La provocazione del Movimento Grandi Minuti diventa virale: dai social al packaging, alcuni brand accettano la sfida
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La provocazione del Movimento Grandi Minuti diventa virale: dai social al packaging, alcuni brand accettano la sfida
27/10/2020

DIGITAL

Pasta la victoria siempre! Questo il motto del Movimento Grandi Minuti, nato per ottenere dai produttori di pasta l’indicazione dei minuti di cottura dei prodotti in maniera evidente sulle confezioni. Ecco come alcuni brand hanno deciso di rispondere sui social a questa singolare sfida.

A fine settembre è nato sui social il Movimento Grandi Minuti (abbreviato MGM), un’iniziativa singolare creata dall’agenzia Hub09 – Brand People, che racchiude in sé il “problema” di tanti utenti in difficoltà nel rintracciare l’indicazione del tempo di cottura sulle confezioni di pasta, scritto spesso con caratteri troppo piccoli o in angoli sperduti dei vari packaging. Il Movimento Grandi Minuti ha deciso quindi di protestare verso alcuni colossi del settore per avere le diciture ingrandite sulle confezioni dei pacchi di pasta.

 

 

Tutto è iniziato il 30 settembre, quando sulla pagina Facebook di Hub09 viene condivisa una foto di un pacco di pasta (brandizzato con il nome della pagina) in cui i minuti di cottura vengono indicati creativamente con caratteri molto grandi. Attraverso questo post si richiede agli utenti di reagire con un “cuore” come segno positivo di reazione verso tale richiesta da proporre poi realmente ai produttori di pasta.

Emblematicamente, la pagina inserisce -come sua immagine di copertina- la stessa foto presente nel post (capovolta di 90 gradi).

Dato il successo e le moltissime reazioni ricevute, il giorno successivo, il 1° ottobre, la pagina decide di pubblicare un altro post, tramite il quale viene annunciata la creazione del Movimento Grandi Minuti, che conta oggi persino di un manifesto.

Il post presenta delle foto di pacchi di pasta di alcuni brand del settore (come Barilla, De Cecco, Garofalo…) rivisitate in modo che il tempo di cottura saltasse subito all’occhio e non si dovesse cercarlo disperatamente in ogni angolo della confezione.

Il post diventa in poco tempo virale: centinaia le condivisioni da parte di utenti che la pensano allo stesso modo e che lanciano una chiara e diretta provocazione alle aziende produttrici di pasta. La risonanza di questo movimento è tale da finire addirittura citata da molte testate giornalistiche, quali ad esempio LaStampa, e persino su La7 nel corso del programma Propaganda Live.

Data la mole di utenti che hanno condiviso il post, alcuni brand hanno deciso di rispondere alla provocazione lanciata dal Movimento Grandi Minuti. Eccovi alcuni esempi.

Findus Italia

Il primo a pubblicare un post sull’argomento è stato Findus Italia, che ha postato su Facebook una foto nella quale invita i produttori di pasta a seguire il loro esempio indicando i minuti chiaramente sulle confezioni, riportando la frase “Cari produttori di pasta, ecco come si indicano i minuti” al di sopra dell’immagine di una confezione del proprio Minestrone Tradizionale 5 MINUTI, dove il tempo di cottura è chiaramente indicato già nel nome del prodotto. Il tutto accompagnato dalla didascalia “Con il nostro Minestrone Tradizione 5 MINUTI lo facciamo già. #MovimentoGrandiMinuti”, riferendosi alla provocazione e taggando alcuni noti brand produttori di pasta.

Inoltre, attraverso un commento fissato al di sotto del post, Findus suggerisce a tutti i colossi del settore di dare un’occhiata ai consigli che il Movimento Grandi Minuti ha stilato nella sua pagina, con tanto di link. 

Pasta Garofalo

Il caso che ha raccolto maggiore attenzione sia dai diretti interessati sia dagli utenti è stato quello di Pasta Garofalo, che attraverso le proprie stories di Instagram ha fatto un sondaggio per capire se davvero gli utenti non riuscissero a trovare il tempo di cottura dei suoi prodotti sulla confezione e se i suoi follower aderissero o meno al Movimento Grandi Minuti.

