Calm Technologies e Digital Signage: il caso “Sensitive Space System” 3M
Brand life
Calm Technologies e Digital Signage: il caso “Sensitive Space System” 3M
18/06/2009

Patrizia Musso, con la collaborazione di Silvia Stroppa
Le aziende hanno necessità di comunicare in maniera sempre più innovativa e creativa per differenziarsi nel complesso scenario globale. Le “calm tecnologies” consentono una rinnovata percezione del tempo e dello spazio, introducendo il processo della smaterializzazione, come nel caso del “Sensitive Space System” 3M.

1. Il “Sensitive Space System” di 3M

Lo stadio evolutivo del marketing vede l’esigenza delle aziende di comunicare in maniera sempre più innovativa e creativa per differenziarsi nel complesso scenario globale. In tal senso, le nuove tecnologie consentono di attivare particolari scenari dove l’utente può entrare in contatto con nuove dimensioni spazio/temporali. Partendo da questi presupposti è possibile analizzare un’esperienza concreta che ingloba tali concetti teorici: 3M, multinazionale americana fondata nel 1902 a St. Paul Minnesota, presente oggi in tutti e cinque i continenti e che negli anni ha sempre cercato di realizzare il proprio obiettivo di fondo, ovvero lo sviluppo di tecnologie funzionali e pratiche che semplifichino la vita degli individui, ha concretizzato la propria storica vocazione all’innovazione e di ascolto delle esigenze del mondo contemporaneo all’interno del Sensitive Space System, dove intuizione, tecnologia, design e sistemi avanzati concorrono a creare ambienti «unici e memorabili» per far conoscere prodotti e brand e instaurare un dialogo e una relazione con i clienti. Il progetto Sensitive Space System, pensato, progettato e realizzato interamente in Italia (3M Italia ha inaugurato e presentato questo progetto in occasione dell’evento Salone Internazionale del Mobile di Milano nel 2006, celebrando il compleanno di una delle più celebri innovazioni di 3M, Post-It Notes) consiste nella creazione di un sistema modulare multifunzionale dove spazio immateriale virtuale e reale si congiungono. All’utente viene permesso di lasciare un segno personale del proprio passaggio, attraverso il contatto e lo sfioramento di superfici tecnologiche interattive.

Pensato e realizzato in una logica di comunicazione naturale, grazie alla presenza di sensori, le interfacce aptiche assorbite nello spazio rilevano la presenza dell’utente, reagiscono al suo passaggio e permettono l’instaurazione di una relazione. Attraverso un sistema di controllo remoto, vengono organizzati e personalizzati anche effetti olfattivi, visivi e sonori a seconda della situazione interattiva che si genera.

Sensitive Space System significa comunicare e creare un’esperienza interattiva innovativa con il destinatario, che può soddisfare la propria curiosità all’interno di un determinato spazio fisico capace di unire funzionalità ed essenzialità; la dimensione corporea viene attivamente stimolata da uno spazio versatile. I pavimenti, le pareti e tutto lo spazio comunicano e reagiscono al passaggio dell’utente, che si trova immerso in uno spazio quasi annullato, caratterizzato da superfici trasparenti che creano continuità con l’ambiente circostante; si creano così suggestivi scenari che danno luogo a una comunicazione innovativa. La comunicazione avviene in maniera non convenzionale e sempre sorprendente, coinvolge ed incuriosisce, lo spazio trattiene i suoi visitatori per le caratteristiche fuori dal comune. Gli utenti diventano attori nello spazio.

Tale progetto rappresenta uno spazio coinvolgente e dinamico anche per il trasferimento di informazioni, efficace sia a livello individuale che collettivo. Lo spazio comunicativo diviene così pronto ad accogliere i gesti di chi vi partecipa, insieme deve invogliare il contatto, il dialogo e la relazione: viene così costruito intorno all’utente un mondo che lo coinvolge inaspettatamente e che lo rende attivo e parlante

La sede di 3M Italia a Milano ospita la struttura completa del Sensitive Space System, applicata al portfolio prodotti dell’azienda; i diversi moduli che compongono il progetto lo rendono poi concretamente personalizzabile a seconda delle esigenze del cliente. Lo spazio viene trasformato, valorizzato e caricato di valori esperienziali, in cui si fa vivere ciò che viene presentato. Il coinvolgimento multisensoriale fa nascere in maniera del tutto naturale un’esperienza per il consumatore che si trova inserito in uno spazio «sensibile», che recepisce e asseconda i suoi bisogni, allontanandolo da una concezione statica e delimitata di spazio; spostandosi da una parete all’altra si attivano giochi interattivi con i sistemi di touch screen; sul pavimento è riprodotta una piscina, camminando sulla quale i passi determinano i movimenti dell’acqua; nell’aria vengono emessi musica e profumi.

