Retail Congress a Londra.

L’esplorazione del brand si è tradotta in questi anni in un viaggio appassionante, ricco di novità e di sorprese, al quale hanno contributo innumerevoli realtà aziendali, protagoniste delle case history proposte da Brandforum: da Barilla a Louis Vuitton, da Magnum a RedBull, da Enel a Mini e Bmw…

Brandforum.it è diventato un riferimento autorevole e credibile, assiduamente seguito da un pubblico attento e qualificato, formato da titolari d’azienda, manager, professionisti della comunicazione, pubblicitari e creativi, ricercatori e appassionati.

I numeri dimostrano l’interesse crescente per questo progetto:  con una portata di oltre 10mila friends al mese tra sito e canali social e 2.0 Brandforum può contare su una visibilità trasversale, che parte dal mondo accademico, per raggiungere le più prestigiose realtà aziendali, della comunicazione e della consulenza in ambito nazionale e internazionale.

Il punto di forza di Brandforum è nella sua struttura a rete, “eterarchica” e partecipativa, una soluzione che anticipa per molti aspetti il modello dell’impresa di domani: un network di esperienze, competenze, professionalità diverse, tenute insieme da una passione condivisa e dalla volontà di raggiungere un obiettivo comune.

I dodici anni di vita online che ora festeggiamo rappresentano un importante traguardo, ma anche un significativo riferimento simbolico: nelle antiche culture medio-orientali il numero 12 rappresenta l’universo nella sua complessità interna e anche oggi tale cifra è associata alla pienezza dell’anno, articolato nei diversi mesi che lo compongono. E perché non pensare alle dodici tribù d’Israele, ai dodici cavalieri della tavola rotonda, alla coppia di sei nel gioco dei dadi, all’albero della vita, che dà dodici raccolti e produce frutti in ogni mese? Il numero 12 si ripropone in infinite variazioni…

Anche Brandforum si è sempre caratterizzato per uno sguardo multipolare: un gioco a più voci, capace di valorizzare differenti sensibilità e molteplici approcci, ricomponendoli in una proposta che rappresenta un unicum nell’attuale panorama delle ricerche sul brand. Questa capacità di tenere sempre acceso e vivo l’interesse per quanto di nuovo si muove nel mondo della comunicazione è indubbiamente la migliore premessa per puntare a ulteriori e sempre più entusiasmanti traguardi.

Buon Compleanno, Brandforum!

 

Gabriele Qualizza

http://brandforum.it/redazione

 

 

A cura di

Gabriele Qualizza

Redattore Senior

Ha collaborato con Brandforum dal 2005 al 2022

Ha lavorato in comunicazione per più di vent'anni, unendo l’interesse per il marketing alla passione per le immagini e per la scrittura. Un angolo prospettico particolare, che gli ha dato la possibilità di "raccontare" marche, processi organizzativi, storie di vita, sogni, passioni, desideri, estraendo le emozioni dai prodotti più diversi: navi da crociera, oggetti di design, stili di vita, home appliances, prodotti del fashion system...

Ha svolto altresì con immensa passione e dedizione attività di ricerca, didattica, consulenza e formazione manageriale, fino alla sua prematura scomparsa ai primi di ottobre 2022.

Si è occupato in particolare di retail marketing, consumer experience, generazioni digitali, approcci non convenzionali alla comunicazione d’impresa. Ha collaborato con l’Università di Trieste (come "assegnista") e con l’Università di Udine, presso la sede di Gorizia; faceva inoltre parte dell’Osservatorio Storytelling (Università di Pavia). Ha conseguito un dottorato di ricerca con tesi in Economia e gestione delle imprese, è stato titolare di alcuni assegni di ricerca (Udine, Roma “La Sapienza”) e ha ottenuto l’abilitazione scientifica nazionale (seconda fascia) per il settore SECS-P/08.

Ha pubblicato Oltre lo shopping. I nuovi luoghi del consumo: percorsi, esplorazioni, progetti (2006), Transparent Factory. Quando gli spazi del lavoro fanno comunicazione (2010) e Facebook Generation. I “nativi digitali” tra linguaggi del consumo, mondi di marca e nuovi media (2013). E' inoltre autore di articoli e ricerche per le riviste Mercati e Competitività, Sinergie, Mediascapes Journal, Micro&Macro Marketing.

Profilo LinkedIn

Ti potrebbe interessare anche...

L'8 marzo 2024 è stato presentato "Obiettivo alla seconda", un progetto di Momo By Savigel che coinvolge 12 giovani talenti per la creazione di cover digitali per le nuove maglie del brand, con il supporto di Federmoda Milano e del Comune di Milano.
Dal progetto Artonauti, ecco il nuovo album di figurine sull’arte: un’unione di divertimento ed esperienza didattico-pedagogica.