Valentina Conoci, Costanza Arcagni, Francesca Burzoni – Network di Brandforum.it
Analisi dell'ultima campagna pubblicitaria di Huawei e del suo adattamento ai diversi mezzi di comunicazione su cui è stata veicolata.
La pubblicità è lo strumento principer per promuovere prodotti/servizi. Chiaramente, affinché sia efficace, è necessario utilizzare la strategia migliore ma allo stesso tempo è importante anche scegliere i mezzi di comunicazione più adeguati.
A questo proposito, abbiamo deciso di analizzare nel dettaglio la strategia pubblicitaria utilizzata dalla società Huawei, la quale in occasione dell’uscita dei nuovi modelli di smartphone Huawei P20 e Huawei P20 Pro, ha deciso di realizzare differenti spot pubblicitari ideati appositamente per essere adattati ai vari mezzi di comunicazione.
La nostra attenzione si è focalizzata in modo particolare su due tipi di spot: quello trasmesso in televisione e quello divulgato sui social. Dopodiché, abbiamo tenuto conto anche di tutta quella comunicazione che avviene fuori di casa (Out Of Home) e che include sia la pubblicità dinamica che quella statica.
Prima di tutto, di chi stiamo parlando?
Huawei è una società cinese fondata nel 1987 impegnata nella ricerca e nella produzione di apparecchiature per le telecomunicazioni. Con quartier generale a Shenzhen, in Cina, Huawei è diventato il secondo produttore di smartphone al mondo subito dopo Samsung. Huawei è attiva in Italia dal 2004 ed è presente sul territorio nazionale grazie alle 2 sedi di Milano e Roma. Per quanto riguarda la scelta e il significato del nome Huawei, ecco una #logotale dedicata: https://brandforum.it/loghi/dettaglio/2784
Spot televisivo
Per quanto riguarda l’aspetto televisivo, il brand Huawei, ha creato un nuovo spot pensato appositamente per le principali emittenti tv nazionali. Questa campagna pubblicitaria propone ai consumatori i nuovi device mettendone in luce le caratteristiche. Lo spot in questione (https://www.youtube.com/watch?v=uLNPvSN8sJ8), della durata di 1 minuto, è costituito da scene ben definite che si susseguono rapidamente. Esso si concentra in modo particolare sull’esperienza fotografica professionale che il nuovo smartphone è in grado di offrire.
(Una delle prime scene dello spot televisivo)
Nei primi secondi dello spot sono presenti delle scene che mostrano alcune parti di attrezzatura fotografica prendere fuoco mentre poco dopo possiamo chiaramente vedere un ragazza tirare fuori dalla sua tasca il nuovo Huawei. Già da queste prime scene il messaggio trasmesso ai consumatori è evidente: non serve essere professionisti per ottenere risultati professionali.
(Prima scena in cui viene mostrato il prodotto)
Le scene seguenti dello spot sono ambientate in luoghi tutt’altro che classici. Infatti, possiamo notare posti straordinari che mostrano spiagge rischiarite dall’alba, luoghi artistici dai colori sorprendenti e infine scogliere dalla vista mozzafiato. La scelta di questo tipo di ambientazioni non è casuale, in quanto esse sono caratterizzate da diverse condizioni di luminosità e quindi adatte a mostrare al pubblico le prestazioni del nuovo device.
È in questi pochi secondi che Huawei tenta di raccontare nel modo migliore possibile le potenzialità della nuova fotocamera, come lo zoom ibrido 5X che consente di catturare in modo nitido anche i soggetti a distanza, l’obiettivo migliorato che permette di ottenere foto sorprendenti anche in condizioni luminose pessime e infine il riconoscimento dei soggetti, garantito dall’Intelligenza Artificiale integrata che riconosce e capisce l’immagine che vogliamo creare.
(Una delle scene che mostra le potenzialità della fotocamera)
Il payoff dello spot ‘Un nuovo rinascimento della fotografia’ dà particolare importanza al rinnovamento nella fotografia inteso come rinascita che parte prima di tutto da sé stessi. Il brand, infatti, incoraggia le persone a superare i propri limiti, ad andare oltre le convenzioni ed affrontare qualsiasi situazione si trovi al di fuori della vita quotidiana. Secondo Huawei, saranno proprio i loro nuovi smartphone che ci permetteranno di realizzare scatti perfetti che trasmettono a chi li guarda le nostre passioni ma soprattutto ciò che siamo.