Lo spazio diventa così dinamico, ospita linguaggi mutevoli e comunica aggiornandosi in tempo reale alla piattaforma di controllo remoto: si tratta di un ambient media sensibile alla comunicazione (rivista corporate 3M Innovazione, al servizio della brand experience, 2008).

 

2. Natural interaction, calm tecnhologies e digital signage

Alla base del sistema ideato da 3M si sviluppa la Natural Interaction che prevede la “creazione di sistemi che esprimono, rappresentano e valorizzano la comunicazione interattiva, instaurando processi espressivi all’interno di un dialogo che imita le modalità naturali di relazione, apprendimento e percezione” (Provana, 2007: 90). La Natural Interaction insieme alle calm technologies, tecnologie che spariscono progressivamente nell’ambiente circostante, porta all’integrazione di interfacce tecnologiche in oggetti fisici e spazi: il contenuto digitale si manifesta nell’ambiente, facendo in modo che gli oggetti reali e gli spazi comunichino con le persone generando esperienze. Lo spazio diventa fondamentale, poiché l’individuo ne fa uso per comunicare: le interfacce si mimetizzano nell’ambiente e tendendo a perdere la loro valenza tecnologica, per assumerne una più prettamente interattiva e comunicativa ma naturale, tanto da considerare questi luoghi come media di comunicazione5. Il contatto diretto si realizza inoltre con le interfacce aptiche6: tecnologie interattive come l’interactive wall o l’interactive table, attraverso l’interazione tattile comunicano all’utente che seleziona i contenuti d’interesse. Il tocco e la comunicazione elettronica di questo tipo veicolano un messaggio che coinvolge, oltre alla mente e all’apparato esperienziale, anche la dimensione più strettamente corporea dell’individuo, ottenendo una comunicazione più completa. Tramite il tatto si crea una relazione con l’interfaccia assorbita nello spazio, si mette in atto un processo dialogico di scambio comunicazionale. L’interazione tra spazio e cliente si stabilisce tramite la dimensione tattile e, addirittura con il semplice sfioramento, al quale le interfacce reagiscono. Per questo motivo allora il Sensitive Space System è anche interpretabile come una “non-architettura del luogo” che parla con schermi e tecnologie assorbiti nello spazio circostante. L’obiettivo del sensitive Space System è quello di rendere possibile l’immediatezza raggiungibile attraverso il contatto e un’interazione sempre più partecipativa e diretta tra individuo e contenuto, grazie alle interfacce che rappresentano così uno spazio di incontro, un’azione partecipata. A questa esigenza si collegano direttamente le logiche di immediatezza e ipermediazione: l’avvicinamento della tecnologia nella vita quotidiana e la sua esperienza inserisce quindi i processi di rimedi azione nella vita di ciascuno e li pone come dato di fatto con cui confrontarsi nel mondo contemporaneo. In quest’ottica di continue trasformazioni e dinamismo, l’implementazione tecnologica coniuga allora arredo spaziale e comunicazione interattiva con il destinatario, che si traduce in ciò che viene definito digital signage (Cfr. Ochoa, 2007 l’applicazione di interfacce tecnologiche in spazi pubblici che consentono lo scambio di informazioni e di contenuti con gli utenti con riferimento ad un qualsiasi contenuto, con la capacità di adattarsi al contesto e al pubblico a cui si riferiscono. Ci si trova così di fronte a un mezzo di comunicazione opt-in,ovvero rivolto a chi ha manifestato il consenso di riceverla (Cfr. Gallucci, 2006).

 

3. Conclusione

Il case study Sensitive Space System 3M fa emergere come sia possibile conciliare in modo naturale una comunicazione puramente informativa all’intrattenimento e al coinvolgimento degli individui, il tutto attraverso le tecnologie. Le Calm Technologies infatti offrono mezzi di comunicazione sì tecnologici ma che spariscono nell’ambiente e, di conseguenza, possono essere richiamate solo nel momento in cui se ne avvertirà il bisogno.

