L’incredibile corsa di Valentino Rossi: da icona della MotoGP a brand
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L’incredibile corsa di Valentino Rossi: da icona della MotoGP a brand
26/01/2022

SPORT

La leggenda della MotoGp Valentino Rossi è un vero e proprio brand: ecco la storia di un’icona tra le più importanti della nostra epoca.

Per gli appassionati della MotoGP (e non solo), il 2021 conclusosi da poco ha segnato il ritiro di Valentino Rossi dalle corse. L’annuncio, nonostante fosse nell’aria da tempo, ha ugualmente provocato un’incredibile ondata di affetto per il “Dottore”, che si è trasformata in un omaggio unanime da parte di tifosi, piloti e addetti ai lavori.

Una leggenda vivente per gli appassionati delle moto, tanto da essere inserito nella prestigiosa Hall of Fame della MotoGP il giorno stesso della sua ultima gara, a Valencia, un onore che in genere viene conferito solo a distanza di anni dal ritiro.

Partito da Tavullia (piccolo paese nelle Marche dove è nato e dove vive), il pilota numero 46 ha conquistato i tifosi di ogni circuito in cui ha corso grazie al suo talento, tant’è che il colore più presente negli autodromi del mondo è stato, negli ultimi vent’anni proprio il “suo” giallo fluo. Si tratta di un vero e proprio “marchio di fabbrica” non negoziabile — nemmeno con gli sponsor — che è ben impresso nell’immaginario di tutti gli appassionati del motomondiale.

Valentino Rossi festeggia con i tifosi.

Non si tratta, però, solo di un pilota: la personalità di Valentino Rossi negli anni, infatti, ha superato i confini delle corse a due ruote, rendendolo una vera e propria «icona» — sportiva e non — tra le più importanti della sua epoca.

#CheStoria: in pista, sugli spalti… e non solo

La sua carriera parla da sé: dall’esordio nella classe 125 nel 1996, ha conquistato nove titoli mondiali (di cui cinque consecutivi tra il 2001 e il 2005) e disputato 432 gran premi, collezionando 115 vittorie e 235 podi; a ciò si aggiunge il fatto di essere l’unico pilota nella storia del motomondiale ad aver vinto il titolo in quattro classi differenti:125 (1997), 250 (1999), 500 (2001), e MotoGP (2002-2005, 2008, 2009).

Oltre a questi numeri, che già da soli basterebbero a giustificare la sua grandezza come pilota, non vanno dimenticati i sorpassi “impossibili” (basti pensare a quello all’ultimo giro a Montmelò nel 2009), le rimonte incredibili (come a Donington nel 2000, da 13° a 1°) e le dure battaglie con i suoi rivali storici, tra cui spiccano nomi importanti come Max Biaggi, Jorge Lorenzo e Casey Stoner.    

Montmelò, Gran Premio di Catalogna 2009.

Nella mente dei tifosi sono ben impresse anche le “trovate” di Valentino per festeggiare le vittorie, organizzate fin da quando correva nelle classi minori insieme ai membri del suo fan club, un gruppo di amici storici che lo accompagnano nelle gare del motomondiale fin dagli inizi (tra cui Alessio “Uccio” Salucci, da sempre al suo fianco). Scenette e goliardiate, ma anche caschi personalizzati in occasione dei gran premi di casa: tutto ciò ha portato una ventata di aria fresca nella MotoGP, contribuendo senza dubbio ad avvicinarlo agli appassionati e a farlo diventare un idolo per molti di loro.

“Gallina vecchia fa buon brodo”, maglia celebrativa per la vittoria del 9° titolo mondiale (Malesia 2009)

I suoi trionfi, però, non si sono limitati in pista: nel corso della sua carriera, Rossi ha infatti ricevuto anche una laurea honoris causa in comunicazione dall’Università degli Studi di Urbino “Carlo Bo”, rendendolo a tutti gli effetti un vero “Dottore” (storico soprannome, nato inizialmente come scherzo).

Importante menzionare anche i riconoscimenti ricevuti da parte delle istituzioni italiane. Nel 2010 gli è stato consegnato dall’allora Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale, Franco Frattini, il primo Winning Italy Award per il suo “contributo alla valorizzazione dell’immagine dell’Italia nel mondo”. A questo si aggiunge il riconoscimento come “Icona del Made in Italy nel mondo“: un premio alla carriera “per aver rappresentato l’eccellenza italiana nel mondo” nel corso degli anni, ricevuto a Misano, al termine della sua ultima “gara di casa”, dall’attuale Ministro degli esteri Luigi Di Maio di fronte alla marea gialla presente in autodromo per rendere omaggio al suo idolo.

Premio “Icona del Made in Italy nel mondo” (Misano 2021)

Infine, ricordiamo la cittadinanza onoraria di Assen, città in cui ha sede l’omonimo circuito in cui si disputa il Gran Premio d’Olanda, dove Valentino ha trionfato per ben dieci volte in carriera.

#VR46: il merchandising, la Riders Academy e il Racing Team di Valentino Rossi

Tutto ha inizio con la VR46, una società di merchandising (rigorosamente giallo fluo) che si occupa della vendita dei prodotti ufficiali su tutte le piste in cui si corre il motomondiale e in 50 paesi del mondo; ha collaborato — e collabora tuttora — con diversi piloti (fino al 2015 anche con Marquez) e importanti società sportive, una su tutte la Juventus. Successivamente, nel novembre 2009, viene inaugurata anche la VR46 Racing Apparel: dopo la gestione in proprio del merchanding, arriva anche una vera e propria linea di abbigliamento, da sfoggiare in tutte le occasioni e non più solo in tribuna o mentre si è alla guida di una moto.

