MAX&Co. 2002: un nuovo modo di mettere in scena la moda
Brand in Italy
MAX&Co. 2002: un nuovo modo di mettere in scena la moda
15/03/2002

Patrizia Musso
Max&Co. (catena di punti vendita facente capo a MaxMara Fashion Group s.r.l.) è un brand italiano a respiro internazionale:oltre a una crescente diffusione in Europa, può infatti vantare una prese […]

Max&Co. (catena di punti vendita facente capo a MaxMara Fashion Group s.r.l.) è un brand italiano a respiro internazionale:oltre a una crescente diffusione in Europa, può infatti vantare una presenza consolidata soprattutto nel Medio e nell’Estremo Oriente (Giappone, Hong Kong).

Brandforum.it è stato per voi alla presentazione della collezione Fall/Winter 2002-2003 ‘At Home. A place where you take a break’ (27 febbraio – 1 marzo u.s.). Per l’occasione l’ufficio stampa MAX&Co.- presso la filiale di Milano – è stato allestito in chiave volutamente ‘mediatica’, creando un vero e proprio evento destinato alla stampa di settore, lontano però dai luoghi usuali della kermesse modaiola.I circa 500 giornalisti/e del settore moda sono stati accolti o ancora meglio ‘ospitati’ in un ideale appartamento MAX&Co., dove un’accurata selezione di capi e accessori è stata ricomposta in look completi, privilegiando i singoli pezzi più rappresentativi e individuali della collezione. Gli abiti si potevano toccare, provare, spostare come se si fosse a casa propria.
Una giornalista giapponese a un certo punto ha esclamato raggiante: ‘Wonderful. I feel at home!’.

Nel corso dell’evento abbiamo intervistato Luisa Laudi, Creative Director MAX&Co., per cercare di scoprire come è nata l’idea che è alla base di questa originale presentazione per la stampa.

Può raccontarci il concept di questa originale presentazione?
Abbiamo deciso di rappresentare le collezioni MAX&Co. attraverso la scelta di un luogo, l’edificio che ospita la filiale MaxMara e l’uffico stampa MAX&Co., che per definizione rappresenta per la stampa moda ‘la casa di MAX&Co.’
Da qui l’idea di mettere in scena gli abiti della nuova collezione in un contesto domestico e accogliente per ritrovare una dimensione privata, intima e personale. Per concedersi il tempo di pensare, parlare, ascoltare e osservare da vicino gli abiti Max&CO. Per sentirsi a proprio agio, in un ambiente che idealmente ci appartiene e ci rappresenta.
Un luogo fisico e mentale dove affermare l’individualità  di MAX&Co. e di ogni ragazza. Un rifugio e, insieme, un link. Un microcosmo come specchio del melting globale, dove abiti e oggetti sono il riflesso del métissage di epoche, luoghi e stilisti diversi: un nomadismo culturale tra est e ovest, tra ieri, oggi e
domani.

Quali gli elementi di fondo dell’allestimento?
Era nostra intenzione utilizzare un linguaggio stilistico complesso, ma al tempo stesso completo e molto leggibile.
Per questo abbiamo scelto un allestimento ‘soft’, realizzato attraverso strutture di appenderia lineari, giocato in base ad una palette cromatica essenziale (bianco e marrone) che ha consentito di mettere in grande evidenza i capi di abbigliamento. Solo alcuni tocchi di colore (malva, cipria e mosto) per leggerissimi tendaggi in garza indiana e complementi di arredo quali cuscini e plaid.
Abbiamo rivolto una particolare attenzione all’illuminazione, privilegiando una luce calda, avvolgente, indiretta, al fine di trasmettere una sensazione di piacevole intimità  e relax.

Abbiamo notato la presenza di oggetti d’arredo molto particolari!
Si, abbiamo svolto una ricerca accurata delle radici storiche e ‘colte’ di alcuni complementi di arredo già  presenti all’interno del flagship store di Milano (es. tavolo Knoll e divano Edra). L’individuazione di oggetti di modernariato ‘d’autore’ vissuti, personali, quindi con valore aggiunto rispetto alla produzione industriale. Elementi significativi, domestici e, a nostro avviso, coerenti con l’identità  rigorosamente femminile di MAX&Co.: giovane, aggiornata, dinamica e ‘curiosa’.