Prontamente i diretti interessati hanno condiviso un post sulla loro pagina, riportando gli screenshot delle stories e gioendo per il fatto che finalmente un brand produttore di pasta li avesse ascoltati. Il giorno successivo, la pubblicazione dei risultati dei sondaggi non ha lasciato dubbi: i consumatori sono d’accordo con il Movimento Grandi Minuti, e la maggior parte non riesce a trovare il tempo di cottura sulle confezioni del brand.

Hub09 ha dunque pubblicato sulla propria pagina Facebook un post con i risultati del sondaggio, lanciando un’ulteriore provocazione a Pasta Garofalo per attivarsi e fare qualcosa al riguardo.

Pasta Garofalo risponde ironicamente al post con una foto, che riportiamo qui sotto, dove si può leggere la frase “Ma veramente non li vedi?”: il Movimento Grandi Minuti ha risposto con un sonoro “NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO”, che non lascia alcun dubbio.

A seguito di questo scambio di battute tra le due pagine, il 19 ottobre un utente, tale Matteo Bocciarelli (all’apparenza un utente come altri), decide di pubblicare un video dove viene ritratto mentre si reca in un supermercato per scrivere con un pennarello indelebile i minuti di cottura a caratteri cubitali su alcuni pacchi di Pasta Garofalo.

Matteo, in realtà, aveva già pubblicato a fine luglio un post nel quale era presente la foto di un pacco di Pasta Garofalo sul quale lui aveva inciso il tempo di cottura con caratteri enormi, ma prima del suo video in cui si reca al supermercato e prima della nascita del Movimento Grandi Minuti non era stato notato.

Hub09 ha prontamente condiviso il video di Matteo sulla propria pagina, ringraziando l’utente per il proprio contributo personale alla “causa”. Anche Pasta Garofalo, colpita dall’azione del ragazzo, ha condiviso sulla sua pagina il post.

La vicenda sembra concludersi qui ma, due giorni dopo, Pasta Garofalo pubblica una foto che richiama molto l’immagine pubblicata da Matteo il 28 luglio e la scritta da lui realizzata con l’indelebile nel video, in quanto è formata da un pacco di fusilloni con scritto sopra “13 MINUTI” e sotto “IL TEMPO DI COTTURA E’ QUI” indicando il simbolo in basso a sinistra dove solitamente è scritto il tempo di cottura del prodotto. Al di sopra del pacco di pasta vi è poi la scritta “Contate su di noi”, segno che il brand ha accolto le richieste dei suoi followers e si impegnerà a ingrandire l’indicazione del tempo di cottura sulle proprie confezioni.

Hub09 ha condiviso con molta allegria il post di Pasta Garofalo, evidenziando la sua approvazione verso l’iniziativa del brand.

Qualche giorno più tardi, in occasione del #WorldPastaDay, Pasta Garofalo ha lanciato uno speciale packaging in limited edition acquistabile a partire dal 3 novembre sull’eshop del brand. Come recita la didascalia del post attraverso il quale è stato annunciato il lancio del prodotto, l’edizione limitata è ispirata proprio al post di Matteo Bocciarelli pubblicato il 28 luglio.

Riso Gallo

Un altro brand che ha risposto alla provocazione del Movimento Grandi Minuti è Riso Gallo, che sulla sua pagina Facebook ha pubblicato una foto in cui si può leggere “Noi i minuti li scriviamo due volte” sotto alla confezione di un prodotto del marchio, dove i minuti di cottura vengono indicati dal Gallo Verde, simbolo dell’azienda.

Riso Gallo è inoltre cliente di Hub09, quindi la pubblicazione di questo post non può che essere considerata una geniale mossa realizzata dall’Agenzia.

Pastificio Fabianelli

Pastificio Fabianelli è stato il primo produttore di pasta a essere passato direttamente all’azione: ha creato una confezione dove i minuti sono indicati con caratteri molto grandi e quindi facilmente visibili. Oltre ad aver condiviso sulla propria pagina Facebook un post con la sua nuova creazione, ha creato una pagina web dedicata all’evento, utilizzando l’hashtag #iprimiperprimi.

