Se ami un libro, lascialo, nelle vecchie cabine telefoniche di New York
News
Se ami un libro, lascialo, nelle vecchie cabine telefoniche di New York
28/02/2012

Se ami un libro, lascialo nelle vecchie cabine telefoniche di New York: spazi ibridi e inusuali per ridare valore alla lettura. L’iniziativa non è ancora arrivata in Italia, ma potrebbe essere un’alternativa alla delibera dell’Agcom che ha da poco autorizzato Telecom Italia a rimuovere i telefoni pubblici non più utilizzati.

Immersi come siamo nel mondo dei media digitali, del web 2.0, della rete, della connessione costante e dei cellulari “tuttofare”, ci siamo dimenticati di un oggetto che per anni e anni ha permesso a persone lontane di comunicare. Si tratta delle vecchie cabine telefoniche, ormai in disuso, che spesso diventano rifugio per i senzatetto o cassonetti per l’immondizia alternativi. Come si può fare per non destinare all’oblio questo oggetto, parte della cultura di molti paesi?


La soluzione è stata trovata oltreoceano. Un modo originale, forse anche nostalgico, di considerare le cabine telefoniche che – parallelamente – ridà valore alla lettura sui libri cartacei, anch’essi sostituiti dalla digitalizazione (e-book).

 


Si tratta di un’insolita forma di book-sharing all’interno di uno spazio ibrido: le vecchie cabine telefoniche vengono trasformate in piccole librerie, in cui chiunque può lasciare o prendere dei libri usati.


L’artefice dell’insolita iniziativa è John Locke, architetto americano che inserisce questo progetto di riqualificazione urbanistica all’interno del più ampio “Department of urban betterment” (Dub).

 

La prima cabina telefonica è stata installata in una zona di New York poco frequentata e isolata, il risultato non è stato come quanto sperato: in poche ore sono scomparsi tutti i libri e dopo alcuni giorni anche il ripiano che li ospitava. Locke, fiducioso nel suo progetto, ha deciso di cambiare location: una cabina telefonica nei pressi di una fermata del treno a Broadway. Il posto è molto in vista e frequentato, inoltre ogni libro è dotato di un logo ben visibile. Finora la cabina telefonica non è stata oggetto di atti vandalici e Locke, così come molti newyorkesi, è ottimista nei confronti di questo bookcrossing alternativo.


La pratica del bookcrossing consiste nel lasciare un libro in un luogo pubblico così che possa essere preso e letto da altri, che a loro volta faranno lo stesso. L’iniziativa non è nuova, pare risalire ai tempi del filosofo greco Teofrasto che ebbe l’idea di liberare in mare alcuni testi chiusi in bottiglia. Nel tempo questa invenzione è stata istituzionalizzata e ha dato il via ad un sistema  digitale e controllato di scambio gratuito di libri, ideato nel 2001 dall’americano Allen Hornbake.
Il famoso aforisma di Jim Morrison “se ami qualcosa lasciala andare via” potrebbe essere così riadattato in favore di questa insolita iniziativa di book-sharing: “se ami i libri, lasciali nelle cabine telefoniche”  legando la passione per la lettura e per i libri, alla condivisione e al rispetto della cultura.


L’iniziativa non è ancora arrivata in Italia, ma potrebbe essere un’alternativa alla delibera dell’Agcom (Gazzetta Ufficiale n. 77 del 2 gennaio 2010) che ha autorizzato Telecom Italia a rimuovere i telefoni pubblici non più utilizzati. Allo stesso modo potrebbe diventare uno stratagemma per ridare valore alla pratica della lettura su libri cartacei, ormai in crisi, e della condivisione.
 

A cura di

Ti potrebbe interessare anche...

In collaborazione con ALMED, Brandforum.it organizza la VII edizione dello Slow Brand Festival, evento culturale realizzato con l'Associazione l'Arte del Vivere con Lentezza. La prima tappa sarà un workshop a porte chiuse.
Valfrutta e Disney hanno collaborato per la creazione di tre nuovi packaging per i frullati 100% Veggie della cooperativa bolognese, mettendo in risalto la figura di Topolino, rivisitata in chiave artistica.