Quali i feed-back ottenuti con questa presentazione?
I risultati sono stati davvero molto incoraggianti: oltre ad una notevolissima partecipazione in termini quantitativi abbiamo addirittura potuto contare sul supporto di molti direttori, capiredattori moda e capiservizio di tutte le più importanti testate moda italiane e di un’ottima rappresentanza delle testate moda più importanti nei mercati esteri di riferimento per MAX&Co. (Giappone, Germania, Inghilterra, Belgio, nonché Russia e Corea).

Passando qualche ora nella casa MAX&Co., siamo riusciti a cogliere le impressioni della stampa nazionale e internazionale. Il commento è stato unanime: MAX&Co. sta crescendo sempre più, evolve in modo significativo, stagione dopo stagione e a nostro avviso, è riuscita ad interpretare in modo originale i trend dominanti del marketing relazionale.

Allegati

A cura di

Patrizia Musso

Fondatrice di brandforum nel 2000

Direttore Responsabile del sito dal 2001

Professore incaricato del corso annuale di Storia e linguaggi della pubblicità (Facoltà di Scienze Linguistiche, indirizzo in Lingue, comunicazione e media) presso l'Università Cattolica di Milano dove insegna sin dal 1997 (temi: Comunicazione d'impresa interna ed esterna, corsi di laurea Triennali e Magistrali, Fac. Scienze Linguistiche, Fac.Sociologia, Fac. di Economia e Commercio). Presso il medesimo Ateneo sin dal 1993 svolge altresì attività  di ricerca. Dal 2009 insegna altresì Forme e strategie della comunicazione digitale presso il Master in 'Comunicazione, marketing digitale e pubblicità  interattiva' promosso in collaborazione con IAB Italia.

Dal 2014 è Direttore Didattico del Master in Account & Sales Management, Università Cattolica di Milano.

Dal 1998 al 2017 ha collaborato con varie Università ed Enti di formazione ( docenza di Promozione della marca all'Università  IULM di Milano, docenza di Brand communication presso Master IED - area Comunicazione, Marketing & Pubblicità (sede Milano), docenza di Branding e Fenomenologia dei media presso la sede IED di Torino).

Vanta altresì una consolidata esperienza nel settore della consulenza strategica applicata alla comunicazione di marca e d'impresa (esterna e interna) e in quello della formazione aziendale. Dal 1998 al 2004 è stata ricercatore e senior trainer presso la società internazionale Arkema con sede a Parigi di Andrea Semprini, occupandosi di formazione strategica e di ricerche semiotiche applicate al brand  (tra i clienti Barilla, MaxMara, Manzoni ADV).

Dal 2005 opera come free-lance per realtà aziendali prestigiose, collaborando al contempo su specifici progetti di consulenza e formazione strategica con quotati enti e società del settore. Ha collaborato in varie occasioni con l'istituto di ricerca S3Studium come esperto in una serie di indagini Delphi, tra cui 2010: IL VOLTO DELL’ITALIA. Come evolverà il valore intangibile del “made in Italy” e della “Marca Italia” (Coordinamento scientifico Domenico De Masi e Innocenzo Cipolletta, ottobre 2006).

Dal 1993 è autrice di numerosi volumi e saggi dedicati alla comunicazione d'impresa e alla brand communication, tra i più recenti: 
nel gennaio 2017 ha pubblicato la nuova edizione aggiornata e ampliata Slow brand. Vincere imparando a correre più lentamente

Nel 2018, con Alessandra Olietti, ha scritto il volume per FrancoAngeli Turismo digitale. In viaggio tra i click

Nel 2020, con Maria Luisa Bionda, ha curato il volume per FrancoAngeli Brand Renaissance. Nuove tecniche per rivoluzionare la comunicazione organizzativa

Da gennaio 2014 a settembre 2015 è stata membro dell'Advisory Board dell'OBE - Osservatorio Branded Entertainment.

Dal 2017 è Direttore Scientifico di OBE, e cura la rubrica sul Branded Entertainment sulla testata NC-Nuova Comunicazione

Dal 2016 è membro del Council SuperBrands Italia

Nel giugno 2015 ha dato vita alla I edizione dell'evento Slow Brand Festival, in collaborazione con l'Associazione Vivere con Lentezza e la Fondazione Giangiacomo Feltrinelli. Dal giugno 2018 l'evento si tiene con la collaborazione anche di ALMED - Alta Scuola in Media, Comuncazione e Spettacolo - dell'Università Cattolica di Milano.

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