Dai valori del brand ad un brand di valori
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Dai valori del brand ad un brand di valori
08/10/2012

Sara Tacconi, Network, Brandforum.it
Giovedì 4 ottobre, Brandforum è stato invitato ad un seminario presso la Biblioteca Braidense a Brera, per la presentazione del nuovo logo di una società di consulenza che opera da più di 20 anni sul territorio nazionale.

L’incontro “Dai valori al Brand ad un Brand di valori”, che si è tenuto giovedì scorso presso la Biblioteca Braidense a Brera, ha visto come protagonisti molti professionisti del settore del marketing, docenti universitari e manager aziendali.

 

Il seminario si è aperto con la presentazione della correlatrice, la Prof.ssa Maura Franchi (Docente presso l'Università degli Studi di Parma) che ha fatto una breve introduzione sul concetto di brand.

 

Riflettere sul brand, vuol dire riflettere sul:
• prodotto;
• posizionamento;
• comunicazione.

 

Si è passati, quindi, da un’idea di Brand Equity ad un’idea di brand in grado di intercettare sentimenti e che esprima contenuti etici.

Inoltre non esiste più un target specifico, si devono creare dei prodotti che soddisfino le esigenze di tutti.

 

Infine, si è cercato di rispondere ala domanda “Quanto è fedele un consumatore?”  ed ecco le 5 risposte:
1. il consumatore diventa fedele ad un prodotto quando diventa uno stile di vita;
2. il consumatore diventa fedele ad un prodotto quando acquista senza fare domande;
3. il consumatore diventa fedele ad un prodotto quando lo consiglia agli amici;
4. il consumatore diventa fedele ad un prodotto quando non confronta i prezzi;
5. il consumatore diventa fedele ad un prodotto quando da consigli al brand per migliorarsi.

 

L’ultimo punto è il più difficile da verificarsi, ma quando accade il consumatore dimostra fedeltà al 100% al brand.

 

Dopo questa breve introduzione della Prof.ssa Franchi, sono iniziati gli interventi dei relatori; ci vorremmo soffermare su quello tenuto dalla Dott.ssa Martello, presidente di Mimetic, che ha trattato un tema di notevole interesse per il nostro sito: correlare le vendite tra mondo online e offline.

 

La dottoressa Martello ha iniziato presentando le caratteristiche del “nuovo” consumatore:
1. competente;
2. collaborativo;
3. informato;
4. capace di valutare.

Dopo di che ha riportato degli esempi di attività svolte da alcune note aziende per attrarre il nuovo consumatore.

 

Il primo esempio riguarda il temporary shop di Tesco, aperto ad una stazione della metropolitana di Seuol: i clienti, prima di prendere la metro, possono acquistare i loro prodotti al supermercato Tesco, come in  tutti i supermercati, ma con la differenza che la spesa viene consegnata direttamente a casa nel giro di poche ore e si paga solamente dopo la consegna sul sito ufficiale della catena di supermercati.

 

Poi si è parlato dello scambio di prodotti, un nuovo tipo di spesa che sta avendo molto successo: in America sono nati dei Social Network di prossimità, ovvero dei Social Network di quartiere dove tra vicini di casa ci si accorda per scambiarsi beni materiali o servizi.

 

Un nuovo modo di pagamento introdotto da alcune macchinette, invece, sono i tweet: al posto di introdurre la moneta per avere il prodotto, si posta un Tweet su Twitter, dove si scrive che prodotto si acquista e in quale area geografica.

 

Un concetto di spesa molto simile è stato introdotto dal Generous Store: le persone possono acquistare prodotti di cioccolato con una moneta di buone azioni e pagare tramite un IPad, presente in negozio, connesso su Facebook, dove gli acquirenti devono postare la buona azione scritta sulla loro moneta per poter ritirare la loro tavoletta di cioccolato.

 

A Londra, invece, il The People’s Supermarket ha avuto un grande successo: è un modo alternativo di acquistare prodotti, mettendo in correlazione una comunità locale di persone con le aziende locali, incentivando l’acquisto dei prodotti del luogo aiutando così le imprese locali.

 

Anche i Cash Mob aiutano i negozi locali a non fallire: le persone si accordano sui Social Network per andare ad acquistare in un negozio in difficoltà economiche, lo stesso giorno, facendo lievitare i suoi affari.

 

I Cash Mob hanno un valore più simbolico che reale: è difficile che in una giornata un negozio risani i suoi debiti, ma è un modo per far capire al negoziante che i cittadini gli sono vicini.

 

Anche l’Adv è cambiato, non si cerca più di vendere il prodotto, ma si racconta la storia per la sua realizzazione, è una Vetrizzazione del prodotto.

 

Un esempio è un Atelier di Jeans americano dove, in vetrina, si vedono i sarti che lavorano e non i prodotti finiti.

 

La Lay’s Potato Machine è una macchinetta che distribuisce patatine fritte ma in modo unconvenzionale: al posto di inserire la moneta, si inserisce una patata, dopo di che parte un video sulla macchinetta che fa vedere tutto il percorso che la patata fa per diventare patatine, ovviamente è solo un video non accade realmente, ed infine esce un pacchetto di patatine caldo, come si fosse stato appena fatto!

 

I nuovi modi di vendere i prodotti ai nuovi clienti sono davvero numerosi, ma siamo sicuri che i consumatori siano pronti a questo cambiamento radicale dell’acquisto? 

 

 

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