Visual storytelling: quando un’immagine vale più di mille parole – Applicazione al caso General Electric
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Visual storytelling: quando un’immagine vale più di mille parole – Applicazione al caso General Electric
11/12/2015

Massimo Lico, Consulente di comunicazione, esperto in Visual Storytelling, Guest di Brandforum.it
Differenziarsi dai competitors utilizzando lo storytelling…E’ possibile?

Premessa
In Italia il mercato delle telecomunicazioni ha ormai conosciuto un vero boom grazie agli “Smart Phone”, sempre più interconnessi con device esterni attraverso le numerose app (disponibili per i diversi sistemi operativi che ne costituiscono il cuore pulsante). Anche il mercato dell’automotive si sta dedicando intensamente alla progettazione di automobili intelligenti, le “Smart Car”, per non parlare del crescente interesse dei pubblici verso le cosiddette “Smart Home”, dove la domotica è al centro di questo sviluppo.

 

 

Se immaginiamo un luogo dove far convergere questi paradigmi tecnologici “smart”, non possiamo non pensare alle “Smart City”, e la lista si allunga con altri paradigmi tecnologici: “Smart Metering”, “Smart Asset Management”, “SmartFactory”, ecc… Tutto questo rientra nell'ambito dell'“Internet of Things” (ovvero Internet delle cose).

 

 


I suddetti paradigmi tecnologici, a forte contenuto di innovazione di prodotto sono disponibili su ampia scala e fruibili a costi accessibili, ma a che punto è l’aspetto dell'interazione uomo-macchina: siamo in gradodi usare questi dispositivi? siamo capaci di usarli? come li usiamo?

 

 

 

Il caso di studio: strategia di visualstorytelling in General Electric
Nel 2013 General Electric Company ha redatto un rapporto dal titolo "The Industrial Internet @Work", dove con l'espressione “Industrial Internet” (Internet Industriale) si riferisce a quel complesso sistema di inte(g)razione tra uomo-macchina, sempre più sofisticato dal punto di vista della capacità di elaborazione e comunicazione cognitivo-operativa. 
Si tratta di un cambio di paradigma e di approccio al lavoro da parte degli esseri umani, che avrà delle ripercussioni positive in termini di produttività (zero downtime), risparmio energetico, efficienza, salvaguardia dell’ambiente, ecc…

 

 

 

Motivazioni che hanno spinto il brand a ricorrere al visualstorytelling
L'Industrial Internet, di cui GE si fa portatore, fa una promessa implicita, che è quella di aiutarci a creare una civiltà avanzata, più efficiente, ricca e anche più sostenibile, a patto di saper sviluppare adeguate abilità di comunicazione con le macchine.
A questo scopo il brand GE ricorre al visual storytelling, una scelta fatta per differenziarsi dai competitors, ma anche per usare una metafora narrativa che avesse lo scopo di veicolare un messaggio chiaro: l'inte(g)razione tra uomo-macchina dovrà avvenire al punto tale che la comunicazione tra di essi sia naturale,


GE scommette sulla parola chiave "emozione" e nel settembre 2014 commissiona la realizzazione di un video raccontando la storia di un bambino molto speciale che, pur non potendo parlare, riesce a comunicare con le macchine emettendo dei beep

 

 

 

Il pubblico di riferimento
Il pubblico è B2B ma rispetto ai benefici che deriveranno dall'Industrial Internet, viene coinvolta anche una buona fetta di B2C. Il protagonista della storia è un bambino dai poteri particolari che gli permettono di dialogare con le macchine in modo del tutto naturale e grazie a questi suoi poteri “He does not have to put on a cape to have these powers" come dice Peter McCallum, senior director di BBDO, l’agenzia che ha realizzato il video. Nella metafora di non dover mettere il mantello c’è tutta la value proposition che il brand GE vuole comunicare al proprio pubblico.

 

 

 

Struttura e analisi del racconto visivo
Vediamo ora nel dettaglio gli aspetti tecnici del video, partendo innanzitutto da quelli di visualizzazione legati al racconto visivo, per poi concludere con l'analisi del messaggio.

 

 

(l’espressione della donna mostra un pianto o uno sforzo?)

 

 

 

(viene svelato il motivo)

 

 


(il neonato emette i suoi primi “vagiti”)

 

 


(lo stupore dei genitori per il fatto di aver dato vita ad un bambino “particolare”)

 

 


(uno specialista per capire come risolvere il problema)

 

 

 

(il bambino sarà notato e diventerà famoso grazie ai suoi poteri)

 

 


(i poteri del bambino vengono impiegati per assolvere a compiti migliorativi della vita delle persone)

 

 


(il video termina con la comparsa del logo GE)

 

 

Sul piano del racconto, la storyline del video è concepita in maniera ineccepibile sotto il profilo dell’arco di trasformazione del personaggio, abbiamo uno stato iniziale di conflitto (la scoperta di un bimbo “diverso”), il passaggio ad una situazione in cui si supera il conflitto (il bimbo diventa famoso per i suoi poteri), per finire con una situazione in cui tutto è tornato nella norma, proprio grazie al suo intervento.

 

 

 

Conclusioni
Dal punto di vista del brand, come abbiamo detto, l’intento era quello di differenziarsi rispetto ai suoi competitors che avevano già affrontato il tema dell'Industrial Internet. Il messaggio valoriale, di crescita della capacità produttiva degli uomini, generando benessere e meno sprechi è stato pienamente ed efficacemente veicolato, dimostrando che il visual storytelling è uno strumento estremamente efficace e impattante nel veicolare la value proposition prefissata.

 

Vi propongo a questo punto la visione del video, di ben 2 minuti (cliccare sull'immagine):

 

 

 

Massimo Lico, Laureato in Ingegneria dell’informazione e comunicazione all’Università Sapienza di Roma. Da sempre appassionato di fotografia e di comunicazione ha scelto di mettere al centro della sua vita professionale, e non solo, la comunicazione che è diventata la parola chiave del suo percorso professionale. Svolge attività di Corporate Storytelling Communications Specialist per alcune aziende. Collabora come docente a contratto con l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Eroga corsi di formazione sul Visual Storytelling.
Contatti: info@massimolico.com, Twitter: @contemax68, LinkedIn: https://it.linkedin.com/in/licomassimo, Sito: www.massimolico.com
 

A cura di

Massimo Lico

Visual Storytelling Specialist, esperto di fotografia e  web 2.0 unisce la passione fotografica alle competenze narrative che gli permettono di raccontare storie mediante le immagini.

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