Secondo noi, il payoff rispecchia i valori che il brand cerca di comunicare, in quanto l’obiettivo principale di Huawei è quello di puntare all’innovazione e ai progressi tecnologici in modo tale da poter migliorare ogni volta. Huawei si impegna in questo rinnovamento ma contemporaneamente fa capire ai consumatori che è necessario un miglioramento anche da parte loro, per questo motivo essi vengono incoraggiati ad uscire dalla cosiddetta ‘comfort zone’ con lo scopo di scoprire posti nuovi e vivere nuove esperienze. Di conseguenza, Huawei si impegna a portare il digitale in ogni persona, accompagnandola in ogni momento e senza mai deludere le sue aspettative.
Per quanto riguarda il target, l’intento principale dello spot è quello di mostrare come chiunque (anche i meno esperti) possa realizzare delle foto eccezionali in modo semplice, intuitivo e professionale. La loro campagna e di conseguenza anche i loro device, sono pensati per tutti, compresi anche quei consumatori che non hanno dimestichezza nel campo della tecnologia ma che desiderano ugualmente vivere un’esperienza fotografica di alto livello.
Per tutta la durata dello spot, il brand non è presente in quanto allo spettatore vengono mostrate solo delle rapide inquadrature dello smartphone. È invece nella scena finale che viene indicato chiaramente il brand con il rispettivo logotipo. Nonostante la compagnia Huawei non venga nominata durante il minuto dello spot, lo stile incisivo ed energico delle scene risulta per il consumatore facilmente associabile al brand. Inoltre, il fatto di illustrare nello spot in maniera così precisa (talvolta con didascalie) le caratteristiche dei nuovi prodotti, rende il marchio riconoscibile a chi sta guardando. Ciononostante, Il fatto di non mostrare fin da subito il brand è una tecnica molto usata nel campo della pubblicità in quanto attira l’attenzione del consumatore per tutta la durata dello spot, incuriosendolo.
La società cinese basa la comunicazione dello spot sull’aspetto visivo combinato a quello sonoro. Le varie immagini che si susseguono appaiono stimolanti e attraenti per lo spettatore, il quale si immedesima nelle situazioni dello spot. Il tutto è abilmente accompagnato da una canzone di sottofondo intitolata Undeniable e realizzata da Donnie Daydream. Questa aggiunta musicale conferisce un ritmo energico al video e si sposa perfettamente con lo stile delle immagini. Chi guarda viene pertanto invogliato a provare il prodotto con le proprie mani.
Appare evidente che il messaggio generale che traspare dalle scene dello spot, è quello di spronare lo spettatore a vivere le proprie esperienze al massimo, a superare i propri limiti e le barriere precostituite senza però perdersi nemmeno un istante.
Spot social
Per quanto riguarda l’ambito virtuale, anche Huawei a fronte del grande sviluppo negli ultimi anni della pubblicità attraverso i social network, ha creato uno spot volto a essere esclusivamente trasmesso sulle piattaforme social come Facebook e Instagram.
Lo spot in questione racconta in 1:40’’ (https://www.youtube.com/watch?v=CVsgCacPV5w) una breve storia nella quale compare come protagonista un simpatico animaletto extraterrestre: tutto comincia con un ragazzino che passeggiando nel bosco, incontra questo essere mai visto prima e decide così di fotografarlo utilizzando il suo telefono Huawei. Subito dopo aver scattato la foto, si trova a fantasticare sulle possibili ripercussioni che l’animale potrà subire in futuro a causa della condivisione della sua foto sui social network: la fama iniziale si trasformerà poi in strumentalizzazione mediatica volta al solo guadagno e il povero animaletto finirà imprigionato per essere esposto agli spettatori. A questo punto il ragazzo torna in sé e decide di eliminare la foto, lasciando fuggire il piccolo extraterrestre.
(Scena in cui il ragazzo decide di scattare la foto)
Già a primo impatto si può notare come questo spot sia diverso rispetto alle classiche campagne pubblicitarie, ma analizzandolo più nello specifico queste differenze emergono maggiormente.
