Terra madre 2016: Buon cibo e sostenibilità senza sprechi
Slow Brand
Terra madre 2016: Buon cibo e sostenibilità senza sprechi
28/09/2016

Mario Morales Molfino, Guest di Brandforum
Il resoconto di un evento #slow dedicato al cibo come simbolo di cultura e condivisione.

Nel ventesimo anniversario dalla sua prima volta e a trent'anni dalla fondazione di Slow Food in Italia, torna Terra Madre Salone del Gusto, organizzata da Slow Food insieme a Regione Piemonte e Città di Torino, con un'edizione totalmente rinnovata.

 

 

Ha chiuso i battenti qualche giorno fa una manifestazione di notevole qualità che è stata invasa da appassionati ed espositori provenienti dai cinque continenti, presidi slow food, eventi per scoprire la ricchezza enogastronomica del mondo, proiezioni cinematografiche presso la Mole Antonelliana, conferenze per ampliare i punti di vista sul mondo dell’alimentazione, forum, spazi di incontro e molto altro per scegliere consapevolmente il futuro del cibo.

 

Tra le novità più importanti l’accesso libero e gratuito all’evento e il coinvolgimento di tutta la città, senza realizzare inutili cattedrali nel deserto.

Terra Madre è considerato uno tra i più importanti eventi internazionali dedicato alla cultura del cibo. Quest’anno si è rinnovato dando valore alla città che l’ha ospitato, grazie al coinvolgimento di alcuni tra i luoghi più belli e importanti di Torino. Cinque giorni dedicati al buon cibo e alla cultura alimentare dentro il tessuto cittadino, con l’obiettivo di perseguire il tema “voler bene alla terra”, sviluppato da oltre 5.000 produttori da più di 160 Paesi del mondo con il fine di portare le buone pratiche vicine ai cittadini.

 

Inoltre, cinquanta tra artigiani tradizionali e digitali, designer, illustratori e editori provenienti da tutta Italia hanno presentato i loro prodotti originali realizzati in pezzi unici o in tiratura limitata per intrecciare tradizione, estetica contemporanea, ricerca e sperimentazione.

 

 

(Ph. Terra Madre)

 

Nel cuore della città, da piazza San Carlo a Palazzo Reale, il vero protagonista era il food con tutte le sue derivazioni: enoteche, laboratori del gusto dedicati al vino e ai prodotti della terra, i food truck con prelibatezze dalle regioni italiane, incontri B2B di Food Mood. Il Parco del Valentino  era il cuore dell’appuntamento con il mercato italiano e internazionale insieme ad alcune regioni italiane e ad alcuni partner dell’evento;  il Borgo Medievale  ha ospitato le attività educative, e poi ancora Palazzo Reale, il Teatro Carignano, il Circolo dei Lettori e la Reggia di Venaria Reale erano la “cornice” dei principali eventi di Terra Madre.
Anche il grattacielo Intesa Sanpaolo è stato coinvolto trasformandosi in spazio per gli appuntamenti di cucina nella Serra bioclimatica. AI Murazzi e piazza Vittorio: le Cucine di Strada e il percorso dedicato agli artigiani della birra d’Italia.

 

 

20 anni con il gusto per la filosofia slow

Tra un assaggio e l’altro si è anche parlato di tematiche che coinvolgono il nostro futuro e la sostenibilità della terra in cui viviamo: dall’irresponsabile consumo di suolo nel nostro Paese, alla riscoperta delle pratiche etiche e virtuose che aziende e cittadini potrebbero mettere in pratica in ottica di responsabilità ambientale, nonché sociale.

 

 

(Ph. Mario M. Molfino)

 

Una manifestazione che ben si inserisce in una dimensione #slow per diversi motivi: in primo luogo la riscoperta e la valorizzazione della città che la ospita e dei suoi luoghi simbolo rappresentano un ritorno consapevole alle nostre radici culturali; il passare più tempo del solito in ambienti che spesso si attraversano o si sfiorano senza “viverli” dà una maggior connotazione valoriale alla città stessa. Inoltre, in questo modo, viene ad essere evidenziato lo stretto legame che intercorre tra spazi e persone che li abitano ogni giorno. Altro aspetto #slow è l’accostamento di arte e cibo in grado di trasformare quest’ultimo in pretesto di dilatare il tempo per stare insieme, per condividere un ideale o una buona abitudine. Il cibo che si trasforma così in simbolo di condivisione consapevole, ma anche di cultura gastronomica e sociale.

 

 

Non ultimo il coinvolgimento di Slow Food e della sua filosofia di valorizzazione del cibo in armonia con l’ambiente in cui viene prodotto.

 

Piacere del cibo e valori della sostenibilità insieme appassionatamente, nella speranza che la logica e i valori che hanno ispirato venti anni orsono il mio amico Carlin Petrini trovino la giusta considerazione… e non solo formalmente.

 

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