Didascalia: Megastore gonfiabile VR46 (Mugello 2019)

È (anche) grazie alla VR46 che nel 2013 nasce lo Sky Racing Team VR46, un progetto in partnership con Sky il cui obiettivo è quello di far emergere e valorizzare i giovani talenti del motociclismo italiano. La squadra ha debuttato nella stagione 2014 in Moto3, categoria nella quale è stata presente fino al 2020; a seguito dei buoni risultati, l’impegno del team è stato poi allargato anche alla Moto2 (dal 2017) e alla MotoGP (dal 2021). Oltre al team ufficiale, vi è anche lo SKY Junior Team VR46, attualmente impegnato nel CIV (Campionato Italiano Velocità) e, in passato, nel CEV (Campeonato de España de Velocidad).

Come afferma Paolo Beltramo, storico inviato della MotoGP, si è trattato di “un passo essenziale” per il motomondiale: Valentino Rossi non ha solamente lasciato il segno in questo sport, ma si è spinto oltre, facendo “evolvere un’intera era del motociclismo”.

Immagine dai box, stagione 2017

Prima di arrivare alla formazione del racing team, c’è stato prima un altro fondamentale passaggio: la creazione della VR46 Riders Academy, una vera e propria “scuola motociclistica” per formare nuovi piloti. A disposizione di questi ragazzi c’è tutto quello di cui hanno bisogno: palestra, nutrizionista, psicologo, corsi di inglese, medico… ma soprattutto l’esperienza e la passione di Valentino Rossi per le moto. Da qui, finora, sono usciti due Campioni del Mondo della Moto2, Franco Morbidelli (2017) e Pecco Bagnaia (2018, in sella ad una delle moto dello Sky Racing Team VR46), e molti altri piloti arrivati nelle tre classi del motomondiale (tra cui anche il fratello di Valentino, Luca Marini).

Valentino Rossi insieme ai piloti della VR46 Riders Academy

#GrazieVale

Questo l’hashtag scelto dalla MotoGP per salutare Valentino Rossi. A rendergli omaggio, oltre a piloti e addetti ai lavori, anche numerose celebrità del mondo dello sport e dello spettacolo del calibro di Ronaldo e Tom Cruise, solo per citarne alcuni (ma la lista è molto lunga).

Yamaha, invece, ha dedicato al suo pilota più rappresentativo un evento esclusivo — One More Lap — presso EICMA, l’Esposizione internazionale delle due ruote, tenutosi a Milano giovedì 25 novembre, a cui abbiamo avuto occasione di partecipare come inviate di brandforum.it.

Un Gran Premio di emozioni che ha portato Valentino Rossi a ripercorrere le tappe principali dei suoi 16 anni con la casa a tre diapason, dalle prime vittorie all’ultima, quella di Assen 2017. Il tutto senza tralasciare i momenti più difficili, come la caduta nel 2010 in prova al Mugello o la scivolata gli costò il titolo 2006: attimi indimenticabili, che insieme hanno contribuito a rendere Valentino icona della MotoGP, riservandogli per sempre un posto speciale nel cuore di tutti i suoi fan, italiani e non.

Come ha affermato Lin Jarvis, Managing Director di Yamaha Motor Racing, “Valentino non è mai stato un semplice pilota: è l’uomo che ha dato una svolta decisiva alle nostre attività in MotoGP e per questo non potremo mai ringraziarlo abbastanza. Nel corso dei 16 anni trascorsi insieme, ci ha donato il privilegio di essere protagonisti di un’era motociclistica che definirei ‘leggendaria’”.

VR46 come un vero e proprio brand

Non un addio, ma un ringraziamento — doveroso — a colui che ha reso incredibilmente popolare uno sport che altrimenti sarebbe rimasto di nicchia. E che continuerà a farlo, anche grazie ai “suoi” piloti dell’Academy e al suo Racing Team. VR46, infatti, non è più solo un riferimento a Valentino Rossi, ma un vero e proprio brand, solido e lungimirante, che nel corso del tempo si è trasformato in un impero.

Parliamo di un ecosistema con ben sei diverse società attive nei campi dello sport, della sostenibilità, dell’allestimento di impianti sportivi e del marketing (controllate al 100% dal pilota).

Una organizzazione vera e propria capace di far registrare ricavi netti per 30 milioni di euro e valutato almeno 150 milioni di euro dai principali analisti di mercato. E che, nonostante il ritiro del campione, non sembra intenzionato a rallentare la sua crescita.

A cura di

Giorgia Guarnieri

Laureanda magistrale in Comunicazione per l’Impresa, i Media e le Organizzazioni Complesse presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Durante il percorso universitario ha preso parte a diversi progetti, tra cui TEDxUNICATT, di cui è stata Communication & Marketing Manager, e CIMOinfo (blog del corso di laurea), per il quale ha ricoperto il ruolo di Coordinatrice & PR Manager.

Appassionata di marketing e comunicazione digitale, fa parte del capitolo italiano dell’International Advertising Association in qualità di Socio Young.

Attualmente lavora come Junior Social Media Manager presso Ogilvy, agenzia pubblicitaria del gruppo WPP.

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