Nasce la Slow Food Coffee Coalition, una rete cooperativa e inclusiva senza confini
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Nasce la Slow Food Coffee Coalition, una rete cooperativa e inclusiva senza confini
25/05/2021

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Al Terra Madre Salone del Gusto, Slow Food e Lavazza Group hanno presentato la Slow Food Coffee Coalition, un modello pionieristico di aggregazione degli attori della filiera che ruota attorno al chicco più amato del mondo: il caffè.

È nella splendida cornice offerta dalla Nuvola Lavazza a Torino e in occasione della Giornata Mondiale della Terra che si è svolta la presentazione della Slow Food Coffee Coalition, iniziativa promossa da Carlo Petrini, presidente di Slow Food, e Giuseppe Lavazza, Vice Presidente dell’omonimo gruppo. Il progetto è stato lanciato durante la tredicesima edizione di “Terra Madre Salone del Gusto”, evento che quest’anno, anziché durare cinque giorni, ha dato vita a sei mesi di eventi digitali, fisici e diffusi dedicati al cibo, all’ambiente e alle politiche alimentari in 160 Paesi del mondo.

Figura 1 – Locandina Terra Madre Salone del Gusto 2020

Prima di introdurre il progetto lanciato si rende però necessaria una premessa: il caffè è una delle commodity più importanti del nostro sistema produttivo ed economico mondiale, seconda solo al petrolio, e di conseguenza è responsabile della creazione di filiere complesse, strutturate che chiamano in causa milioni di persone. Ad oggi il consumo mondiale di caffè è in crescita e l’aumento dell’1.3% previsto nel corso del 2020/2021 lo porterà a raggiungere la quota di produzione di 166.6 milioni di sacchi di caffè. Questo dato, calcolato dall’International Coffee Organization, che analizza i trend e le variazioni relative al mercato del caffè, dà l’idea della portata economica e dell’impatto sociale e ambientale che la produzione del caffè implica ogni anno, motivo per cui si rendono necessarie iniziative come quelle promosse da Slow Food e Lavazza.

La Slow Food Coffee Coalition nasce infatti da un assunto di base, introdotto dal presidente Petrini, ossia che “per troppo tempo la dimensione agricola è stata separata da quella produttiva e distributiva, al punto che molta della conoscenza e della cultura del caffè è ai più sconosciuta”. È dunque giunto il momento di invertire questa tendenza che ha portato alla creazione di una filiera ingiusta e insostenibile: “la conoscenza dei processi legati al caffè dovrebbe essere nota non solo agli agricoltori, ma anche a trader, torrefattori, baristi e ristoratori, ma soprattutto ai cittadini in quanto consumatori consapevoli”, afferma sempre Petrini, “per mettere al centro la conoscenza dei prodotti, che risulta essere l’unica chiave per orientare i consumatori ad acquisti responsabili” e portare a un cambiamento delle logiche che regolano la società. La cultura alimentare è infatti fortemente legata a quella ambientale, ai diritti di chi lavora e al superamento delle ingiustizie nei confronti dei produttori locali: la coalizione nasce quindi con l’intenzione di unire tutti gli attori della filiera del caffè, ispirati dall’idea di un caffè buono, pulito e giusto per tutti. Si tratta quindi di proporre un nuovo modello di relazione, ispirato ai valori della cooperazione, che tiene conto dell’evoluzione dei paradigmi di produzione e consumo. Anche Brandforum da tempo ha sposato questo approccio ispirato allo Slow Food di Petrini: per scoprire di più, CLICCA QUI.

Siamo infatti in una fase storica dove si rende necessario porre le fondamenta per passare da una società basata sulla competitività a una società basata sulla cooperazione: “l’esempio migliore viene offerto da una filiera che dialoga, interagisce e garantisce il diritto di tutti di stare al mondo”, afferma Petrini, che parla di una società in cui la convivialità è l’elemento forte e il solo profitto come elemento distintivo risulta obsoleto. Non è solo un passaggio gastronomico, ma soprattutto etico, sociale e politico: che poi tutte le aziende non siano effettivamente pronte per questo passaggio è probabile, ma quelle “virtuose” non mancano.

La Slow Food Coffee Coalition vista da Lavazza

Giuseppe Lavazza, fiero della duratura collaborazione con Slow Food nel corso degli anni, ritiene che la sua azienda in particolare possa ritenersi fortunata per aver potuto sperimentare iniziative finalizzate a cambiamenti concreti, tra le tante, quella per la comunità di San Lucas Chiacal in Guatemala.

Figura 2 – Donne guatemalteche raccolgono caffè

“Si è lavorato duramente sui grandi problemi che la globalità ci ha posto di fronte” – ha affermato – “tra cui certamente spiccano le conseguenze del cambiamento climatico, ma non solo: bisogna anche tenere conto del nuovo nemico, la pandemia, che in parte ha rallentato tutti i processi che erano stati messi in moto”. Per questo motivo, secondo il dott. Lavazza la necessità di collaborare è oggi ancora più forte e sentita, ed è per questo indispensabile creare un’arena in cui tutti gli operatori della filiera diano il proprio contributo per un miglioramento complessivo del sistema.

La prosperità, intesa come ricchezza diffusa, non può costruirsi a discapito di altri, ma necessita una partecipazione democratica basata su principi forti. “Un’azienda inclusiva, che guarda al futuro tutelando l’ambiente e la biodiversità, e che dà speranze alle giovani generazioni, cercando di trasmettere buoni valori, risulta competitiva” sostiene fermamente. La competitività è infatti cambiata, non può più basarsi esclusivamente sul prezzo: si compete anche sui valori e sono le aziende che riescono a portare avanti una coerenza tra parole e fatti quelle ad essere premiate.

In questo senso, la Slow Food Coffee Coalition porta alla luce il desiderio di proseguire il cammino già intrapreso da Lavazza e Slow Food, al fine di aprire la strada a una partecipazione corale, collettivistica, che parta dal produttore e arrivi fino alle persone non in quanto consumatori, ma in quanto appassionati del cibo come concetto e strumento di trasformazione della società.

Il manifesto della Slow Food Coffee Coalition

Il manifesto supporta la tutela dell’ambiente, la sicurezza alimentare e la salvaguardia dei diritti fondamentali dell’uomo, promuovendo la trasparenza e la tracciabilità affinché i consumatori sappiano esattamente da chi è stato prodotto il caffè e dove. Diversi sono i valori in cui crede, come è possibile vedere nell’immagine sottostante, tratta dal manifesto.

Una coalizione, in sintesi, che prende con grande serietà l’incidenza del cambiamento climatico nella vita delle generazioni presenti e future e che parla proprio a quei movimenti dal basso che si sono creati in risposta all’emergenza climatica in ogni parte del mondo. È Petrini a sottolineare l’importanza di tutti questi giovani che attualmente non hanno ancora peso politico, ma che sono coloro che non perdonano fenomeni di greenwashing e politiche aziendali scorrette, e che saranno i cittadini del mondo di domani che, vale la pena ricordarlo, è l’unico pianeta che abbiamo.

Questo Paper è stato scritto con la collaborazione di Letizia Milanesi, studentessa CIMO – Università Cattolica di Milano, Network di Brandforum.

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