Alcune risposte da parte di altri brand

Pasta Antonio Amato ha lanciato a sua volta una provocazione al Movimento Grandi Minuti, chiedendo attraverso le proprie stories di Instagram se l’indicazione dei minuti presente sulla propria confezione fosse abbastanza grande, con l’ironica domanda “Ma così grande non vi basta?”. Hub09 ha poi condiviso la storia, rispondendo “Vogliamo di più, ma bravi per l’impegno”.

Pasta&Company ha invece lanciato una sorta di movimento controcorrente rispetto al Movimento Grandi Minuti, il #MovimentoSENZAMinuti, dove attraverso una storia su Instagram raffigura i suoi agnolotti (metà impiattati e metà in cottura) accompagnati dalla frase “A noi basta venire a galla”, seguita appunto dall’hashtag #MovimentoSENZAMinuti. Anche a questa risposta Hub09 ha reagito con ironia, condividendo la storia e aggiungendo “Abbiamo il contromovimento!”.

Conclusioni

Seppur partito da una iniziativa realizzata da un’agenzia creativa di Torino, il Movimento Grandi Minuti ha avuto un discreto successo tra gli utenti, facendosi sentire da molte persone e riuscendo a finire sulla bocca di tutti. Quella che pensavamo essere un ben orchestrato lancio di agenzia, sembra invece una genuina reazione alle richieste della community online. Molti i brand che hanno deciso di ascoltare i propri consumatori, in quanto hanno constatato che trovare il tempo di cottura della pasta sulle proprie confezioni poteva realmente essere un “problema” per molti dei loro clienti.

Con l’esempio di Pastificio Fabianelli e quello di Pasta Garofalo abbiamo la prova che questo piccolo movimento ha avuto effetti non solo di comunicazione, ma anche concreti, dal telling al doing quindi come noi ribadiamo da tempo dal nostro Osservatorio: la realizzazione di un packaging ad hoc con l’indicazione dei minuti scritta a caratteri cubitali è un enorme traguardo per i consumatori e per i creatori di questo movimento.

Staremo a vedere se altri colossi della produzione di pasta ascolteranno il Movimento Grandi Minuti … Stay tuned!

A cura di

Giorgia Bresciani

Redattore Junior
Collabora con Brandforum da novembre 2018

Nel 2020 ha concluso con lode la Laurea Triennale in Scienze Linguistiche (con Profilo Lingue, Comunicazione e Media) presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano con una Tesi sulla valorizzazione comunicativa dello smart working pre e post Covid-19. Nell'ambito della sua Tesi Triennale ha altresì collaborato nella stesura di alcuni paragrafi del libro Brand Renaissance. Nuove tecniche per rivoluzionare la comunicazione organizzativa, scritto a quattro mani da Patrizia Musso (Founder & Director di Brandforum) e da Maria Luisa Bionda.

A settembre 2022 ha conseguito con lode la Laurea Magistrale in Scienze Linguistiche (con Profilo Media e Digital Management) presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, con una Tesi dal titolo "Brand, comunicazione e sostenibilità - Un questionario per l'autodiagnosi" (il progetto di Tesi, creato in due fasi, è stato realizzato in collaborazione con Brandforum.it). 

Attualmente è iscritta al XXXIX ciclo del Dottorato in "Studi Umanistici. Tradizione e Contemporaneità" presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, con un percorso di approfondimento in "Culture della comunicazione, media e arti dello spettacolo". Il suo Progetto di Ricerca verte sulla comunicazione delle Sale Cinematografiche e Polifunzionali ubicate nel territorio lombardo, con un focus sulla sostenibilità.

Appassionata di Logo Tales, nutre un particolare interesse per il tema della sostenibilità e le sue connessioni con il mondo aziendale. Segue inoltre con particolare attenzione gli sviluppi, le tecniche e le strategie legate al settore della comunicazione digitale.

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