“It’s in your hand” ovvero “è nelle tue mani”: è questo il payoff conclusivo della campagna. È differente da quelli comuni poiché non si concentra solo sul prodotto con l’unico intento di pubblicizzarlo: esso trasmette un messaggio chiaro che mira a far riflettere lo spettatore sul potere che la tecnologia può avere nelle sue mani. Difatti si sottolinea come una semplice foto fatta con un telefono possa causare terribili conseguenze per la vita di un povero animaletto.
(Payoff dello spot social)
Essendo uno spot creato esclusivamente per i social network, Huawei riduce il target a coloro che utilizzano in maniera frequente questi tipi di piattaforme. Si può pensare quindi che il target sia composto prettamente dalla fascia giovane della popolazione, che è probabilmente quella che l’azienda vuole colpire maggiormente; in realtà in questo spot vengono incluse anche le generazioni più anziane e questo accade grazie alla scelta delle immagini e al loro montaggio che va a creare legami sia con la generazione passata dell’alieno “Et” sia con quella moderna che è costantemente a contatto con immagini e video riguardanti il tema fantascientifico. Coloro che appartengono alla generazione passata, rivedendo il piccolo extraterrestre, potrebbero ripensare alla loro giovinezza e in modo particolare ai tempi in cui utilizzare tutta questa tecnologia non era indispensabile. Confrontando poi questi anni passati con quelli attuali, è possibile notare le differenze che caratterizzano ogni epoca, cogliendo dunque maggiormente il messaggio comunicato dallo spot.
Per quanto riguarda il brand, la compagnia Huawei viene nominata solamente nei secondi finali dello spot, nel tempo precedente non si ha nessun accenno ad esso se non per i telefoni mostrati, dei quali però si può solo presupporre la marca poiché non viene mai inquadrata. Si ha in questa campagna pubblicitaria uno stravolgimento rispetto ai classici canoni usati nel campo della tecnologia poiché il prodotto quasi scompare. Certo si sottolinea il fatto che il telefono Huawei abbia un’eccellente fotocamera, ma non ci si sofferma eccessivamente su questo aspetto poiché non è la cosa fondamentale. In questo caso, ciò che è realmente importante è il messaggio comunicato. L’azienda in questo modo riesce a mostrare la sua posizione in merito a certi temi di attualità come l’uso consapevole dei social e così pubblicizzare in maniera positiva il brand anche senza mostrarlo in modo evidente.
Infine, nel campo della comunicazione la compagnia basa tutto lo spot sull’emotività e sull’empatia dello spettatore. La presenza dell’animaletto dallo sguardo dolce è perfetta per suscitare emozioni in chi guarda, nessuno riuscirebbe a rimanere impassibile di fronte al suo maltrattamento. Alle immagini viene associato il soundtrack che cambia a seconda della scena in cui ci troviamo: si parte da una melodia tranquilla, successivamente si passa ad una musica più movimentata soprattutto nel momento in cui l’animaletto diventa un fenomeno mediatico, in seguito nella scena del lieto fine cambia ancora tornando alla musica iniziale.
Concludendo, per quanto riguarda il messaggio, l’azienda tramite lo spot tratta vari temi che oggigiorno vengono continuamente discussi: problemi ambientali, lo sfruttamento di animali a scopo di intrattenimento e soprattutto l’utilizzo dei social network. In merito all’ultimo punto vuole far riflettere sull’utilizzo sbagliato e contro producente che essi possono avere: a causa della mania di condivisione che oggi coinvolge la maggior parte della popolazione si può addirittura rovinare la vita di un essere vivente. Il pubblico viene quasi invitato a disconnettersi, a vivere maggiormente nel mondo reale senza il bisogno di condividere qualsiasi momento ma con la voglia e il bisogno di fare esperienze e creare ricordi indelebili.
Tra le varie particolarità di questo spot, il messaggio ne fa sicuramente parte in quanto risulta essere quasi un paradosso dal momento che viene trasmesso proprio da un’azienda specializzata in device tecnologici.
Si nota quindi come Huawei sia innovativa e originale rispetto alle aziende concorrenti che al contrario si concentrano unicamente nel promuovere i loro prodotti che offrono ai consumatori, non sfruttando al meglio la possibilità di comunicare un messaggio importante a un vasto pubblico.