Grazie all’immediatezza e alla naturalità dell’interazione tecnologica offerta da questo sistema vengono, da un lato, superate a livello potenziale le tematiche del gap tecnologico e del digital divide, permettendo ad un pubblico sempre più vasto di far uso e di comunicare grazie alla tecnologia. Dall’altro, invece, si da’ alle aziende e agli utenti la possibilità di esplorare universi potenzialmente illimitati, attivati dal semplice sfioramento di un’interfaccia tecnologica capace di creare continuità con l’ambiente circostante.

Silvia Stroppa. Laureata nel Dicembre 2008 presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano in Scienze Linguistiche e Letterature Straniere con una tesi di laurea intitolata Marketing esperienziale e interfacce aptiche nella comunicazione con il cliente: il caso “Sensitive Space System” 3M (relatore Prof.ssa Chiara Giaccardi).

Allegati

A cura di

Patrizia Musso

Fondatrice di brandforum nel 2000

Direttore Responsabile del sito dal 2001

Professore incaricato del corso annuale di Storia e linguaggi della pubblicità (Facoltà di Scienze Linguistiche, indirizzo in Lingue, comunicazione e media) presso l'Università Cattolica di Milano dove insegna sin dal 1997 (temi: Comunicazione d'impresa interna ed esterna, corsi di laurea Triennali e Magistrali, Fac. Scienze Linguistiche, Fac.Sociologia, Fac. di Economia e Commercio). Presso il medesimo Ateneo sin dal 1993 svolge altresì attività  di ricerca. Dal 2009 insegna altresì Forme e strategie della comunicazione digitale presso il Master in 'Comunicazione, marketing digitale e pubblicità  interattiva' promosso in collaborazione con IAB Italia.

Dal 2014 è Direttore Didattico del Master in Account & Sales Management, Università Cattolica di Milano.

Dal 1998 al 2017 ha collaborato con varie Università ed Enti di formazione ( docenza di Promozione della marca all'Università  IULM di Milano, docenza di Brand communication presso Master IED - area Comunicazione, Marketing & Pubblicità (sede Milano), docenza di Branding e Fenomenologia dei media presso la sede IED di Torino).

Vanta altresì una consolidata esperienza nel settore della consulenza strategica applicata alla comunicazione di marca e d'impresa (esterna e interna) e in quello della formazione aziendale. Dal 1998 al 2004 è stata ricercatore e senior trainer presso la società internazionale Arkema con sede a Parigi di Andrea Semprini, occupandosi di formazione strategica e di ricerche semiotiche applicate al brand  (tra i clienti Barilla, MaxMara, Manzoni ADV).

Dal 2005 opera come free-lance per realtà aziendali prestigiose, collaborando al contempo su specifici progetti di consulenza e formazione strategica con quotati enti e società del settore. Ha collaborato in varie occasioni con l'istituto di ricerca S3Studium come esperto in una serie di indagini Delphi, tra cui 2010: IL VOLTO DELL’ITALIA. Come evolverà il valore intangibile del “made in Italy” e della “Marca Italia” (Coordinamento scientifico Domenico De Masi e Innocenzo Cipolletta, ottobre 2006).

Dal 1993 è autrice di numerosi volumi e saggi dedicati alla comunicazione d'impresa e alla brand communication, tra i più recenti: 
nel gennaio 2017 ha pubblicato la nuova edizione aggiornata e ampliata Slow brand. Vincere imparando a correre più lentamente

Nel 2018, con Alessandra Olietti, ha scritto il volume per FrancoAngeli Turismo digitale. In viaggio tra i click

Nel 2020, con Maria Luisa Bionda, ha curato il volume per FrancoAngeli Brand Renaissance. Nuove tecniche per rivoluzionare la comunicazione organizzativa

Da gennaio 2014 a settembre 2015 è stata membro dell'Advisory Board dell'OBE - Osservatorio Branded Entertainment.

Dal 2017 è Direttore Scientifico di OBE, e cura la rubrica sul Branded Entertainment sulla testata NC-Nuova Comunicazione

Dal 2016 è membro del Council SuperBrands Italia

Nel giugno 2015 ha dato vita alla I edizione dell'evento Slow Brand Festival, in collaborazione con l'Associazione Vivere con Lentezza e la Fondazione Giangiacomo Feltrinelli. Dal giugno 2018 l'evento si tiene con la collaborazione anche di ALMED - Alta Scuola in Media, Comuncazione e Spettacolo - dell'Università Cattolica di Milano.

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