I brand a sostegno dell’arte: come renderla POP e accessibile mantenendo le distanze
Brand Trends
I brand a sostegno dell’arte: come renderla POP e accessibile mantenendo le distanze
16/01/2021

COVID-19

Con i DPCM all’ordine del giorno e la conseguente segmentazione cromatica del Bel Paese che impedisce la riapertura di musei, sembra ormai surreale poter parlare di arte e della sua divulgazione. Alcuni brand, come Luxottica e Chiquita hanno deciso di dar vita a piani di comunicazione che vedono come protagonista l'arte, ritrovabile comodamente nella quotidianità degli habitués di pinacoteche e non.

Premessa

Il settore artistico, come anche diverse altre aree socioculturali presenti nel nostro territorio, ha risentito del difficile periodo che ci sta accompagnando da quasi ormai un anno. I riflettori sulle opere d’arte sono ormai spenti da tempo e la riapertura di gallerie e musei sembra un’opzione sempre più remota per il momento. Tuttavia, in questo scenario contrastante emerge un progetto inaspettato e pregno di speranza: Luxottica for Art. Inoltre, all’azienda tricolore, si affianca il brand di prodotti alimentari Chiquita con la realizzazione della campagna “Gusta un capolavoro”.

Luxottica e Brera: una collaborazione tutta milanese

Luxottica, azienda italiana leader nel design, produzione e distribuzione di occhiali di fascia alta, di lusso e sportivi, ha deciso di creare una campagna OOH digitale a sostegno dell’arte, dando voce e visibilità ad alcune delle più importanti collezioni permanenti italiane. L’iniziativa si basa sulla collaborazione con uno degli istituti culturali milanesi in cui si concentra l’eccellenza italiana: la Pinacoteca di Brera.

Da lunedì 23 novembre a domenica 20 dicembre, in alcuni punti strategici di Milano, città che rappresenta le fondamenta da cui è nata l’azienda di stampo internazionale, è stato installato un circuito di broadcasting ideato dal brand e sul quale è improntata la sua recente comunicazione digitale. In luoghi come Piazza Cadorna, Piazza Cordusio e Corso Matteotti sono stati allestiti dei maxischermi mostrando le opere più rappresentative di Brera e regalando ai cittadini – durante quella che può essere quasi definita “un’ora d’aria” o break della nuova normalità a cui l’attuale emergenza sanitaria ci ha costretti, la visione dei colori, delle luci, dei dettagli e delle emozioni di sei capolavori del suddetto Museo.

Le opere scelte vogliono essere un omaggio alla città e ai collezionisti milanesi che hanno donato a Brera le preziose collezioni di arte moderna: Emilio Jesi (Umberto Boccioni, Rissa in Galleria; Carlo Carrà, La Camera incantata) e Lamberto Vitali (Giorgio Morandi, Natura morta; Giorgio Morandi, Fiori). A queste si aggiungono due tra le opere più celebri del museo: la Sacra conversazione di Piero della Francesca, nota come Pala di Brera, e la Predica di San Marco ad Alessandria d’Egitto di Gentile e Giovanni Bellini.

Questo progetto è soltanto un punto di partenza per portare l’arte e la cultura italiana fuori dai confini abituali per adattarsi a una nuova normalità costretta dall’attuale emergenza sanitaria, valorizzando quindi su scala più ampia la produzione artistica internazionale attraverso il circuito di broadcasting digitale di Luxottica, su cui l’azienda ha ampiamente investito durante gli ultimi cinque anni. Con questa nuova strategia comunicativa il brand ha installato in tutto il mondo oltre 20mila schermi digitali, tutti interconnessi, sia nelle grandi Piazze internazionali, come Times Square a New York o Covent Garden a Londra, sia nei negozi gestiti direttamente dall’azienda sia in quelli di clienti ottici selezionati, garantendosi consumatori di ogni nazionalità grazie alla sua onnipresenza virtuale.

In quest’ottica, la visione di sostenibilità del Gruppo To see the beauty of life” – cogliere la bellezza della vita in tutti i suoi aspetti, anche nell’arte, diventa con l’aiuto della digitalizzazione un comandamento significativo, soprattutto oggi al tempo del virus e delle restrizioni transazionali per visite e viaggi.

