Pepsi, UFO e tigri alla fermata del bus
Brand Trends
Pepsi, UFO e tigri alla fermata del bus
09/04/2014

Filippo Mattia Pollavini, Corrispondente di Brandforum da Londra
Nuova strategia del brand Pepsi: l’utilizzo della Realtà Aumentata per sorprendere i consumatori…mentre aspettano l’autobus!

Anche una tranquilla e anonima fermata dell’autobus può trasformarsi, grazie alle tecnologie più recenti, in un fenomeno virale globale e in un’operazione di brand advertising non convenzionale. Quei pochi minuti seduti sulla panchina potrebbero rivelarsi più sorprendenti che mai e, per una volta, potreste preferire una Pepsi a una Coca-Cola.

 


Vedere navicelle aliene in mezzo alla città, il tentacolo di una piovra gigante uscire dal tombino o uomini volare via aggrappati a palloncini… tutto questo è digital marketing, o ancor meglio realtà aumentata. Vedere per credere!

 


Siamo a una fermata del bus di New Oxford Street, via centrale di Londra nel quartiere di Holborn, dove Pepsi, al posto dei cartelloni pubblicitari convenzionali, ha installato un ampio display ed una videocamera che, riprendendo posteriormente, ne simula la trasparenza.

 


Brands e Augmented Reality

 


La tecnologia utilizzata è quella dell’Augmented Reality (AR). In poche parole, alle immagini live che si vedono sullo schermo, vengono sovrapposte elaborazioni ed elementi 3D. Il risultato è un’operazione targata Pepsi che a detta di molti è una delle più innovative e convincenti viste sin ora.

 

L’AR nasce negli anni ’80 ma si è affacciata in maniera più consistente solo da pochi anni sul mercato mondiale. Il suo utilizzo fino a ora, malgrado la straordinaria potenzialità comunicativa, espressiva e capacità di arricchimento immediata dell’esperienza del consumatore, è stato relativamente limitato. I costi di realizzazione e di implementazione sono piuttosto alti, ma la diffusione degli smartphone potrebbe (e deve) diventare il volano di questa tecnologia di forte impatto e utilizzabilità pubblicitaria.

 

Le migliori app per iOS e Android secondo alcuni siti specializzati sono: Aurasma, Layar, Taggar e Zoop. Ikea stessa ha proposto dagli inizi del 2014 una sua app molto interessante. Utilizzando l’AR permette di vedere in 3D sullo schermo del proprio smartphone il pezzo di arredamento scelto, nel luogo della casa dove lo si intende posizionare, semplicemente inquadrandolo. Questa applicazione si rivela estremamente utile per il consumatore e innovativa per la fruizione del nuovo catalogo online, confermando il posizionamento di Ikea quale brand dinamico e al passo coi tempi.

 


Gli impieghi dell’AR per i brand possono essere essenzialmente di due tipi: gli esempi di Pepsi e Ikea li incarnano rispettivamente. Il minimo comune denominatore è arricchire l’esperienza del consumatore attraverso una tecnologia che fornisce degli elementi informativi aggiuntivi e specifici, favorendo l’engagement col brand in un modo innovativo e spesso divertente.

 

Da una parte, Pepsi che trasforma una comune fermata dell’autobus in un esperienza virale il cui video fa il giro del mondo in pochissime ore. Dall’altra, Ikea che utilizza la medesima tecnologia al fine di ampliare i contenuti informativi e facilitare la fase di pre-acquisto attraverso un’esperienza unica e di grande impatto.

 


Naturalmente anche tanti altri brand hanno già utilizzato l’AR per fornire ai propri clienti esperienze visuali originali per i propri prodotti. In ogni caso, dal punto di vista del brand advertising, Pepsi ci ha convinto: si sono raggiunte milioni di visualizzazioni e condivisioni del video in pochi giorni, e il livello di e coinvolgimento, parola di chi l’ha provato, è molto alto.

 

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Filippo Mattia Pollavini, corrispondente di Brandforum da Londra. Si occupa di Performance Marketing/Online advertising ed è appassionato di Digital Strategy e tecniche innovative di Branding. È Web Marketing Manager presso una nota società londinese.
https://twitter.com/fm_pollavini


 

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