Romantici venditori di emozioni e caffè
Internal Branding
Romantici venditori di emozioni e caffè
31/10/2012

Antonino Pintacuda, per gentile concessione MyMarketing.Net
Dipendenti ambasciatori del brand, marketing emozionale e teatralità gli ingredienti del progetto Leadership Lab lanciato dalla catena americana Starbucks, dove ogni cosa è costruita per narrare storie ed emozioni e dove nulla e lasciato al caso.

Starbucks, il colosso dell'espresso e del frappuccino punta sui suoi baristi coinvolgendoli sempre più come ambasciatori del brand. Un esercito di venditori romantici che insieme ai giganteschi bicchieri con l'inconfondibile sirena, distribuiscono gioia agli avventori della catena americana. A questo punta il programma Leadership Lab, un investimento da 35 milioni di dollari che ha coinvolto 9600 store manager, come rivela un lungo e dettagliato servizio di Sarah Kessler su Fast Company.

 

Un programma senza precedenti che si inserisce a pieno titolo nel marketing emozionale che da sempre costituisce uno dei tratti più inconfondibili del dna del marchio. Un investimento così consistente fatto di luci e teatralità per dimostrare che tutta la forza della sirena è nel suo storytelling, chi è entrato in uno dei punti vendita Starbucks ha sperimentato la ricercatezza degli ambienti dove tutto è progettato per sentirsi come a casa e dietro ogni tazza di caffé c'è un 'barista' dal volto sempre più umano e tante piccole storie germogliate tra le pareti della caffetteria. La creatura di Howard Schultz è nata sulla scia del rapporto unico dei baristi italiani con i loro clienti. Il barista è amico e confidente che monta con arte e maestria la schiuma del cappuccino. Un'esperienza che gli americani hanno conosciuto solo tra le pareti di Starbucks. Il ceo non ha dubbi, il cuore del sistema Starbucks sono proprio i suoi dipendenti, gli ambasciatori del brand, “principali catalizzatori della filosofia del marchio”.

 

Cos'è che rende il Leadeship Lab diverso da ogni possibile convention aziendale? È la sua spiccata vocazione teatrale, ogni cosa è costruita per narrare storie ed emozioni, senza lasciare nulla al caso. Proprio come in una sceneggiatura di Hollywood, Starbucks ricrea sullo 'schermo' di ogni negozio quello che dovrebbe sempre essere l'esperienza di bere un buon caffè con tutti i suoi risvolti psicologici.

 

Nel racconto della tre giorni a cui ha partecipato la giornalista di Fast Company, il Lab assume una dimensione mistica in cui il palco diventa un altare dove un sapiente gioco di luci ridisegna spazi e volumi. Un viaggio esperienziale che culmina in una stanza d'un bianco puro e accecante, come in una delle scene più celebri dell'ultimo film di Harry Potter, in cui i partecipanti sono invitati a rifocalizzarsi sulla mission aziendale: inspirare e nutrire lo spirito umano, una persona, una tazza, un quartiere alla volta. Gli store manager definiscono l'esperienza galvanizzante.

 

Ogni dipendente è apostrofato come partner dell'azienda e come tale viene coinvolto direttamente nel delineare la strategia del gruppo che crede da sempre nel dialogo, come dimostra il successo della presenza sui social, principale strumento di customer care della Sirena. Oltre a Twitter e Facebook, Starbucks ha creato un virtuoso precedente con la sua piattaforma My Starbucks Idea per rafforzare ancor di più l'appartenenza alla grande famiglia della sirena verde.

 

Link diretto all'articolo: http://www.mymarketing.net/index.php?art_id=2274

 

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