Inner Development Goals (IDG): la chiave per sviluppare il proprio benessere e la sostenibilità aziendale
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Inner Development Goals (IDG): la chiave per sviluppare il proprio benessere e la sostenibilità aziendale
07/05/2024

EVENTI
SOSTENIBILITÀ

Due nostri giovani inviati raccontano il talk “Inner Development Goals (IDG)”, che esplora il legame tra benessere personale e sostenibilità, incoraggiando una trasformazione interna per influenzare positivamente il mondo esterno.

Il racconto di due nostri giovani inviati all’evento Inner Development Goals (IDG),  un talk organizzato dalla redazione di Greenplanner.it e aperto a tutti per guardare in modo nuovo al proprio sviluppo personale nell’attuale contesto storico ed economico. Organizzato sotto l’egida di EWMD: European Women’s Management Development per la settimana “Benessere e Crescita della Donna”, l’incontro è stato moderato da M. Cristina Ceresa, giornalista e direttore di GreenPlanner (che abbiamo avito il piacere di intervistare all’interno del nostro paper “Slow Interview #15: Maria Cristina Ceresa, una leadership fondata su coerenza e change management“), con la partecipazione di due speaker, Sandra Ermacora e Francesca Natale di Bottega Filosofica.

Inner Development Goals (IDG): connessioni fra benessere personale e sostenibilità

 
Arrivati alla sede dell’evento, sin da subito abbiamo potuto apprezzare la location, il GreenParlor, nato in una location speciale dalla riqualificazione di un’ officina e ora redazione di Edizioni Green Planner un bistrot e una libreria che dà spazio a piccoli editori. Di impatto poi il motto della mission di GreenPlanner in apertura del talk: “Tutto ciò che ha della sostenibilità nel suo percorso ha un valore”.

A seguire, la Presidente dell’Associazione EWMD, Elena Bertinelli, ha presentato questa singolare realtà, nata negli anni ‘80 a Bruxelles dopo aver realizzato che le donne non erano abbastanza presenti nel mondo del lavoro, grazie a uno studio sul numero di donne nelle business school europee di allora.

La collaborazione tra GreenPlanner e EWMD è iniziata un anno fa e ha contribuito a dare vita a iniziative come quella di questa settimana dedicata al “Benessere e Crescita della Donna”, che ha scopo di sviluppare la persona, anche all’interno dell’azienda, a 360°.

Immagine 1 – Grafica Inner Development Goals e The Global Goals (Fonte: link).

I 17 Obiettivi dello Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030 sono strettamente collegati agli Inner Development Goal (obiettivi di sviluppo interno) perché l’interiorizzazione dell’importanza della sostenibilità potrebbe essere la soluzione per ingaggiare i singoli affinché si abbia una comprensione più profonda dell’Agenda 2030. Per riassumere nelle parole di M. C. Ceresa, “ripartiamo da noi” (dove “noi” fa riferimento sia ai singoli individui, sia alle singole aziende) per raggiungere una visione più ragionata dello sviluppo sostenibile.

L’intervento di Sandra Ermacora e Francesca Natale di Bottega Filosofica, società di consulenza nata a Roma

 
Tra GreenPlanner e Bottega Filosofica c’è un’affinità di base grazie ai valori cardine delle due aziende, ovvero essere certificate come BCorp (un prestigioso attestato che riconosce la sostenibilità dell’azienda).

Ermacora e Natale, dopo diversi anni di esperienza nelle aziende, hanno deciso di dare una svolta differente alla loro carriera e trovare un progetto che le rispecchiasse non solo come professioniste, ma anche come individui e cittadine. Hanno scelto, quindi, di occuparsi di sostenibilità e da un punto di vista non convenzionale, impegnandosi a trasformare la cultura organizzativa aziendale affinché possa essere di supporto per un impatto positivo nel mondo.

I loro clienti principali sono le aziende, che sono particolarmente importanti perché rappresentano della comunità vere e proprie, il che rende più agevole rappresentare i valori più profondi. L’iniziativa degli IDG nasce in una business school svedese sulla base dell’idea che ogni trasformazione debba essere radicata all’interno del nostro Io.

Vuoi cambiare la società, la comunità, la collettività e il singolo? La risposta, secondo le due esperte, è partire dalla dimensione interiore di ciascuno di noi, mettendo in discussione noi stessi e le nostre relazioni.

Gli Inner Development Goals si basano su un framework di 23 competenze divise in 5 macroaree, co-costruito da ricercatori provenienti da tutto il mondo in una piattaforma OpenSource (quindi disponibile per il bene comune).

Queste 5 macro-aree di “qualità” sono:

  1. Essere: il rapporto con il sé, incarnato da queste caratteristiche, cioè la bussola interiore, l’integrità e l’autenticità, la consapevolezza di sé e la presenza.
  2. Pensare: le abilità cognitive, ovvero pensiero critico, consapevolezza della complessità, capacità di prospettiva e creazione di senso, orientamento a lungo termine e visione. Lo scopo di questa dimensione è nutrire un pensiero saggio, che sia in grado di riflettersi anche in azioni sagge.
  3. Relazionarsi: prendersi cura degli altri e del mondo su tutti i livelli con empatia, umiltà e rispetto.
  4. Collaborare: inteso come abilità sociale divisa in: comunicare in maniera produttiva; co-creare; mobilitare utilizzando una mentalità inclusiva.
  5. Azione: fatta di perseveranza, coraggio, ottimismo e creatività.

Immagine 2 – Le cinque macroaree di competenza su cui si basano gli Inner Development Goals (Fonte: link).

Le professioniste di Bottega Filosofica preferiscono optare per un approccio non di pura formazione univoca, ma piuttosto di condivisione delle conoscenze.

Alla domanda “Come tradurreste il termine di framework avendo in mente il concetto fondante della vostra iniziativa?”, Ermacora e Natale hanno risposto “specchio”, il che offre ottimi spunti sull’idea che le nostre azioni siano il riflesso di quanto abbiamo precedentemente interiorizzato.

Concludono lanciando un augurio di speranza: “All’interno della collettività è più facile trovare il coraggio e l’ottimismo per costruire un futuro migliore”.

Nel video presente qui sotto è possibile visionare in maniera integrale l’evento.

Si ringraziano Sara Ghiraldo e Lorenzo Vigliarolo per aver collaborato alla stesura e alla realizzazione di questo paper.

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