Online e offline: un matrimonio che s’ha da fare
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Online e offline: un matrimonio che s’ha da fare
12/01/2015

Il matrimonio tra il mondo della comunicazione offline e quello online è ormai da fare.

In tutti i periodi di mutamento profondo della società si verificano forti resistenze al nuovo che preme. E’ successo sempre e soprattutto nel variegato universo della comunicazione di massa. Dai graffiti ai geroglifici, fino a Gutenberg e successe anche nei primi trent’anni del Novecento, quando i cartellonisti, figli della rivoluzione futurista rifiutavano di mescolarsi con la “propaganda”, ritenuta troppo “interessata” e distante dall’arte che professavano. Poi arrivarono gli innovatori e tra loro Armando Testa, Marcello Dudovich ed altri grandi che scelsero proprio la pubblicità per veicolare i propri lavori e il matrimonio tra arte e pubblicità fu finalmente celebrato. Arrivarono poi Fellini, Achille Campanile e altri geni italici e suggellarono il matrimonio.

 

 

Dopo anni di confusione consumeristica ed estrema superficialità, tutta “da bere”, negli primi anni 2000; proprio allo start del nuovo millennio, prende forma un'altra innovazione profonda. Si tratta di Internet;  la Rete delle reti inizia la sua formidabile scalata verso un altro cambiamento assoluto. Ed ecco arrivare microprocessori sempre più piccoli e potenti, laptop, computer e smartphone che collegano il mondo con il mondo più facilmente e velocemente e accendono le speranze di una maggiore libertà e trasparenza.

 

Il matrimonio tra due mondi della comunicazione che si sono guardati in cagnesco e con reciproca sfiducia per circa quindici anni. Quelli della comunicazione informatizzata, più orientata alle tecnologie e quelli più attenti al marketing e alla creatività tradizionale, in costante competizione a cavallo di invidie reciproche e inutili competizioni. Carta contro bit, fino all’ultimo monitor.
Una battaglia durata oltre quindici anni e che finalmente sta cercando la sua pace.

 

Negli ultimi anni ho lavorato con grandi brand e mi faceva sorridere vedere gli uomini della Pubblicità e quelli della Rete lavorare separati da differenti direzioni e addirittura dislocati in zone diverse del Paese. L’Enel, ad esempio faceva e-business a Quartuccio in Sardegna e la comunicazione tradizionale nella sede di Roma. Ma l’esempio, vale anche per Fiat, Lavazza e altri grandi protagonisti dell’impresa italiana; alla faccia dell’immagine coordinata e del branding.

 

Un percorso iniziato nel 2005 da Marzio Bonferroni, (un grande anticipatore)  allievo italiano di Philip Kotler che ha lanciato a Milano UniOne, la prima esperienza di gruppo multiesperienziale. Ma è solo intorno alla prima metà del 2014 che si sente profumo di aria nuova, anche con l’utile complicità della crisi economica. E così i numerosi satelliti della galassia comunicazione di stanno progressivamente avvicinando  per girare attorno a un unico pianeta.
Sono diverse infatti le organizzazioni che uniscono le forze e le competenze per offrirsi al mercato con una faccia nuova; più rassicurante e qualificata. Da non confondere con il “Fasso tutto mi” o “Ghe pensi mi” degli improvvisati giovinastri senza arte né parte e con esperienze discutibili che fanno pagare al cliente le proprie esperienze sul campo.

 

Una tra le più affidabili, per cast di professionisti, è LATERAL ADV che ha lanciato la sua proposta al mercato dalla fine del 2014. Un’organizzazione con sedi nei principali centri nevralgici della produzione italiana che riunisce intorno a un’unica sigla specialisti di diversa formazione e provenienza; dalla comunicazione tradizionale alla publicity dal below the line al direct marketing, fino all’advertising e alla produzione e post produzione video, integrandosi tra i consolidati schemi di marketing tradizionale e le nuove vie digitali che aprono alle notevoli opportunità offerte dalla Rete. Dalla promozione della visibilità sul WEB, alla gestione integrata del social networking, fino al web content marketing management e alle promozioni in Retee fino all’e-commerce. Il tutto con un occhio attento e competente ai sistemi integrati di comunicazione attiva come lo studio e realizzazione di piccoli e grandi eventi, la promozione diretta, il guerrilla e street marketing. Specialisti giovani e non solo; dove non esistono gli account e il cliente tratta con i singoli specialisti per definire con loro strategie, tattiche e azioni¸ ma soprattutto dove vince la filosofia del servizio, in costante equilibrio tra investimento e risultati.

 


News a cura di Mario Morales Molfino, Guest di Brandforum.it.

 

 

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