Cercare, trovare e comprare, lasciarsi ispirare da Pinterest
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Cercare, trovare e comprare, lasciarsi ispirare da Pinterest
03/12/2015

Vanessa Dassi, Network di Brandforum.it
La piattaforma social che permette di raccogliere spunti e idee in grado di arricchire passioni e hobby, ma anche di acquistare prodotti online. Come la stanno utilizzando i brand?

Secondo lo studio elaborato da Ahalogy nel 2015, è sempre più crescente il numero di utenti che utilizza Pinterest per realizzare ricerche e scoprire nuove tendenze. Il social network, nato nel 2010, permette di creare bacheche dove poter conservare immagini in base a temi predefiniti o creati dagli utenti stessi secondo le loro personali inclinazioni.

 

 

Pinterest sembra svolgere una funzione di searching, piuttosto che social. Nel 2015 è stato percepito un notevole miglioramento rispetto all’anno precedente, con un aumento in particolare degli utenti attivi che utilizzano il social per realizzare nuove ricerche (dal 34% al 46%). Le sezioni più popolari sono Cibo e Bevande, Fai da te & Hobby, Moda Donna, Regali, Capelli e Bellezza, Giardinaggio e Arredamento d’interni.

 

 

La possibilità di scegliere i contenuti attraverso una lista varia di argomenti è sicuramente uno stimolo per gli utenti che possono immergersi completamente in un tema, senza distrazioni. La barra di ricerca posta in alto, poi, lascia la possibilità a chi naviga di cercare argomenti non inseriti nella lista proposta dal sito. Il 46% dei pinners ammette infatti che grazie all’uso di etichette, Pinterest può sostituire un vero e proprio motore di ricerca come Google. Ma non solo, circa il 50% degli utenti preferisce Pinterest ad un magazine. A differenza di una rivista, il social offre la possibilità di spaziare da un argomento all’altro in maniera immediata, veloce ed approfondita.
Sempre il 50% degli utenti preferisce Pinterest a Facebook, il social network più utilizzato al mondo. Quest’ultimo, infatti, ha un fine completamente diverso rispetto a Pinterest, dal momento che venne ideato per mantenersi in contatto con amici e parenti, piuttosto che per raccogliere spunti e idee in grado di arricchire passioni e hobby.

 

 

Ciò che però contraddistingue realmente Pinterest dagli altri social è la possibilità di salvare le idee creative incontrate durante la navigazione. Creando diverse bacheche, l’utente può realizzare album distinti per argomento. La pagina personale dell’utente appare quindi come un grande armadio, con diversi cassetti. Ogni cassetto contiene immagini che lo hanno colpito o sono sembrate particolarmente utili. I pinner possono recuperare queste immagini ogni volta che lo desiderano, senza il rischio che esse vadano perse o cancellate. La sistematicità con cui Pinterest conserva i pin degli utenti (così come i loro “mi piace” alle immagini o alle boards) è sicuramente un punto a favore della piattaforma.

 

 

Circa due terzi degli utenti, dunque, ammettono di sperimentare qualcosa di nuovo grazie a Pinterest. Il social è una fonte di ispirazione, non solo nel mondo del fai da te o della cucina, ma anche nella moda.
In relazione proprio a quest’ultimo settore, l’esempio maggiormente esemplificativo è Lucky Magazine, una delle boards più seguite di Pinterest (https://www.pinterest.com/luckymagazine/)
La pagina presenta un grande numero di album: le raccolte Trending now propongono le tendenze e i capi must-have di diverse città del mondo, come Parigi, Tokyo, Londra e Berlino. Non mancano poi album relativi  ad accessori, gioielli e manicure.  Icons who aren’t real e Icons who are real, invece, si servono delle grandi fashion icon del passato (e non solo) per suggerire agli utenti trend e mode.

 

 

Navigando tra i pin di Lucky Magazine possiamo notare come il concetto di bellezza e buon gusto è il filo conduttore di  tutta la board anche nel momento in cui viene creata una sezione relativa ai viaggi (Let’s hit the road) o l’home decòre (For the home) ciò a conferma di un’apposita strategia di comunicazione social pensata per Pinterest. Una comunicazione il più possibile coerente con i valori del brand e che funga da trait d’union per le differenti bacheche che vengono raccolte sulla pagina in questione.
Per aumentare l’engagement dell’utente con il brand e monetizzare al tempo stesso questo “legame” tra i due stakeholder, la board Lucky Magazine rimanda poi direttamente al sito Lucky shop, dove l’utente ha la possibilità di acquistare alcuni prodotti o capi presentati sulla pagina social. Diversi users ammettono, infatti, di utilizzare Pinterest come piattaforma per acquistare prodotti online a conferma delle differenti piattaforme che utilizzano oggi i web surfers (e non solo!) per informarsi su un prodotto e, nel caso, acquistarlo.

 

 

Non solo fonte di ispirazione, dunque, ma anche motore di ricerca per approfondire le proprie passioni e piattaforma per l’e-shop. Un social (e searching?) network dai diversi usi, e che ancora non è stato utilizzato a pieno. Risulta essere una nuova tendenza, infatti, la creazione di Promoted Pins (non ancora arrivati in Italia) da parte di grandi brand per focalizzare l’attenzione dell’utente su un prodotto in particolare.

 

 


Il fine della piattaforma sembra non essere la promozione di beni, ma il desiderio di proporsi come fidato consulente in grado di offrire suggerimenti e consigli.
Una strategia slow che potrebbe rafforzare ancora una volta il legame tra consumatori e lovemark, oltre l’esperienza di acquisto. A differenza delle fan page Twitter, Facebook e Instagram, Pinterest potrebbe infatti essere utilizzato dai grandi brand per migliorare la propria immagine di icona ed avvicinarsi agli utenti-consumatori diventando un loro confidente. Per scomodare nuovamente  le statistiche, si può notare come solo un terzo degli utenti segue attivamente brand e aziende sul social Pinterest, ciò significa che i restanti due terzi sono ancora disponibili ad essere avvicinati e conquistati da qualunque impresa decida di intraprendere la propria strategia di comunicazione su Pinterest.

 

 

Una frase di Joanne Bradford, Head of Partnership di Pinterest, riassume a nostro parere il senso del social network: “Su Facebook pensi agli amici, su Twitter alle notizie: su Pinterest si pensa a cosa si vuole fare, dove si vuole andare, cosa si desidera acquistare”.

 

 

Sarà interessante capire se le imprese sceglieranno di presenziare in modo più consistente su Pinterest per puntare sull’ultima dimensione citata da Bradford e legata proprio alle decisioni di acquisto dei consumatori, aspetto molto caro a qualsiasi realtà aziendale.

 

 

Vanessa Dassi, Neolaureata presso Università Cattolica del Sacro Cuore, facoltà di Scienze Linguistiche e Letterature Straniere, curriculum Comunicazione e Media.
 

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