Pubblicità Out Of Home
Un'ulteriore modalità promozionale utilizzata dal brand è l’Out Of Home. Nella pubblicità OOH (sia statica che dinamica) la società cinese incuriosisce l’acquirente con un teaser che evidenzia le lettere “AI”, sottolineando quindi il punto forte del nuovo smartphone: la fotocamera.
(Payoff della campagna pubblicitaria)
Dopo l’evento di lancio del 27 marzo 2018 a Parigi, si è scoperto che queste lettere stanno per intelligenza artificiale (Artificial Intelligence) che aiuta la fotocamera a regolare le sue impostazioni, a riconoscere il soggetto della foto e a stabilizzare l’immagine (anche notturna).
L’azienda non ha badato a spese per l’investimento nella cartellonistica, come dimostra l’affissione in Plaza de España a Madrid che il 12 giugno 2018 ha vinto il Guinness World Record come più grande cartellone pubblicitario al mondo con una superficie di 5673 metri quadrati.
(Affissione in Plaza de España)
Con questa campagna la Huawei voleva probabilmente arrivare non solo agli appassionati della fotografia, ma a tutti, giovani e non, dato che la società, oggi più che mai, ruota attorno alle immagini. D’altronde chi rinuncerebbe a postare una bella foto di qualità sui social?
La fotocamera è esaltata anche dal payoff “un nuovo rinascimento della fotografia” sempre posto accanto a foto semplici, ma allo stesso tempo d’impatto fino ad arrivare alla foto di Eugenio Recuenco nell’affissione in Plaza de España, che rappresenta una “nuova Annunciazione”, intesa come quella del nuovo smartphone.
La presenza del Brand è evidente dai colori utilizzati, le lettere messe in risalto (AI) sono rosse, mentre il resto della frase è scritto in bianco, proprio come il logotipo, mentre il rosso richiama il marchio della società. Tutto questo porta a uno stile di comunicazione molto semplice, che, mirando alla qualità del prodotto, fa però anche leva su dei trend della nostra società, che sono appunto la fotografia e l’immagine.
(Pubblicità dinamica del Brand)
Conclusioni
Arrivate al termine di questa analisi, crediamo che la campagna pubblicitaria ideata da Huawei (in tutte le sue forme) sia tanto efficace da incuriosire e coinvolgere realmente i consumatori, in quanto la sua tecnica di comunicazione è semplice e d’impatto a tal punto da non poter passare inosservata.
Al giorno d’oggi, ciò che risulta fondamentale per un’azienda, è capire qual è il giusto medium da utilizzare per comunicare un messaggio corretto ma è altrettanto importante individuare quali sono le abitudini mediali del target che si vuole raggiungere.
Lo spot che ha richiamato di più la nostra attenzione è lo spot social, in quanto il suo stile di comunicazione, pensato appositamente per i social, risulta essere più significativo rispetto agli altri, dal momento che l’obiettivo principale è sensibilizzare proprio coloro che in quell’esatto momento stanno visualizzando il video dal loro profilo social. Il fatto di sfruttare una delle piattaforme più usate soprattutto dalla nuova generazione, è un ottimo modo affinché il messaggio arrivi esplicitamente al pubblico. Dunque, la strategia comunicativa utilizzata in questo caso si rivela adeguata ed efficace per il tipo di piattaforma sulla quale lo spot verrà diffuso e per il tipo di target al quale il messaggio è diretto.
Dal nostro punto di vista si tratta di uno degli spot più innovativi dell’ultimo periodo, in quanto la storia emozionante che viene ricreata, rispecchia a pieno i ritmi dell’epoca in cui viviamo. Esso trasmette un messaggio che potrebbe sembrare scontato ma che in realtà non lo è affatto: bisogna riflettere sulle nostre azioni e in modo particolare a quello che condividiamo in rete.
Noi essendo d’accordo con questa idea crediamo che tutti, soprattutto coloro che usano quotidianamente i social, dovrebbero porsi più spesso una domanda: è veramente indispensabile condividere quel contenuto? O forse sarebbe meglio tenerselo per sé? La scelta, come sempre sta a noi.
Recensione del libro del sociologo Luca Ricolfi, La società signorile di massa, Milano, La nave di Teseo editore, 2019
Mirko Olivieri, Junior Editor di Brandforum.it
Quali dinamiche comunicative scendono in campo quando si tratta di coinvolgere la Generazione Z? Intervista a Francesco Marinelli, Editor in Chief di Scuola Zoo