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11/10/2012

Umberto Seveso, Network di Brandforum.it
Nell’era del consumatore 2.0 (del cliente che si informa prima di compiere le proprie scelte d’acquisto), ma soprattutto nell’anno del photo-sharing online (su tutti i social networks Pinterest e Instagram), ecco che Google propone un mix di queste soluzioni per i propri utenti.

Eccoci qui ad annoverare un’altra innovazione “Googleiana”: Google Business Photo.


Lanciato nell’Aprile del 2010 ed attivo in Danimarca, Svezia e Spagna, il programma Business Photo è giunto quest’anno anche in Italia.


Nell’era del consumatore 2.0, del cliente che si attiva, che si informa prima di compiere le proprie scelte d’acquisto, ma soprattutto nell’anno del photo-sharing online (su tutti i social networks Pinterest e Instagram), ecco che Google propone un mix di queste soluzioni e interessi per i propri utenti.


Si chiama Google Business Photo ed è un programma che permette a chiunque di poter “entrare” nei negozi, negli alberghi e in tutti gli altri tipi di attività direttamente dal proprio pc, tablet o smartphone e visitarlo proprio come se si trovassero già al loro interno, fornendo così un’anticipazione di cosa aspettarsi volendo arrivare nel luogo ricercato.


Queste foto vengono successivamente rese disponibili all’interno dei risultati di ricerca di Google, Google Maps e Google Local+.


In un periodo storico come quello attuale in cui si sente parlare di “morte” della fotografia professionale (visto che i social networks e i servizi di photo sharing permettono la creazione e la condivisione di foto istantanee da parte di tutti), ecco che invece Google obbliga a una propria certificazione i fotografi che andranno poi a catturare le immagini per le varie attività commerciali che richiederanno di questo servizio.


Google Business Photo può essere, dunque, un ottimo strumento da utilizzare al fine di aumentare l’appeal della propria attività (in particolare pensando a un albergo, ad un ristorante, a un centro benessere, o comunque a tutti quei luoghi dove l’impatto visivo svolge un ruolo determinante), contribuendo, si spera positivamente, nel processo decisionale del potenziale cliente.


È probabile inoltre che Google “apprezzi” molto quei profili che utilizzeranno questa funzione; di conseguenza potrebbe facilitare per questi ultimi un più alto posizionamento nella SERP della ricerca.


La questione però più delicata è sicuramente quella riguardante i fotografi, poiché un “fotografo certificato” non è da pensare come un semplice ragazzo con una macchina fotografica tra le mani, ma come un vero professionista, a cui occorre anche del tempo per completare il lavoro.


Dal momento, inoltre, che l’attrezzatura costa ancora qualche migliaio di euro e soprattutto è necessaria una formazione apposita per fare foto a 360 gradi (ulteriore opportunità che offre il nuovo servizio Google), è necessario capire come e se Google voglia fissare dei prezzi per il servizio offerto dai fotografi alle varie attività commerciali.

 

Resta poi da valutare quanto i potenziali committenti siano disposti a pagare per un tale servizio, anziché accontentarsi magari di qualche foto amatoriale scattata da un nipote e messa online proprio tramite qualche social network di photo sharing…

 

Umberto Seveso. Laureato in Relazioni Pubbliche e Pubblicità presso l'Università IULM di Milano, ha frequentato il "Master in Comunicazione, marketing digitale e pubblicità interattiva" presso l’Università Cattolica di Milano. Attualmente ricopre la posizione di Sales Account presso la concessionaria di pubblicità interattiva WebAds nella sede italiana di Milano. Per contatti: u.seveso@yahoo.it oppure Linkedin: http://it.linkedin.com/in/umbertoseveso

 

 

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