Eccoci giunti all’ultima Slow Interview, una serie di paper-intervista ai referenti delle Nomination di #SBF2023, realizzati con la collaborazione dei membri della nostra Giuria Under30: chiudiamo con il progetto “La Kasa dei Libri”, nominata per la categoria Slow Place, che ha ricevuto la Special Mention 2023 dalla Redazione di Brandforum.
Siamo giunti al termine delle nostre Slow Interview, una serie di paper tematici realizzati grazie alla collaborazione dei brillanti studenti che hanno preso parte alla Giuria Under30 della Sesta Edizione dello Slow Brand Festival, che nell’arco dell’ultimo anno hanno lentamente approfondito le varie Nomination di #SBF2023.
Non potevamo che chiudere questi affondi con La Kasa dei Libri, il progetto culturale a cui è stata assegnata la Special Mention 2023, ovvero la Nomination che si è particolarmente distinta secondo il parere di tutti i componenti della Redazione di Brandforum. L’iniziativa si è aggiudicata questo titolo in quanto rappresenta una delle poche nuove idee culturali della città di Milano dove i libri (ben 35mila) sono protagonisti, e riescono a spettacolarizzare la loro esistenza e vita.
Questo approfondimento è stato realizzato grazie alla collaborazione di Chiara Ferrandi.
Benvenuti nel luogo dove è “vietato annoiare”. Ci troviamo nel Largo Aldo de Benedetti, al numero 4 di un tradizionale palazzo nel cuore di Milano, metropoli in cui consuetudine e innovazione si incontrano continuamente. Qui, al quarto, quinto e sesto piano di un condominio si trova la Kasa dei Libri, un “Luogo magico, dall’atmosfera quasi onirica. Il sogno di ogni amante dei libri”.
Concretamente si tratta di un’associazione culturale nata dall’iniziativa di Andrea Kerbaker, fondatore, curatore e coordinatore di tutte le attività organizzate dalla Kasa. Lo scrittore e docente dell’Università Cattolica colleziona libri sin dalla giovane età e a oggi possiede l’impressionante cifra di circa 35 mila volumi distribuiti tra la sede di Milano e il Kapannone dei Libri, situato ad Angera, vicino al Lago Maggiore. Da sempre rivolta ad un pubblico variegato e che, come sottolineato dal motto della Kasa, non deve mai annoiare, proprio durante lo scorso anno la Kasa dei Libri ha festeggiato 10 anni, 10 mesi e 10 giorni di attività. Il proposito del “vietato annoiare” è portato avanti dal rispetto di 10 regole chiave che nascono con la Kasa e per la Kasa, definendo un modus operandi caratterizzato da leggerezza, divertimento, brevità e semplicità. Sono soprattutto queste caratteristiche a rendere la Kasa dei Libri il luogo perfetto per organizzare, durante tutto l’anno, attività gratuite rivolte a un pubblico di bambini (specialmente di età compresa tra i 5 e gli 11 anni), coinvolgendo sia le scuole che le famiglie tramite giochi, racconti ed esercizi di fantasia.
Immagine 1 – Interno de “La Kasa dei Libri” (fonte: link).
Come ci spiega Margherita Montagnani (coinvolta da diverso tempo nella realizzazione e organizzazione delle attività per le scuole e le famiglie all’interno della Kasa), tramite la newsletter e i social media, la Kasa è in grado di raggiungere anche un pubblico adulto e di ragazzi universitari, mentre il target adolescenziale è un po’ più complesso e faticoso da intrattenere.
Ci vuole la passione e l’interesse verso un mondo in cui la rigidità non esiste e in cui ogni libro può essere accarezzato, scelto e sfogliato in ogni momento. La condivisione e la libera fruizione sono i pilastri che sorreggono la Kasa, insieme al criterio di selezione dei volumi in entrata: i libri della collezione devono raccontare una storia. Anzi, più di una storia. Una è quella scritta tra le pagine, l’altra è la storia vissuta dal libro come oggetto, che può essere tenuto tra le mani e sfogliato. Ad esempio, i volumi della Kasa possiedono particolarità di stampa, sono prime edizioni oppure contengono al loro interno una dedica che trasporta con sé la storia delle persone che lo hanno donato oppure ricevuto.
Chi opera nella Kasa crede in una cultura libera e condivisa, che soddisfa sia le necessità di studio che la curiosità di chi vorrebbe semplicemente saperne di più. A tale proposito, la Kasa dei Libri ospita una collezione permanente, situata al quarto e quinto piano del palazzo, mentre il sesto piano è adibito all’allestimento di mostre.
La Kasa può essere esplorata tramite le visite guidate, durante la quale viene descritta l’organizzazione della collezione e si scelgono dei libri con una storia particolare da raccontare e far conoscere, oppure individualmente, sedendosi comodamente e sfogliando qualsiasi volume incuriosisca il visitatore.
Immagine 2 – Interno de “La Kasa dei Libri” (fonte: link).
In fin dei conti, la Kasa non esisterebbe senza libri, ma che valore avrebbero questi ultimi senza qualcuno che li legge? Ed è per questa ragione che portare visitatori alla Kasa è fondamentale. Purtroppo, l’avvento dei social costituisce un’arma a doppio taglio: da una parte ha permesso al team di raggiungere un pubblico diverso e più giovane rispetto a quello della newsletter, dall’altra rende più difficile l’afflusso di visitatori, poiché molti fan della Kasa, seguono e supportano le sue iniziative quasi unicamente tramite i social. Proprio per questo, il team della Kasa fa il possibile per attirare sempre più visitatori sul posto, organizzando mostre e allestimenti sorprendenti (ad esempio, durante l’ultima mostra su Calvino è stato realizzato un allestimento floreale dedicato ai genitori dell’Autore che si occupavano di botanica e agronomia), giochi per i più piccoli, iniziative di comunicazione efficaci e, quando possibile, tenendo aperta la Kasa anche nei weekend, consentendo anche ai lavoratori di visitarla con più calma.
Qualunque sia il mezzo di comunicazione usato dalla Kasa per parlare al suo pubblico (newsletter, social network, comunicati stampa o interviste) il tono di voce scelto per raccontarsi e raccontare non cambia: è sempre amichevole e mai accademico.
Ed è anche e soprattutto questo a rendere la Kasa dei Libri un luogo tanto accogliente, magnifico e fuori dal tempo, in cui ogni libro può rivelarsi un salto nel passato oppure permettere a ognuno di noi di sognare a occhi aperti il futuro.
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Si ringrazia Chiara Ferrandi per aver contribuito alla realizzazione e alla stesura di questo paper.