Food & ritratti d’autore: il caso Chiquita

Abbiamo visto come le strade di Milano siano punti di contatto in grado di comunicare al mondo la bellezza del nostro Paese, rendendo facilmente accessibile il nostro patrimonio artistico. Tuttavia, sarebbe opportuno chiedersi: “Le vie principali della città sono gli unici luoghi inusuali che garantiscono un’ampia divulgazione artistica in questo periodo avverso?”.

A queste si aggiungono luoghi di consumo come per esempio i supermercati, o food retailers dove recentemente sono stati inseriti prodotti alimentari a tema arte. Tra questi emerge l’originale idea di Chiquita, affermato food brand presente nell’ampia gamma di food retailers nazionali e non (per scoprire di più su Chiquita e il suo iconico bollino blu, leggi la logo tale dedicata!), di realizzare la campagna Gusta un Capolavoro, ndr un progetto che si discosta dalle attuali pratiche a sostegno della promozione della cultura che abbiamo analizzato in un nostro precedente approfondimento – Le ripercussioni del Coronavirus in ambito museale: una riflessione su pratiche e tecnologie attuali e future.

L’Azienda ha presentato una nuova serie di iconici bollini blu da sempre presenti sui loro prodotti – simbolo distintivo della frutta della migliore qualità e che parallelamente racconta l’impegno per cause ambientali e sociali dell’azienda, con il fine di diffondere le riproduzioni di ritratti famosi dell’arte classica, rivisitati da Mariangela Rinaldi, designer italiana di 23 anni.

Si tratta, in particolare, di 12  nuovi bollini che la giovane artista ha riprodotto rileggendo in chiave ironica alcuni dei ritratti femminili più famosi al mondo, presenti nelle più celebri gallerie d’arte e musei: "Dama Chiquita con l'ermellino" e "Monna Chiquita" di Leonardo da Vinci, "La madre di Chiquita" di James Whistler,  "Ritratto di Adele Bloch-Chiquita" di Gustav Klimt, "Autoritratto con buccia di banana Chiquita" di Frida Kahlo, "L'étoile banana Chiquita" di Edgar Degas, "Giovane Chiquita con cappello di paglia" di Pierre-Auguste Renoir, "Chiquita Monroe" di Andy Warhol, "Chiquita Dora Maar" di Pablo Picasso, "Ritratto di una banana Chiquita con cappello" di Amedeo Modigliani, "La nascita di Chiquita" di Sandro Botticelli e "B-Banana" di Roy Lichtenstein.

Per coinvolgere e ingaggiare attivamente il pubblico a partire dai nuovi bollini collocati sul prodotto, il brand, sul proprio sito istituzionale, sollecita gli utenti a collezionare tutti i bollini grazie ad un album disponibile online; inoltre è possibile scoprire qui a quale Bollino d’Arte si appartiene attraverso un quiz della personalità; infine si invitano i visitatori del sito a riprodurre quattro ricette artistiche, combinando così cucina e creatività.

Possiamo affermare di essere di fronte a due brand, appartenenti a due settori differenti ma con un imperativo comune: supportare il comparto culturale, fortemente provato dall’attuale scenario storico, rendendo l’arte alla portata di tutti e riavvicinandola alla nostra nuova quotidianità.

 

Si ringrazia Luxottica per le informazioni e il materiale fotografico gentilmente fornito a uso del nostro approfondimento.

A cura di

Giorgia Francini

Dopo aver conseguito il diploma linguistico presso il Liceo Statale Marie Curie a Tradate (VA), ha concluso con lode la Laurea Triennale in Scienze Linguistiche (con Profilo Lingue, Comunicazione e Media) presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano con una Tesi sulla CSR e la sua evoluzione in Brand Activism, approfondendo dettagliatamente le strategie di comunicazione on/offline di responsabilità sociale dimostrata da due brand di sportswear: Nike e Patagonia.

Fortemente incuriosita da tutto ciò che rende unica l’identità di un brand: corporate communication, digital and social contents, ufficio stampa e media PR.

giorgia.francini@libero.it

Profilo LinkedIn

Ti potrebbe interessare anche...

Negli ultimi anni, le produzioni audiovisive e il Branded Entertainment hanno cominciato a raccontare anche i luoghi: sono molte le produzioni che si stanno avvicinando a questa pratica, promuovendo e valorizzando il territorio attraverso destination branding e place branding.
Green marketing o greenwashing? Come sviluppare efficaci strategie in ottica di sostenibilità: i casi Lush e L’Oréal.