#SpecchioSpecchio: il valore della bellezza secondo Avon
Slow Brand
#SpecchioSpecchio: il valore della bellezza secondo Avon
15/07/2016

Alessandra Olietti, Redattore Senior di Brandforum.it
Un brand beauty che esorta le donne a credere in se stesse… senza mostrare i suoi prodotti. Anche Avon sulla scia di Dove.

Avon (www.avon.it), azienda che da 130 anni è sinonimo di bellezza – innovazione – ottimismo ed è specializzata nella vendita tramite presentatrici, lancia una nuova campagna per le donne,  basata sul concetto di “credere in se stesse”.

 

Sulla scia di Dove (http://brandforum.it/papers/1313/dove-legacy-eredit%C3%A0-di-bellezza) che teorizza la “real beauty”, e di Motivi (http://brandforum.it/papers/1334/motivi-made-on-me) che esorta a modellare i vestiti sul proprio corpo e non il contrario, anche Avon vuol rendere speciale la giornata di centinaia di donne, attraverso un semplice messaggio.

 


Non è insolito che un brand come Avon lanci una campagna di questo tipo essendo da sempre la sua mission l’aiutare le donne a credere di più in loro stesse, creando un vero e proprio passaparola di positività e ricordando all’universo femminile il suo valore.

 


Come? Per un intero giorno Avon ha posizionato uno specchio interattivo presso il centro commerciale “Torri Bianche” di Milano, registrando le reazioni che centinaia di donne hanno avuto di fronte ai messaggi che comparivano sullo schermo, personalizzati rispetto a look, stile e personalità. “Da sola conquisterai il mondo”, “Mi piace il tuo look! Questo si che è stile!”, “Ti sei guardata bene? Oggi sei bellissima!”… Il risultato? L’umore di tutte coloro che hanno interagito in modo spontaneo con lo “Specchio” pare essere migliorato: si sono sentite più belle e sicure, e hanno contagiato positivamente le altre donne intorno a loro.

 


In questa occasione il brand non si è voluto svelare per non distrarre e influenzare le partecipanti, ma ora Avon vuole condividere questa esperienza di valore con tutte le altre donne, per dimostrare che basta un semplice messaggio per rendere speciale un giorno.  A questo proposito, è stato realizzato un video (https://www.youtube.com/watch?v=OX1XmTkCmVc) in cui sono state raccolte le reazioni di coloro che hanno avuto l’occasione di entrare in contatto con questo “specchio interattivo”.

 

(Ph. Avon, cliccando sulla foto è possibile visionare il video della campagna)

 


Inoltre con la campagna #SpecchioSpecchio viene data l’opportunità di vivere la stessa esperienza anche a tutte coloro che non l’hanno provata direttamente al centro commerciale, grazie all’applicazione web “avonallospecchio.it” (https://avonallospecchio.it/): chiunque ha la possibilità di caricare una foto, chiedendo alla specchio di svelare un messaggio di positività.

 


Il brand esorta poi a condividere sui social le foto con l’hashtag #SpecchioSpecchio per rendere virale il progetto e stimolare un passaparola tutto femminile, all’insegna del buonumore e della felicità.

 


Questa iniziativa si inserisce in un anno speciale per Avon: è stato lanciato il nuovo statement “Il Valore della Bellezzae si festeggia il 50° compleanno del brand in Italia che prosegue la sua mission per valorizzare il mondo femminile e i suoi valori che vanno oltre la bellezza esteriore.

 


A nostro parere il progetto descritto si inserisce tra quei “casi-slow” che il nostro Osservatorio sta indagando da diversi anni ormai. Le ragioni? La mission: valorizzare le singole personalità in modo “naturale” e non “costruito”, dando così importanza alle persone in quanto tali e non alla loro immagine, è sicuramente slow. Al tempo stesso la modalità di trasmissione del messaggio è slow: non è stato, infatti, reso pubblico il brand name durante l’esperimento al supermercato e nonostante sia un marchio che si occupa di vendita di articoli di bellezza, non mostra nessun prodotto capace di valorizzare le protagoniste. Inoltre sono slow le tempistiche e i mezzi: l’esperimento si è svolto offline in un supermercato, ma non è stata un’occasione “one-shot” di contatto con il pubblico, in quanto la campagna si declina poi in altri tempi e modalità sul web così da generare un'incrementata attenzione nel pubblico e dilatare il contatto tra quest’ultimo e il brand.

 

 

A cura di

Alessandra Olietti

Redattore Senior 

Project Manager Eventi

Collabora con Brandforum da gennaio 2012

Forte interesse per la scrittura sul web e sui social, nonché per il mondo del brand, in particolare per le strategie comunicative applicate al business turistico. Su questa tematica nel 2018 ha scritto un libro per FrancoAngeli - "Turismo digitale. In viaggio tra i click" - con Patrizia Musso.

Dal giugno 2015 collabora nell'organizzazione di Slow Brand Festival, un appuntamento annuale - ideato dal Direttore di Brandforum - dedicato alle riflessioni sul fenomeno Slow in Italia. 

Si è laureata con lode presso l’Università Cattolica di Milano con una tesi magistrale sulla comunicazione aziendale attraverso gli spazi, riletta alla luce delle teorie dei media digitali e del marketing esperienziale. Attualmente è Docente a contratto presso il medesimo ateneo, nonché formatore e consulente aziendale

In Università Cattolica è inoltre Career Adviser (CIMO. Comunicazione per le imprese,i media e le organizzazioni complesse) e Coordinatore dell'International Master in Cultural Diplomacy.

Oltre alle attività accademiche, si occupa di Coordinamento Media e Marketing per Alchemilla Cooperativa Sociale  in relazione al progetto "Artoo. L'arte raccontata dai bambini", una start up innovativa che propone un modo nuovo di avvicinarsi all’arte, promuovendo l'autoralità e il protagonismo culturale dei bambini anche in età prescolare.

Nel tempo libero cucina, legge e appena può scappa tra i monti.

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