Intimissimi cambia rotta con #Insideandout
Brand in Italy
Intimissimi cambia rotta con #Insideandout
02/10/2017

Francesca Conti, Network di Brandforum.it
“Basta corpi nudi e pose provocanti. La bellezza delle donne nasce dalla loro personalità”, la nuova campagna di Intimissimi sul valore della Real Beauty

La campagna pubblicitaria

#Insideandout: slogan sì, ma anche il nome della nuova campagna pubblicitaria del brand Made in Italy Intimissimi che, per la collezione autunno-inverno 2017, fa una coraggiosa inversione di marcia. Decide di accantonare la mercificazione di corpi perfetti e accende i riflettori sulla spiccata personalità di 4 nuove testimonial: Irina Shayk, Dakota Johnson, Ana Ivanović ed Ella Mills.

 


Grazie alla nuova campagna, lanciata coraggiosamente dal brand e realizzata in collaborazione con il fotografo di moda e ritrattista Mario Testino, non sarà più necessario “coprire gli occhi” al nostro partner o tentare, invano, di cambiare canale in tempi record. Irina Shayk, infatti, non si mostra in pose provocanti. Al contrario, il focus è sulla semplicità di una donna bellissima, ripresa in jeans e maglietta con la biancheria nascosta sotto i vestiti.

 


Lo stesso vale per le altre protagoniste: la splendida Dakota Johnson si mostra in uno chiccosissimo abito di seta rosso che non fa trasparire nulla; l’ex tennista, Ana Ivanović,  conquista lo sguardo attento degli spettatori con un completo da tennis bianco e l’ex modella Ella Mills, mostrandosi nella sua casta mise da lavoro, riesce a farsi benvolere anche dagli sguardi più critici.

 

 

La collaborazione con Mario Testino

È la prima volta che il brand italiano Intimissimi collabora con Mario Testino, fotografo, regista e direttore creativo di fama internazionale. La scelta dell’hashtag #Insideandout si deve a lui, che ha voluto ribadire quanto la bellezza interna ed esterna siano due facce della stessa medaglia.

 

Da qui la coraggiosa decisione di raccontare la collezione attraverso le fotografie: “il casting è spettacolare e mi è piaciuta la sfida di comunicare una campagna di intimo immortalando testimonial completamente vestite. Volevo riuscire a trasmettere il modo in cui si sentono e si vedono quando indossano la biancheria sotto ai loro vestiti. Per Intimissimi questo è un modo davvero audace e coraggioso di vendere lingerie”, ha spiegato Testino.  Proprio lui che, dagli anni ‘90, cerca di catturare con la sua macchina fotografica la personalità che si nasconde dietro a semplici “bei volti” o “bei corpi”. “Normalmente vediamo le celebrità solo sul red carpet, per questo cerco di svelarne il lato più personale che spesso rimane nascosto”. E a chi chiede quale sia il focus della nuova pubblicità, Testino risponde “non quello di mostrare la biancheria in relazione al concetto di seduzione. È qualcosa che non ha a che fare con il concetto di essere spogliati ma quanto piuttosto con il concetto di realtà”.

 

 

Parità ed emancipazione = nuova modernità?

Più che farci stupire, una pubblicità così, dovrebbe farci riflettere. Abituati ai soliti cliché – donne svestite, dettagli fisici femminili in primo piano, sguardi provocanti – cadiamo nell’errore di considerare normale l’accostamento biancheria intima = corpi femminili nudi.

 


Ma la normalità non è necessariamente questa. Basti pensare al frammento di una scena di vita quotidiana: due donne al bar a bere un caffè. Una vestita casual e l’altra in tailleur. Sicuramente entrambe avranno il proprio completo intimo sotto i vestiti. Non per questo è necessario che debba vedersi. Al bar sono semplicemente due donne. Con la propria personalità e la propria femminilità.
L’ostentare corpi perfetti e curve da capogiro ormai fa parte dell’immaginario collettivo e non stupisce nemmeno più. Intimissimi, nel suo piccolo, ha lanciato un messaggio di solidarietà a tutte le donne. Facendo riscoprire il vero valore della femminilità: il pudore della bellezza. 

 

 

Due brand a confronto per un unico messaggio: dare valore alla bellezza autentica delle donne.

Personalità, bellezza interiore ed esteriore, autenticità: tutte caratteristiche che ritroviamo anche in Dove Real Beauty Sketches, il famoso esperimento slow andato in onda nel 2013 e realizzato dal noto brand anglo-olandese facente parte di Unilever.
Dove, in un cortometraggio dalle caratteristiche slow per durata e tematica affrontata, ha provato a raccontare la “bellezza autentica” di donne reali attraverso i disegni di Gill Zamora, famoso ritrattista e disegnatore forense dell’FBI. Ritratti di donne comuni che si raccontano con percezione distorta, messi a confronto con i ritratti delle stesse donne raccontate da estranei. Il risultato? Due disegni completamente diversi.

 


L’esperimento, come ha sottolineato il brand, ha permesso di “aiutare le nuove generazioni di donne a sviluppare una relazione positiva con il loro aspetto, aiutandole ad accrescere la loro autostima e a realizzare il loro potenziale".
Il paragone con la nuova campagna di Intimissimi, quindi, sorge spontaneo. Soprattutto per il messaggio positivo che il brand anglo-olandese ha voluto mettere in luce: dimostrare alle donne insicure, quanto, agli occhi degli altri, siano migliori di quello che pensano.

 

Per la delicatezza e l’importanza della tematica, l’esperimento si è trasformato in una delle campagne pubblicitarie meglio riuscite negli ultimi anni (il video “Real Beauty Sketches" è stato visto da 50 milioni di persone nei primi 12 giorni dalla sua diffusione e, ad oggi, ha ottenuto quasi 180 milioni di visualizzazioni e una pagina Wikipedia dedicata).

 

Bombardate continuamente da irraggiungibili stereotipi di bellezza è normale avere una distorta percezione di se stesse. Bisognerebbe, però, provare a guardarsi con gli occhi degli altri e prendere coscienza delle proprie qualità. Non è semplice capire quanto sia nociva l’associazione sterotipo = realtà, ma un buon punto di partenza potrebbe essere la consapevolezza che la perfezione non esiste. Da qui la tanto agognata “accettazione di se stesse”.

 

 

Seppur con due campagne differenti, entrambi i brand hanno veicolato due concept che convergono in una sola grande idea, quella di aiutare le donne (e non solo) a capire che la bellezza autentica nasce da loro stesse. C’è da sottolineare il coraggio di due brand che hanno deciso di andare controcorrente, dimostrando che realtà non è perfezione. Che bellezza non sono corpi nudi. Che personalità non è ostentazione.

 

 

Come diceva il buon Aristotele, “chi ben comincia è a metà dell’opera”. Dove e Intimissimi sembrano aver iniziato nel migliore dei modi. Scopriremo con le prossime campagne se anche Intimissimi continuerà su questo filone, come ha fatto Dove.

 

Francesca Conti

Una laurea triennale in Lettere Moderne all’Università di Genova, un Master di primo livello in Account e Sales Management presso l’Università Cattolica di Milano.  Il banco di prova più importante?  L’esperienza in un'agenzia di comunicazione a Milano. Una passione in particolare? La scrittura, in ogni sua sfumatura. francescaconti92@gmail.com
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